Oggi, 25 novembre, in questa giornata di dolore e di malessere in cui le donne versano, per tutte le violenze perpetrate nei loro cuori, mi sento in dovere di condividere, con voi, uno stralcio del mio libro "Donne - Il Coraggio Di Vivere Senza Paura". Edito da Ebs Print e pubblicato nel giugno 2018, è incentrato sulla condizione della donna, della sua emancipazione e, in particolare, sulla violenza delle donne. 

“Non dobbiamo avere paura di ciò che siamo e di chiedere ciò di cui abbiamo bisogno”. Questa espressione, che ho riportato, nel libro, vuole condurre le donne in un viaggio alla ricerca del coraggio di vivere, senza paura. Da sempre, sono appassionata di fenomeni sociali e ho deciso di scrivere questo libro cinque anni fa, in cui descrivo una fase di ricostruzione della vita, quella che, il più delle volte, si sottrae, con violenza, alle donne. Il libro è strutturato in racconti, ognuno dei quali affronta, come argomento principale, la violenza. Un fenomeno che, purtroppo, al giorno d’oggi, sta acquisendo piena egemonia, ma, nonostante tutto, la rinascita è dietro l’angolo. Si, quella rinascita a cui le donne non devono rinunciare per vivere.

Questa è una piaga sociale di grande rilievo e di estrema urgenza che, visti gli ultimi e recenti casi di cronaca che hanno tenuto banco in questi giorni, come il caso della povera Giulia Cecchettin, va debellata con la cultura del rispetto, dell'educazione e del saper vivere, con gentilezza, nei confronti dei prossimo, che, ancor prima nelle scuole, deve avvenire nelle famiglie. È da lì che bisogna partire ed inculcare questi valori educativi di primordiale importanza. È in questo ambiente che vanno impartiti gli strumenti ed i mezzi adatti e necessari, per relazionarsi e saper vivere, con civiltà e rispetto, nei confronti degli altri. 

Non passa giorno in cui, ai telegiornali, non vengano resi noti innumerevoli casi di violenze nei riguardi della donna, che, in tutti questi anni di rivendicazione sociale dei suoi diritti, oggi, si ritrova a lottare e difendere la propria libertà di donna e di madre. Predisporre dei piani di assistenza psicologica è di rilevante importanza, perché ricordiamolo bene: la violenza fisica lascia delle gravi conseguenze a livello psichico. È in questi casi che le donne non devono essere lasciate sole, in balia di sé stesse. Meritano di essere rispettate ed amate come tali. Solo un lavoro di integrazione educativa e di supporto morale, nelle famiglie e nei centri di accoglienza specializzati, possono limitare e contrastare questo male, per il quale non si fa mai abbastanza. 

Il cuore delle donne è fatto per essere amato. Gli occhi, delle donne, devono piangere di gioia, non di dolore. Una donna deve sentirsi amata, per quella che è nella sua natura e non per come vorrebbe chi dice di amarla, maltrattandola come se fosse un oggetto.  Chi ti ama, non ti vuole diversa. Non ti sfrutta. Ti accetta, per quella che sei. Non sei costretta a giustificare ogni tua scelta. Una donna diventa libera, quando ha il coraggio di gridare più forte del dolore delle botte. Una donna rinasce, perché il suo cuore è lì, pronto a riconquistarsi l'amore vero che le faccia battere il cuore di amore e non di paura. 

Voi, donne, meritate l'amore vero, quello che vi faccia battere il cuore per l'emozione di un bacio e di un abbraccio, non per il terrore di chi vi usa e di chi alza le mani, per mettervi a tacere, per sempre, con violenza inaudita. Mai come oggi, non bastano gli slogan. Ci vogliono i fatti, quelli concreti, che facciano restituire dignità e sorriso a tutte quelle donne che hanno perso la vita o a quelle che stanno lottando per un pezzo di libertà perduta.

A loro, a queste Donne, va tutta la mia vicinanza e solidarietà, per la forza ed il coraggio con cui affrontano, ogni giorno, malesseri e ripercussioni, in nome di quella libertà di vivere come meritano, per cui hanno tanto lottato e che, oggi, più che mai, non vanno lasciate sole. 

Amiamole, più che mai.