In attesa del giudizio dell'Ufficio parlamentare di bilancio, la legge di bilancio del governo Meloni, in pratica la prima vera manovra da quando è in carica, oltre che dalle opposizioni, ha iniziato ad esser bocciata da varie categorie, in primis quella dei medici, per l'intervento sulle pensioni, i cui tagli, a detta della stessa Fornero, sono stati più duri di quelli da lei praticati.

Meloni, Salvini e Tajani hanno scelto di tagliare, dal 2024, le pensioni di migliaia di dipendenti pubblici, comprese quelle dei medici che, dopo esser stati definiti eroi fino all'altro ieri, questa novità non l'hanno affatto gradita, anche perché secondo le prime stime dei sindacati di categoria, i tagli a partire dal 2024 non sarebbero affatto irrilevanti. L'ulteriore conseguenza di questa sciagurata decisione, a meno che non sia premeditatamente intenzionale, è che i medici che adesso lavorano nel pubblico finiranno per andare tutti nel privato, rendendo ancor più precaria l'attuale situazione del sistema sanitario.

E a proposito di sanità pubblica, il Governo avrebbe dovuto investire almeno 15 miliardi per portare la spesa sanitaria al 7% del Pil, in linea con quello che succede nel resto d'Europa. Invece non solo ciò non è avvenuto, ma delle già attuali poche risorse 2 miliardi sono stati dirottati ai privati. 

Le opposizioni l'11 novembre andranno in piazza del Popolo a protestare. La manifestazione l'ha organizzata il Pd, ma ha ricevuto anche l'appoggio del Movimento 5 stelle.

La Cgil, nel frattempo, ha chiesto di poter discutere la manovra nel merito, chiedendo a tutti i gruppi parlamentari di Camera e Senato un confronto in funzione del dibattito che nelle Commissioni e in aula si aprirà nei prossimi giorni.

"L'appuntamento della discussione della manovra - si legge nella lettera che il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha inviato ai presidenti di tutti i gruppi di Camera e Senato - assume quest'anno delle caratteristiche di straordinarietà di cui crediamo il Parlamento nel suo complesso sia consapevole. L'elevata inflazione, la moltiplicazione dei conflitti bellici, le difficoltà del servizio sanitario nazionale e del sistema di welfare, la situazione previdenziale, l'impatto delle transizioni sulle politiche industriali, richiedono al Paese uno scatto che può essere sostenuto solo da politiche economiche attente e ben finalizzate di cui la manovra di quest'anno può essere indubbiamente uno strumento.Il nostro sindacato - prosegue Landini - ha espresso un giudizio critico sui diversi testi che comporranno la manovra, in particolare perché ci appaiono insufficienti gli interventi destinati a sostenere le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate e i pensionati che rappresentiamo, nonché per l'assenza di visione sul futuro del nostro Paese. Tali motivi ci hanno portato ad indire una mobilitazione nazionale insieme alla Uil che prevedrà anche scioperi territoriali e regionali di 8 ore o per l'intero turno di lavoro, a partire dal 17 novembre.Per tali ragioni, chiediamo un incontro per un confronto di merito in funzione del dibattito che nelle Commissioni e in aula si aprirà nei prossimi giorni".

Intanto, i medici hanno annunciato uno sciopero nazionale entro dicembre anticipato dallo stato di agitazione e da assemblee in tutta Italia:

Gli articoli della manovra presentata alle Camere relativi al taglio delle pensioni dei medici e al capitolo sanità, sono immutati rispetto alle bozze circolate sulla stampa negli ultimi giorni. Per questo, i sindacati ANAAO ASSOMED e CIMO-FESMED hanno proclamato formalmente lo stato di agitazione e, dopo aver condiviso con le altre organizzazioni sindacali di categoria il percorso da seguire, indiranno una giornata di sciopero nella prima data utile.Nel frattempo, verranno organizzate in tutte le Aziende sanitarie assemblee sindacali nel corso delle quali verrà spiegato ai sanitari in procinto di andare in pensione i gravi danni causati dalla manovra: parliamo di un taglio dell'assegno pensionistico di almeno 50mila persone, che può arrivare fino ai 26.347 euro per ogni anno di pensione, per tutta la vita.I sindacati inviteranno dunque gli iscritti che hanno maturato i requisiti, e che subiranno una decurtazione maggiore della pensione, a presentare immediatamente la domanda di quiescenza, e di usufruire in questi ultimi giorni di lavoro di tutti i giorni di ferie accumulati nel corso degli anni di servizio.

"Se, con questa manovra, il Governo intende spingere ulteriormente i medici ad abbandonare il Servizio sanitario nazionale, daremo con piacere loro una mano – commentano Pierino Di Silverio, Segretario ANAAO ASSOMED, e Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED -. E quando i pazienti che si recheranno in ospedale troveranno ancora meno professionisti a curarli, sapranno chi ritenere responsabile. Ma noi, dinanzi a questo ennesimo voltafaccia, non intendiamo restare in silenzio, e siamo costretti a iniziare un nuovo percorso sindacale meno disponibile a collaborare con le Istituzioni".

E siamo ancora solo alle prime schermaglie, in attesa che tutti i punti della legge di Bilancio vengano esaminati nel dettaglio e che ne siano valutate le possibili conseguenze... poi vedremo se i partiti di maggioranza, come anticipato da Meloni, si asterranno dal presentare emendamenti.