Era riuscito ad evitare Sanremo, ma non è riuscito ad evitare le forche caudine di Palazzo Chigi.

Atterrato a Fiumicino di ritorno dall'Australia, Sinner ha dovuto recarsi da Giorgia Meloni per soddisfarne le esigenze propagandistiche, pretendendo di catalogare come orgoglio italiano anche la vittoria all'Australian Open del tennista altoatesino... o se si preferisce sudtirolese!

Così, Jannik Sinner è stato costretto a districarsi in un mare di bandiere tricolore, a piegarsi di lato e ad ingobbirsi per cercare di entrare nell'inquadratura predisposta per la premierina "de Roma" (che non è escluso fosse anche su un piedistallo), che per l'occasione si è stampata un sorriso da emiparesi in modo da poter meglio veicolare la sua soddisfazione per testimoniare l'Italia che ha spezzato le reni all'Australia... e anche alla Russia.

"L'Italia che ci piace: capace di credere in sé stessa e di reagire davanti alle sfide difficili. E di vincere. Grazie per l'esempio che hai dato, Jannik, agli amanti dello sport, ai nostri giovani e all'Italia tutta", ha detto Giorgia Meloni.

Poi, immaginiamo, che il povero Sinner avrà finalmente potuto recarsi a casa sua... a Montecarlo (non quello di Lucca, bensì quello del Principato di Monaco), dove vive da quando ha iniziato a tirar su quattrini, scalando la classifica ATP. Chissà se è anche questo l'esempio cui faceva cenno Meloni.


E con tutto quel che aveva da fare, anche oggi, la presidente "underdog" si è di nuovo dimenticata di esprimere la propria indignazione per il trattamento umiliante e disumano riservato ad una sua connazionale, Ilaria Salis, da parte del suo amico e mentore, Viktor Orban, con cui condivide, a suo dire, gli stessi gli stessi valori.

Una parolina all'amico Orban perché non dirla? In fondo Meloni era quella del prima gli italiani! O forse si era dimenticata di aggiungere... dopo gli ungheresi.