Tutto facile per il Milan: tris a San Siro contro il Monza

Tutto facile per il Milan nel lunch match contro il Monza, vinto 3-0. I rossoneri sbloccano subito la partita con Reijnders, dopo meno di tre minuti, e raddoppiano poco prima dell'intervallo con la rete del debuttante Simic, classe 2005 subentrato all'infortunato Pobega a metà frazione.
Meno di 180 secondi dal fischio d'inizio. Tanto basta al Milan per mettere la freccia e passare davanti al Monza. Ci pensa Reijnders, in un'azione che è un po' lo specchio del giocatore: un bel coast-to-coast, con grande caparbietà e altrettanta qualità, in cui supera tre avversari, entra in area di rigore e di punta fa passare il pallone tra le gambe di Di Gregorio. L'avvio che avrebbe voluto Pioli, l'approccio giusto alla partita, perché per i primi minuti ci sono praticamente solo i rossoneri in campo. A metà primo tempo il 5-2-3 fluido diventa più visibile perché Pobega si fa male - un altro infortunio muscolare per Pioli - e al suo posto va dentro Simic, che a venti minuti dal suo ingresso in campo si toglie anche lo sfizio di realizzare il primo gol in Serie A. Leao sfila via a destra, il giovane centrale si lancia in spaccata e spinge in fondo al sacco. Tutto il Milan lo festeggia, perché la sua è una fortuna - e un merito - che non capita a tutti.

Nella ripresa il Milan chiude i conti al 76'. E lo fa con una bella azione corale: da Reijnders a Giroud, che di prima intenzione confeziona un bellissimo assist per Noah Okafor. L'ex Salisburgo spinge in rete il suo primo gol a San Siro.


L'Udinese avanti 2-0 si fa riprendere in 10: il Sassuolo rimonta grazie a due rigori di Berardi

L'Udinese, avanti 2-0 all'ora di gioco, si fa riprendere dal Sassuolo, termina 2-2 al Bluenergy Stadium il match valido per la 16ª giornata di Serie A.
Alla prima vera occasione, l'Udinese riesce a sbloccare il risultato: è il 36' e Payero avvia l'azione facendo correre a sinistra Pereyra, il capitano bianconero finta rientrando sul destro e disegna un cross perfetto per la deviazione aerea di Lucca che vale l'1-0. Il risultato con cui le due squadre vanno negli spogliatoi per l'intervallo.

Ad inizio ripresa l'Udinese trova subito il raddoppio. Dopo aver firmato l'assist per Lucca, è Pereyra a siglare il 2-0 sfruttando una palla rimasta vagante in area per superare Ferrari con una finta e sorprendere Consigli col piatto sinistro al 54'. Cinque minuti più tardi i bianconeri restano però in dieci uomini a causa di un pestone rifilato da Payero a Erlic: prima cartellino giallo e poi, con l'ausilio del VAR, rosso diretto per il centrocampista argentino classe 1998. Un episodio che cambia drasticamente il copione del match... Il Sassuolo la riapre infatti al 65' grazie a un calcio di rigore conquistato da Pinamonti (fallo di Ebosele in area) e trasformato da Berardi e ripristina l'equilibrio sempre dal dischetto con lo stesso attaccante dopo una spinta di Kabasele in area su Mulattieri all'88'.


Terracciano e fortuna danno 3 punti alla Fiorentina, il Verona spreca l'impossibile e perde di misura

Vittoria sofferta e sporca per la Fiorentina che supera un buon Hellas Verona di misura. Al Franchi finisce 1-0.
Partenza del match invece tutta a tinte gialloblù: patatrac di Terracciano, che al minuto uno stende Folorunsho facendosi anticipare sul rinvio, il portiere viola però rimedia ipnotizzando Djuric dal dischetto e neutralizzando anche la prima risposta di Suslov, ringraziando poi Ngonge per l’imprecisione sulla terza ribattuta. Deve invece sporcarsi eccome i guantoni per fermarlo meno di dieci minuti più tardi, a tu per tu, e tenere il risultato sullo 0-0. Passata la paura, ecco anche la Fiorentina: al 18’ Nzola insacca, ma tra mano e sospetta posizione di fuorigioco di Quarta nell’azione, il potenziale 1-0 viene annullato con conferma VAR. Protagonista del primo tempo si conferma Terracciano, un muro nell’opporsi ancora a Djuric e Ngonge in un paio di minuti a cavallo della mezz’ora. 

La spinta dell’Hellas nella ripresa non è paragonabile a quella operata nella prima frazione, la squadra di Baroni lascia qualche metro ai viola a livello di baricentro, ma a lungo le trame viola continuano ad incagliarsi nella scarsa precisione da parte di troppe individualità sul campo. L’Hellas si abbassa con i cambi, Italiano si vede invece ricompensato per aver tenuto dentro Beltran anche quando non girava ed è proprio l’argentino a convertire in oro un pallone sporco in area di rigore, insaccato con l’ausilio della deviazione di Amione. Il colpo è durissimo da attutire per un Verona che meritava di vincere e invece esce con una sconfitta sfortunata dal Franchi. 


Il Bologna non si ferma più, Motta batte Mou: Roma ko al Dall'Ara

Al Dall'Ara il Bologna batte la Roma 2-0 e si lancia al quarto posto in classifica. Dopo 8 minuti di gioco Saelemaekers chiede a gran voce un calcio di rigore per un contatto con Kristensen, ma Guida lascia correre ammonendo l'ex Milan e Llorente per proteste.
I padroni di casa continuano a proporre gioco, ma le occasioni migliori capitano agli uomini di Mourinho: nel giro di quattro minuti Llorente sfiora il gol dell'anno con una punizione da centrocampo deviata in corner da Ravaglia, poi il portiere rossoblù si supera sul colpo di testa di Belotti. Superati i pochi istanti di confusione, il match si sblocca al 37' quando Moro, servito dall'ottimo pallone di Ndoye, batte Rui Patricio con un tiro dal limite dell'area. Roma in confuzione e nel finale lo stesso Ndoye sfiora la rete del 2-0.

Dopo quattro minuti dall'inizio del secondo tempo il Bologna ha trovato il gol del 2-0 su un'azione simile a quella del secondo tempo: decisiva la deviazione di Kristensen, ora per la squadra di Mourinho si fa davvero dura. Dopo soltanto 18 minuti dal suo ingresso in campo, Mourinho decide di sostituire Renato Sanches con Bove: nessun problema fisico per il portoghese, che esce a testa bassa dal campo. Rientrato in panchina il tecnico non saluta il centrocampista in prestito dal Paris Saint-Germain.


Inter cinica contro la Lazio, i nerazzurri sbancano anche l'Olimpico

Una buona Lazio, trova un'Inter cinica che vince all'Olimpico 2-0 il posticipo della 16ª giornata di Serie A fa in fuga in vetta alla classifica.
Al 21' l'Inter protesta: Gila controlla con la mano, Maresca e il VAR lasciano correre, restano tantissimi dubbi al netto del fatto che il pallone tocchi anche l'anca del difensore spagnolo. Anche superata la mezz'ora, lo spartito suonato all'Olimpico, che continua a fischiare Acerbi a ogni tocco del pallone, rimane pressoché lo stesso. Una leggerezza di Darmian lancia Guendouzi, senza che però il francese riesca a pungere. A cinque minuti dalla fine del primo tempo avviene l'imponderabile: con la Lazio in possesso, Gila indica a Marusic il retropassaggio. Il terzino esegue, ma di fatto regala la palla a Lautaro, mandando in porta l'argentino: il 10 interista, a tu per tu con Provedel deposita in rete l'1-0.

Nella ripresa la Lazio fa la partita e chiude l'Inter nella propria metà campo. Dopo un'occasione sprecata da Kamada, i nerazzurri trovano il raddoppio in contropiede al 66'. Protagonista Barella: il centrocampista sardo riceve la sponda aerea di Thuram su lancio di Sommer e parte dal centrocampo. Il primo tocco è per Lautaro, chiuso però dalla difesa laziale: la palla torna all'ex Cagliari, che apre per il 9 di Inzaghi. Thuram controlla e gira alle spalle di Provedel: ancora nulla da fare per il portiere di Sarri. Dopo la rete la Lazio accusa il colpo e i nerazzurri sfiorano il 3-0 nel finale.