L'UNESCO è un'agenzia specializzata delle Nazioni Unite creata alla fine del 1945 con lo scopo di contribuire alla pace e alla comprensione tra le nazioni, con l'istruzione, la scienza, la cultura, la comunicazione e l'informazione, per promuovere "il rispetto universale per la giustizia, lo stato di diritto e i diritti e le libertà fondamentali", come definite dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Tutti i Paesi che ne fanno parte hanno una commissione nazionale per favorirne i programmi. Ovviamente, anche l'Italia è dotata di questo organismo.

Perché questa premessa? Perché oggi, dal palco di una manifestazione organizzata dai 5 Stelle per celebrare il decreto, non ancora legge, con cui è stato ufficializzato il reddito di cittadinanza, Luigi Di Maio ha presentato Lino Banfi indicandolo come rappresentante nella commissione italiana per l'Unesco.

Queste le parole di Di Maio riportate dall'Ansa: «Ne approfittiamo per dare una notizia all'Italia che a me riempie di orgoglio: abbiamo individuato Lino Banfi perché rappresenti l'Italia nella Commissione italiana per l'Unesco. Abbiamo fatto Lino Banfi patrimonio dell'Unesco.»

Come spiegato dallo stesso Banfi, la decisione, comunicatagli dal vicepremier già nella scorsa estate, è un riconoscimento per aver fatto sorridere tre generazioni di italiani.

Come tutti sanno, Lino Banfi, pseudonimo di Pasquale Zagaria, è attore comico, caratterista, conduttore televisivo e sceneggiatore. Al cinema lo ricordiamo nei film della commedia sexy all'italiana insieme a Edwige Fenech e Gloria Guida oppure nei panni di Oronzo Canà ne "L'allenatore nel pallone". Altrettanto vasta la sua carriera televisiva con partecipazioni e conduzioni nel varietà e ruoli da protagonista in numerosi film, serie e miniserie.

Viste le referenze, quale sia il suo incarico nella Commissione italiana dell'Unesco non è ben chiaro, dato che non è stato specificato. Attualmente, i suoi numerosi rappresentanti, in base alle rispettive competenze, hanno un ruolo prevalentemente tecnico e sono coordinati da un presidente, Franco Bernabè, che è un noto manager conosciuto a livello internazionale.

In attesa di scoprirlo, rimangono da sottolineare le polemiche sorte in seguito alla nomina.... anche all'interno della maggioranza. Infatti, il vicepremier Matteo Salvini, preso in contropiede e all'oscuro della trovata di Di Maio, ha chiosato:

«Lino Banfi va bene. E Jerry Calà? E Renato Pozzetto? E Umberto Smaila? Apriamo questo dibattito e sorridiamo, perché l'Italia è così bella che chiunque la può valorizzare in giro per il mondo.»

Inutile dire come il rappresentante della seconda gamba del Governo non abbia gradito la trovata di Di Maio, citando, oltretutto, una serie di comici caratteristi, tutti di origine settentrionale, dimenticando d'un colpo che il suo partito da un po' rappresenta, a suo dire, tutta l'Italia, sud incluso.

Quella che qualche giornalista ha definito acidamente una scelta perfetta e coerente con lo spirito del tempo, anche nell'opposizione è stata accolta con molto stupore, come testimonia la dichiarazione del Pd Matteo Orfini che ha commentato il "Basta con tutti questi plurilaureati nelle commissioni, io porterò un sorriso" detto oggi da Lino Banfi appena nominato, come «uno schiaffo al merito e alla competenza che non fa sorridere per niente e che umilia chi fa sacrifici ogni giorno per studiare ».