Ieri l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato a stragrande maggioranza (120 a 14, con 45 Paesi astenuti) a favore della risoluzione redatta da un gruppo di 22 Paesi arabi che chiedeva una tregua umanitaria immediata tra Israele e Hamas.

Intervenendo prima del voto, il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, ha dichiarato che "votare contro avrebbe significato approvare questa guerra insensata, questo omicidio insensato". 

Quali sono i Paesi che hanno votato contro la risoluzione, comunque non vincolante? Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Figi, Guatemala, Ungheria, Israele, Isole Marshall, Micronesia, Nauru, Papua Nuova Guinea, Paraguay, Tonga, Stati Uniti.

Tra gli astenuti, l'Italia, insieme a buona parte dei Paesi europei, mentre Belgio, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo e Spagna hanno votato a favore.

Mentre l'Assemblea generale dell'Onu votava per chiedere una tregua umanitaria, l'esercito israeliano iniziava a bombardare "indiscriminatamente" tutta la Striscia di Gaza con un'intensità e una frequenza mai viste prima. Un bombardamento che è proseguito anche questa mattina.

Contemporaneamente, l'Idf ha iniziato l'attacco di terra, dichiarando, tramite il portavoce Daniel Hagari, che sabato mattina le proprie truppe, entrate venerdì sera, erano ancora in azione dentro Gaza, senza però fornire ulteriori dettagli. In precedenza l'esercito di Tel Aviv aveva effettuato solo brevi sortite all'interno della Striscia.

Hagari ha poi detto che Israele consentirà ai camion che trasportano cibo, acqua e medicine di entrare a Gaza questo sabato, aggiungendo che i bombardamenti avrebbero potuto fermarsi, almeno nell'area del confine con l'Egitto dove sono arrivate piccole quantità di aiuti. Questo criminale di guerra, ieri aveva ripetuto ai residenti del nord della Striscia di spostarsi a sud del Wadi Gaza, area che però è stata anch'essa pesantemente bombardata. Questa mattina a Khan Younis, che si trova nella parte meridionale della Striscia, sono stati bombardati edifici civili, compresa una scuola che ospitava un gran numero rifugiati.

Difficile sapere quante siano le nuove vittime del genocidio in atto. Secondo il portavoce del ministero della sanità, Ashraf al-Qudra, sarebbero altri 377 i palestinesi che hanno perso la vita nelle ultime 12 ore, mentre il sistema sanitario è oramai completamente collassato. 

Dopo il blocco delle comunicazioni anche le organizzazioni umanitarie non riescono più a raggiungerei loro operatori sul campo, e non sanno neppure se siano vivi o morti.

Durante la notte, i caccia israeliani hanno colpito 150 obiettivi nel nord della Striscia di Gaza e diversi terroristi di Hamas sono stati uccisi, secondo l'esercito israeliano.

Di contro, il braccio armato di Hamas, le brigate al-Qassam, ha detto che i suoi combattenti si stavano scontrando con le truppe israeliane nella città di Beit Hanoun, nel nord-est di Gaza, e nella zona centrale di Al-Bureij, aggiungendo che le proprie truppe, insieme a tutte le forze di resistenza palestinesi, sono preparate ad affrontare l'aggressione e a contrastare le incursioni. Razzi lanciati da Hamas sono stati segnalati sul centro di Israele.

Lo Stato ebraico sta intensificando la repressione anche in Cisgiordania, mentre anche nel sud del Libano si può parlare di conflitto in corso tra israeliani e Hezbollah



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