Hanno provato in tutti i modi i suoi colleghi a convincere Susan Collins a votare a favore dell'ultimo progetto di riforma sanitaria presentato al Senato Usa dai repubblicani Bill Cassidy e Lindsey Graham.

La senatrice del Maine non si è fatta convincere dalle promesse di soldi che sarebbero piovuti sul suo Stato nel caso di un suo voto favorevole. Quindi il suo rifiuto nel sostituire l'ACA (Affordable Care Act o più semplicemente Obamacare) voluto da Obama si è aggiunto a quello già espresso dai senatori John McCain e Rand Paul.

La decisione di Susan Collins è assolutamente pratica. Infatti, il 20% dei cittadini del suo Stato dipende dal programma. La nuova legge proposta dai repubblicani non li avrebbe tutelati. Quindi, ha detto che in nessun modo l'avrebbe votata.

Con il voto compatto dei democratici, anche stavolta, la riforma sanitaria dei repubblicani non passerà, dato che i seggi in Senato sono 52 per i repubblicani e 48 per i democratici. Può essere comunque che il capogruppo dei repubblicani, Mitch McConnell, decida comunque di presentare la riforma nella speranza che qualcuno cambi idea.

Il motivo è dovuto al fatto che il 30 settembre è l'ultimo giorno utile perché la riforma della sanità possa essere approvata con una maggioranza semplice. Dal primo ottobre, infatti, i repubblicani avranno bisogno di una maggioranza di almeno 60 voti e se vorranno cancellare l'eredità di Obama potranno farlo solo venendo a patti con i democratici.