Noi, loro. Per loro si deve intendere l'occidente e la Nato, di cui gli Stati Uniti, in qualità di burattinaio, tiene le fila. Il Noi è la Russia. 

"Dopo il crollo dell'URSS, cercano sempre di fissare il loro dominio globale, indipendentemente dagli interessi della Russia moderna. Naturalmente, la situazione nel mondo è cambiata dal 1945, si sono formati nuovi centri di influenza, ma è inaccettabile che gli Stati Uniti abbiano iniziato a rimodellare l'ordine mondiale solo pensando ai propri interessi".

Questo passaggio riassume nel modo più sintetico e migliore possibile i contenuti del discorso tenuto oggi da Putin all'Assemblea Federale, iniziato alle 12 ora di Mosca e terminato poco prima delle 14.

Un discorso che non fa certo ben sperare sulle future relazioni internazionali tra Washington e Mosca e tra le nazioni alleate a Stati Uniti e Russia... oltre ad una possibile risoluzione a breve del conflitto in Ucraina.

Dobbiamo stupircene? Sarebbe assurdo, considerando che Biden, nella sua visita di ieri a Kiev, ha detto esattamente le stesse cose di Putin, seppur in termini meno diretti.

La prima conseguenza di un rapporto che ormai sembra esser diventato sempre più insanabile, almeno nel breve, medio periodo tra Russia e America è l'annuncio da parte di Putin di aver deciso di "sospendere" la sua partecipazione all'accordo Start (Strategic Arms Reduction Treaty), intesa bilaterale con gli Stati Uniti per la limitazione degli arsenali nucleari:

"La Russia non si ritira dal Trattato, ma ne sospende la partecipazione. Prima di tornare in questo contesto, dobbiamo capire da soli cosa rivendicano ancora Paesi come Francia e Gran Bretagna e come terremo conto della loro strategia sugli arsenali, cioè il potenziale di attacco combinato della Nato".

Putin ha poi aggiunto che la Russia potrebbe riprendere a fare test nucleari, precisando però che la decisione verrebbe presa solo nel caso in cui fossero gli Stati Uniti a farlo per primi.

Russia e Stati Uniti detengono insieme il 90% delle testate nucleari mondiali. Lo Start limitava ciascuna parte a 1.550 testate su piattaforme di lancio e bombardieri . Entrambe le parti hanno raggiunto tale obiettivo nel 2018.


Come annunciato dal portavoce del Cremlino, Peskov, uno dei temi centrali del discorso di Putin sarebbe stata la guerra in Ucraina, anzi l'operazione speciale. E così è avvenuto.

Anche in questo caso, possiamo sottolineare il passaggio che appare il più significativo per chiarire la posizione di Mosca sul conflitto in atto:

"È impossibile sconfiggere la Russia sul campo di battaglia".

Putin ha precisato di non essere in guerra con il popolo ucraino, che sarebbe ostaggio del regime di Kiev. Una affermazione che può trovare sostenitori nel Donbass e in Crimea, ma che difficilmente può esser ritenuta credibile nelle restanti regioni ucraine.

"Intendono trasformare un conflitto locale in una fase di confronto globale", ha affermato. "Questo è esattamente il modo in cui interpretiamo tutto quanto sta accadendo e reagiremo di conseguenza, perché in questo caso stiamo parlando dell'esistenza del nostro Paese".

N.el frattempo gli Stati Uniti si dicono preoccupati che Pechino possa prendere in considerazione la possibilità di fornire armi alla Russia , un passo che potrebbe trasformare la guerra in uno scontro tra Russia e Cina da una parte e Ucraina e NATO dall'altra.


Anche il tema economia, sempre a detta di Peskov, sarebbe stato trattato da Putin nel suo discorso. Anche in questo caso l'anticipazione è stata confermata.

"In Russia nel 2022 il Pil è diminuito del 2,1 per cento, quando si prevedeva che a febbraio-marzo l'economia sarebbe crollata. ... La quota del rublo negli accordi internazionali è raddoppiata e continueremo a lavorare con i partner per l'indipendenza dal dollaro.  ... Le autorità sono riuscite a mantenere la stabilità dell'economia, prevenendo il collasso del sistema finanziario".

Putin non ha però potuto ammettere che tutto vada bene, affermando che le sanzioni economiche imposte negli ultimi mesi alla Russia abbiano come obiettivo quello di far soffrire i suoi concittadini.