Traorè erede perfetto di Elmas: jolly offensivo, ha già ricoperto già 5 ruoli!

Hamed Junior Traorè è pronto a diventare un nuovo giocatore del Napoli. Oltre i dubbi sulle sue condizioni fisiche per la malaria e l'ultima in campionato di settembre, parliamo di un giocatore di 23 anni esploso al Sassuolo (18 gol in Serie A e 13 tra assist e rigori procurati) e che faceva gola a diversi club prima del trasferimento da 30 milioni al Bournemouth. Arriva al Napoli con l'etichetta di erede di Elmas. Ci sta a pennello. Traorè, infatti, in carriera, ha ricoperto tutti i ruoli dal centrocampo in su: è un vero e proprio jolly offensivo. 

98 gare da trequartista con 15 gol e 14 assist, 63 da centrale di centrocampo, 29 da ala sinistra, 13 da ala destra, 6 da seconda punta, 6 da mediano. Insomma, un giocatore totale rapido e di qualità, cinico e concreto. L'unica incognita è la condizione fisica, poco da dire sulle qualità del calciatore. Che arriva in prestito. 


Tmw - Traoré ad un passo! Agenti in arrivo a Napoli per chiudere con ADL!

Il Napoli è a un passo dal chiudere l'approdo di Hamed Traoré, centrocampista del Bournemouth, in prestito secco. L'ivoriano ha già detto di sì al trasferimento e lo stesso club inglese ha interesse a farlo giocare di più. Un colpo che probabilmente esclude l'arrivo di Lazar Samardzic, dopo i contatti di ieri e l'accordo con l'Udinese che sembrava in dirittura d'arrivo. Lo scrive Tuttomercatoweb. 

Il padre aveva cercato di trattare delle condizioni differenti per quanto riguarda le commissioni dovute per il trasferimento, forte di un accordo che appare già pronto con la Juventus. I bianconeri però hanno intenzione di prenderlo alla fine di questa stagione, invece di farlo sin da subito, a meno che non si apra a un prestito.

Così Traoré è oramai a un passo dal tornare in Italia dopo dodici mesi in Premier League tutt'altro che sfavillanti. Gli agenti di Traore, dopo avere chiuso Dragusin al Tottenham, hanno preso un volo per Napoli per chiudere l'affare.


Renica fa un nome: "Dispiace non giochi, secondo me è fortissimo"

Alessandro Renica, allenatore, ha rilasciato un’intervista a Radio Goal, in diretta su Kiss Kiss Napoli: “Non è facile a gennaio trovare giocatori che rinforzino l’organico del Napoli. Il problema più grosso del Napoli è la difesa e deve trovare un centrale importante. Dragusin è andato al Tottenham, ora mi aspetto che Ostigard giochi di più perché secondo me è fortissimo. Anche a centrocampo servirebbe un rinforzo, ma non più della difesa. Il problema vero del Napoli è la mancata programmazione.

Noi eravamo abituati ad un certo Allodi che era il più bravo dell’epoca che poi venne a mancare e noi restammo spiazzati. Il problema sostanziale di quell’anno post scudetto nostro è che noi a centrocampo non ci rinforzammo e la panchina non era completa. Quando Bagni ebbe problemi fisici andammo in difficoltà. Eravamo a cinque giornate dalla fine con cinque punti sul Milan, ma per la mancata programmazione perdemmo lo scudetto. E’ palese che oggi le responsabilità più grosse ce l’ha De Laurentiis che ha voluto concentrare tutto e tutti su sè stesso. La vittoria ha dato alla testa, mentre quando si vince diventa il momento più difficile.

Ritiro? Sarei contrario ai ritiri, ma la cosa più importante che Mazzarri ha il tempo di allenare con più tempo a disposizione. Mazzarri al momento non è giudicabile, la gente non capisce che un allenatore se non allena col suo metodo e non ha tempo non si può giudicare”.


Cairo: “Perché il calcio non ha avuto aiuti durante il Covid? Non vendo Buongiorno, vuole restare”

Il calcio italiano ha bisogno di aiuto, un aiuto che in questo momento non sta arrivando. A lanciare l’allarme è il presidente del Torino  Urbano Cairo, ospite di Un giorno da pecora su Rai Radio1. “Com’è possibile che il settore non abbia avuto nulla durante il Covid – ha commentato il patron granata -, come ad esempio avvenuto per il cinema?”. Il concetto è chiaro, con l’aggravante dei mancati benefici del Decreto Crescita ormai tramontato: “Tutti vorrebbero riformare il calcio, anche Gravina, ma la struttura ha lacci e lacciuoli. Il governo vuole affondare il calcio? È un paradosso, ma nessun governo dal Covid a oggi ha pensato di aiutare questo settore e non mi riferisco solo a quello attuale. Le perdite sono quadruplicate, tutti i settori sono stati aiutati, ma il calcio è l’unico che non ha avuto nulla. Il calcio porta 1,3 miliardi all’erario”. Il decreto crescita? “Non è un vantaggio solo per il calcio, ma anche per il governo. Abbiamo una Figc dove la Serie A rappresenta il 12%, non determina nulla e mantiene tutti. Sugli stipendi dei calciatori dovremmo rifare il contratto collettivo. C’è da riformare il calcio”.


Buomgiorno resta

Le parole di Cairo fanno seguito a numerose dichiarazioni di protagonisti della Serie A, tra direttori sportivi e presidenti, a richiesta di sostegno politico per un settore di primaria importanza in Italia e talvolta ostacolato. Chiusissime invece le porte del calciomercato in uscita per quanto riguarda il gioiello di casa granata, il difensore Alessandro Buongiorno: “Non lo vendo – continua Cairo -, io lo voglio tenere e lui vuole restare, sta crescendo moltissimo. C’è stato un periodo in cui i bilanci sono stati molto positivi, poi col Covid e anche dopo la situazione è peggiorata, ma a livello mondiale. Non è vero però che nel calcio non si può guadagnare: devi farlo bene, sviluppare i giovani, dargli un’opportunità e poi magari li vendi”. Ma non Buongiorno, che resta blindato.


Coppa Italia, Juve-Frosinone 4-0: bianconeri in semifinale con la Lazio

Dopo Fiorentina, Lazio e Atalanta, è la Juve a staccare l'ultimo pass per le semifinali di Coppa Italia 2023/24. All'Allianz Stadium tutto facile per la squadra di Allegri, che travolge 4-0 il Frosinone e si prepara ad affrontare la Lazio nel prossimo turno. A Torino è Milik il grande protagonista della serata. Nel primo tempo il polacco sblocca la gara dal dischetto e raddoppia i conti di sinistro su assist di McKennie. Nella ripresa poi il numero 14 bianconero firma il tris approfittando di un errore di Cerofolini e Yildiz cala il poker ancora su suggerimento di McKennie.