Si è da poco conclusa la riunione del Comitato di esperti dell'OMS sui vaccini (TAG-CO-VAC) [*], che aveva come obiettivo quello di valutare ulteriori prove sull'efficacia dei vaccini disponibili contro il Covid e fornire indicazioni per il proseguimento della campagna vaccinale.

In breve, gli esperti dell'OMS hanno confermato l'efficacia dei vaccini esistenti (sia a mRNA che a vettore virale) nella riduzione del rischio di morte e malattia grave. Inoltre, hanno sottolineato l'importanza che la ricerca sui nuovi vaccini si concentri sulla produzione di prodotti in grado di prevenire maggiormente il contagio. Per le nuove formulazioni dei vaccini, è stato consigliato di escludere i componenti "datati" dei vaccini a vettore virale, poiché le varianti antigenicamente correlate a tali vaccini non circolano più nell'uomo. Inoltre, tali antigeni inducono livelli trascurabili o molto bassi di anticorpi neutralizzanti contro le attuali varianti del virus SARS-CoV-2 in circolazione.

Tuttavia, al momento, l'OMS raccomanda di proseguire con le vaccinazioni utilizzando i vaccini attualmente disponibili, in base a uno scenario "base" che sembra essere il più affidabile. Questo scenario prevede che il virus continui ad evolversi, ma non in modo virulento. Si tiene conto anche di un'immunità prolungata della popolazione, ottenuta attraverso la vaccinazione o l'infezione precedente, che sia sufficiente a prevenire malattie gravi e morte.

La situazione cambia se dovessero prevalere gli altri due scenari di sviluppo della pandemia prospettati dagli esperti. Lo scenario "peggiore", e certamente più preoccupante, prevede l'emergere di una variante più virulenta e altamente trasmissibile, contro la quale i vaccini attuali sono meno efficaci, o una diminuzione rapida dell'immunità contro malattie gravi e morte, soprattutto nei gruppi più vulnerabili.

In tal caso, l'OMS avverte che sarebbe indispensabile sviluppare nuovi vaccini e rivedere complessivamente la strategia di vaccinazione, ampliando il target oltre i soli gruppi a rischio.

Infine, c'è un terzo scenario, il "migliore", che al momento non è prioritario secondo l'OMS. In questo scenario, le future varianti sarebbero significativamente meno virulente e la protezione contro le malattie gravi si manterrebbe senza la necessità di aggiornamenti periodici o modifiche significative ai vaccini attuali.

In base a questo quadro, gli esperti hanno rinnovato le loro raccomandazioni per le prossime campagne vaccinali, tenendo conto dello scenario "base".

In sintesi, gli esperti suggeriscono:

  • un intervallo più lungo per i booster aggiuntivi (ovvero oltre il primo booster) per i gruppi ad alta priorità di utilizzo;
  • che i gruppi a rischio medio non siano più raccomandati di routine per ulteriori richiami oltre il primo richiamo;
  • la somministrazione della dose aggiuntiva di richiamo durante la gravidanza entro la metà del secondo semestre, nel caso in cui l'ultima dose sia stata somministrata più di 6 mesi prima;
  • somministrazione della dose di richiamo aggiuntiva per gli operatori sanitari in prima linea 12 mesi dopo l'ultima dose;
  • per bambini e adolescenti sani potrebbero essere prese in considerazione serie primarie, in base al contesto del paese, ad esempio laddove vi sia carico di malattia in questa fascia di età, efficacia in termini di costi, e altra valutazioni programmatiche e di opportunità.



[*] Fonte:
WHO. Statement on the antigen composition of COVID-19 vaccines

www.who.int/news/item/18-05-2023-statement-on-the-antigen-composition-of-covid-19-vaccines