L’Amministrazione comunale, a seguito del comunicato stampa diffuso nella giornata odierna dall’associazione “Italia Nostra”, ha diffuso la seguente nota. “Ancora una volta un certo associazionismo tipicamente di certa sinistra confonde la cultura con la politica. La nota di “Italia Nostra” sugli interventi nell’area esterna del Castello, inviata a diverse Autorità e persino alla Procura, non sorprende chi è stato sempre convinto che questa Città ha subìto il condizionamento da parte di coloro che, auto-eleggendosi paladini della cultura, non l’hanno mai amata al punto da lasciarla per decenni nella palude: è infatti assurdo, per non usare altri termini, additare una Amministrazione di realizzare opere giudicate “inutili e dannose” o ancora peggio “uno spregio alla storia”.

I lavori, che questa Amministrazione ha deciso di attuare, sono stati regolarmente autorizzati da tutti gli enti preposti, previa una conferenza di servizi, che riunisce attorno ad un tavolo tutti i soggetti legittimati a pronunciarsi e che ben conoscono vincoli e limitazioni e proprio per questo indicano regole e prescrizioni da seguire oltre a prevedere una costante vigilanza.

L’associazione sconosce o finge di non sapere che il progetto, oltre ad aver conseguito tutte le approvazioni di legge, è stato finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) previa positiva “valutazione tecnica” in base ai criteri DNSH (Do Not Significant Harm) che lo ha definito coerente con le linee guida europee in una prospettiva a lungo termine, valutando gli effetti diretti e indiretti attesi.

Sul progetto non ci soffermiamo pertanto, diciamo solo che la questione del muro che viene evidenziata, è una vera e propria fake news, visto che parliamo di muretto di appena un metro, che sarà rivestito in pietra, come da prescrizioni della Soprintendenza e attorniato da alberature; ma inutile specificare oltre visto che il fine evidente è quello del tentativo di bloccare tutto attraverso l’allarmismo.

Inaccettabile è poi la considerazione sulla opportunità di eseguire l’intervento in un’area alternativa da loro proposta. Si ritiene che non debba essere una associazione a determinare le priorità o le scelte di una Amministrazione democraticamente eletta”.