Questo mercoledì, con 163 voti favorevoli e 107 contrari, la Camera ha approvato il disegno di legge: Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285. (C. 1435-A) e le abbinate proposte di legge (C. 41-96-195-411-412-526-529-578-634-684-686-697-718-865-874-892-985-1030-1218-1258-1265-1303-1398-1413-1483). Il provvedimento passa ora all'esame del Senato.

Questa l'esultanza del ministro dei Trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini:

"La Camera APPROVA il disegno di legge sulla sicurezza stradale. Un grande risultato, frutto di un confronto approfondito - in Parlamento e anche con tecnici, associazioni e amministratori del territorio - che riforma un codice vecchio di decenni, con più prevenzione ed educazione, e aggiornando sanzioni e norme.Davanti alle inaccettabili stragi sulle strade, il nostro obiettivo è salvare vite. Ora avanti con il passaggio in Senato per il via libera definitivo ad un testo di buonsenso a tutela di tutti".

Così, dalla parte delle opposizioni, il Partito Democratico ha commentato quello che per Salvini è un risultato storico:

Abbiamo votato contro, alla Camera, il “nuovo” codice della strada, già ribattezzato dalle associazioni di ciclisti e pedoni “codice della strage”. Una non riforma voluta da Salvini, che peggiorerà le condizioni di sicurezza sulle strade e sceglie, ideologicamente, di dire no a qualsiasi forma di mobilità sostenibile e innovazione tecnologica.La nostra battaglia continuerà anche al Senato."Il 'nuovo' codice della strada o più semplicemente codice della strage è un intervento spot, lacunoso e contraddittorio. Una riforma che non coglie le sfide del tempo in cui viviamo, che è ancorata al secolo scorso perché non tiene conto dell'innovazione tecnologica e dell'intelligenza artificiale per migliorare la sicurezza di automobilisti e pedoni. Tutti i 250 emendamenti presentati dal Pd sono stati bocciati e il ministro Salvini non si è mai degnato di presentarsi in Aula per confrontarsi con il Parlamento".  Anthony Emanuele Barbagallo"Oggi abbiamo votato convintamente contro il codice della strada del Ministro Salvini: una norma che guarda al passato e non al futuro della mobilità, che non raccoglie l'appello dei familiari delle vittime sulla strada a mettere la sicurezza al primo posto, che non affronta i temi della velocità, della disattenzione e del rispetto delle regole. Una norma che non si avvale delle nuove tecnologie e che porta avanti una assurda “crociata” contro i poteri dei Sindaci, la ciclabilità e la mobilità sostenibile".  Andrea Casu"La maggioranza ha appena approvato il nuovo codice della strada, ribattezzato il nuovo codice della strage da tante associazioni di parenti; amministratori locali; cittadini che stanno protestando nelle piazze delle città con preoccupazione per gli effetti di una misura inadeguata, insufficiente e dannosa. Un provvedimento deludente e pericoloso che non interviene sulla moderazione della velocità che è la prima causa di morte in strada nel nostro Paese".  Valentina Ghio

Vediamo allora quali sono alcune delle misure principali del nuovo codice della strage, pardon, della strada.

Rispetto ad oggi, i neopatentati potranno mettersi alla guida di auto più potenti (di media "cilindrata"), ma dovranno rinunciare alle auto di grossa cilindrata per un periodo più lungo.

Chi viene fermato alla guida in stato di ebbrezza riceverà sanzioni più pesanti se aveva già ricevuto sanzioni per aver contravvenuto in passato a tale infrazione. In caso di guida sotto l'effetto di stupefacenti, scatterà la revoca della patente, che potrà essere sospesa fino a tre anni. 

Multe e provvedimenti sulla patente inaspriti per chi utilizzi il cellulare mentre è alla guida.

Multe salatissime per chi parcheggi nei posteggi riservati a persone con disabilità, carcere per chi abbandoni animali in strada, con aggravante se l'animale causa incidenti.

In relazione agli autovelox, chi prenda più di una multa nello stesso tratto di strada dove è presente il controllo di velocità entro 60 minuti dalla prima infrazione, dovrà pagarne solo una, la più pesante aumentata di un terzo, a meno che non costi meno pagarle tutte. Non sarà possibile piazzare autovelox fissi nei tratti di strada in cui il limite di velocità è sotto i 50 chilometri all'ora, in modo così da rendere inutili quasi del tutto le cosiddette zone 30, dove la velocità potrà essere controllata solo da pattuglie dotate di apposita strumentazione.

Le multe per eccesso di velocità a loro volta aumenteranno. Il massimo salirà da 680 euro fino a 1.084 euro. Chi riceve una multa per lo stesso motivo due volte nello stesso anno ci sarà anche la sospensione della patente, per un periodo tra due settimane e un mese di tempo. Se la violazione avviene entrambe le volte in centri abitati, la multa potrà aumentare fino a tre volte.

In base alle nuove regole i veicoli dovranno stare a un metro e mezzo di distanza dai ciclisti... solo se "le condizioni della strada lo consentono". Nei centri urbani, i ciclisti dovranno procedere in fila indiana se "le condizioni della circolazione lo richiedono", mentre fuori dai centri urbani sarà sempre obbligatorio, a meno che non si tratti di un bambino piccolo che, in quel caso, dovrà stare alla destra, di fianco, di un adulto.

I proprietari di monopattini dovranno avere una targa, l'assicurazione e indossare il casco mentre lo guidano e dovranno circolare solo nei centri urbani. Sarà obbligatorio anche montare le frecce e il fanale del freno. Chi non ha i documenti necessari potrà essere multato fino a 400 euro, mentre senza frecce si andrà fino a 800 euro di sanzioni.

Multe, sanzioni, penalizzazioni... penalizzazioni, sanzioni, multe. Di questo è capace Salvini e questo è quello che ha prodotto... insieme a qualche dispettuccio. Di cosa possa esultare il ministro non è dato sapere.

E a definirlo inadeguato e inutile (sia il ministro che il provvedimento) sono anche le associazioni che si occupano delle vittime della strada.

Questo è quanto denunciavano in un comunicato stampa, lo scorso 29 febbraio, Legambiente, FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Clean Cities Campaign, ASviS, Amodo, Fondazione Michele Scarponi, Associazione Lorenzo Guarnieri, fondazione Marco Pietrobono, Fondazione Luigi Guccione e Vivinstrada:

3.159 sono le persone morte in collisioni sulle strade nel 2022, con un aumento del 9% rispetto al 2021 e solo una leggera diminuzione rispetto al 2019. 223.475 sono stati i feriti. Il 73% delle collisioni avviene in ambito urbano. L'assenza di sicurezza stradale è la prima causa di morte per le e i giovani sotto i trent'anni. Una situazione, quella italiana, che è un'anomalia in Europa: se in Gran Bretagna i morti in strada per milione di abitanti sono 26, in Germania 34, in Spagna 36, in Italia siamo a 53 (Fonte: Commissione Europea 2022), dato in crescita rispetto all'anno precedente.Le principali cause di morte sono (secondo l'Istat) l'eccesso di velocità, la guida distratta e la mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti.Queste cause non vengono prese in considerazione dalla riforma del Codice della strada voluta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che sarà discussa nei prossimi giorni in Parlamento.La riforma viene proposta “per salvare vite in strada”, ma nella sostanza prefigura il persistere della strage. Infatti, limita pesantemente l'autonomia di azione delle amministrazioni comunali, attacca e depotenzia ZTL, aree pedonali, sosta regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica. Misure che ci allontanano dagli obiettivi del Piano Sicurezza Stradale 2030. La proposta di riforma da una parte promuove “misure-vetrina”, come l'inasprimento di alcune pene o l'alleggerimento delle limitazioni ai neopatentati, e dall'altra strizza l'occhio a chi vìola sistematicamente le regole. Vengono meno i presupposti per la tutela di chi è più vulnerabile e si indebolisce la convivenza tra i diversi utenti della città. Misure inefficaci e dannose che non migliorano le norme attuali e addirittura vanno ad aggravare la situazione, poiché non agiscono sulle cause della strage e sulla prevenzione. ...Serve un approccio scientifico e sistemico: agendo sulla moderazione della velocità, non solo attraverso i limiti ma anche con controlli e ridisegno dello spazio pubblico. Occorre realizzare interventi normativi a favore della mobilità attiva e del potenziamento del trasporto pubblico, e agevolare percorsi verso le città 30, prendendo esempio da Bologna.

Ovviamente, Salvini ha seguito tutta un'altra direzione, confermando la misura delle sue capacità e delle sue competenze.