"Tra tutti spicca l’esempio di Francesco d’Assisi, che è stato seguito da numerosi altri uomini e donne santi nel corso dei secoli. Egli non si accontentò di abbracciare e dare l’elemosina ai lebbrosi, ma decise di andare a Gubbio per stare insieme con loro.

Lui stesso vide in questo incontro la svolta della sua conversione: «Quando ero nei peccati mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi, e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da loro, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di animo e di corpo». Questa testimonianza manifesta la forza trasformatrice della carità e lo stile di vita dei cristiani.

Non pensiamo ai poveri solo come destinatari di una buona pratica di volontariato da fare una volta alla settimana, o tanto meno di gesti estemporanei di buona volontà per mettere in pace la coscienza. Queste esperienze, pur valide e utili a sensibilizzare alle necessità di tanti fratelli e alle ingiustizie che spesso ne sono causa, dovrebbero introdurre ad un vero incontro con i poveri e dare luogo ad una condivisione che diventi stile di vita."

Questo passaggio una parte del messaggio di Papa Francesco in preparazione alla I GIORNATA MONDIALE DEI POVERI che si svolgerà domenica, 19 novembre 2017.

In quella occasione, dopo la Messa in piazza San Pietro, Bergoglio pranzerà con almeno 500 poveri nell'Aula Paolo VI , come ha fatto sapere monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, durante la conferenza stampa in cui il messaggio del Papa, intitolato Non amiamo a parole ma con i fatti, è stato presentato.

Come Papa Francesco ha ricordato, "al termine del Giubileo della Misericordia ho voluto offrire alla Chiesa la Giornata Mondiale dei Poveri, perché in tutto il mondo le comunità cristiane diventino sempre più e meglio segno concreto della carità di Cristo per gli ultimi e i più bisognosi.

Alle altre Giornate mondiali istituite dai miei Predecessori, che sono ormai una tradizione nella vita delle nostre comunità, desidero che si aggiunga questa, che apporta al loro insieme un elemento di completamento squisitamente evangelico, cioè la predilezione di Gesù per i poveri."

Atti concreti e vicinanza, questo quanto Bergoglio chiede ai propri fedeli, ma anche ai confratelli vescovi, ai sacerdoti e ai diaconi, "perché con questa Giornata Mondiale dei Poveri si instauri una tradizione che sia contributo concreto all’evangelizzazione nel mondo contemporaneo."

Pertnto che "questa nuova Giornata Mondiale - ha concluso il Papa - diventi un richiamo forte alla nostra coscienza credente affinché siamo sempre più convinti che condividere con i poveri ci permette di comprendere il Vangelo nella sua verità più profonda. I poveri non sono un problema: sono una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l’essenza del Vangelo."