Gatti: “Ci giochiamo tutto nei prossimi due mesi”

Federico Gatti è l’uomo copertina in casa Juventus dopo il gol che ha steso la Fiorentina. “È una vittoria importantissima, arrivavamo da due mesi difficilissimi, questa vittoria e quella di martedì ci danno tanto morale, c’è un mese e mezzo-due, dove ci giochiamo veramente tantissimo, ci giochiamo la vita, e dobbiamo farci trovare pronti – ha detto il difensore bianconero ai microfoni di Dazn -. Pensiamo partita dopo partita”.


Gilardino: “Rinnovo? Valuteremo con la società”

“Rinnovo? Parlando con la società ci siamo detti che tutte le novità verranno comunicate, mi auguro a breve presto. C’è grande affetto da parte mia per questo ambiente per questo popolo, ma valuteremo con la società”. Cosi’ l’allenatore del Genoa, Alberto Gilardino, a Dazn dopo la vittoria contro il Verona.


Cassano show: “Allegri gioca alla carlona, Leao è solo un buon giocatore…”

“Siccome lui si basa sui risultati e non ha vinto nulla in questi tre anni, dovrebbe fare un passo indietro. La Juve ha 17 nazionali e ha speso 160 milioni ma gioca alla carlona, non riescono a fare tre passaggi”. La partecipazione di Antonio Cassano alla Domenica Sportiva, su Rai Due al termine della domenica di campionato, si infiamma quando si parla di Massimiliano Allegri: “Quando dice che la Juve deve arrivare quarta, prende in giro tutti. Guardate il Bologna, gioca un calcio meraviglioso e ha speso 1 euro e 50. Pioli è stato messo in croce perché non è amico dei giornalisti eppure ha vinto uno scudetto e ha fatto una semifinale di Champions, Allegri è sempre ben voluto. Se non cambiamo atteggiamento, diventeremo uno dei campionati peggiori d’Europa”.

“Lui pensa di essere un fenomeno e qualcuno gli va anche dietro”, ha detto poi Cassano di Leao: “Per me è solo un buon giocatore, non ho cambiato idea. Per 5 mesi e mezzo non ha fatto un gol in un campionato farlocco come la Serie A. Anni fa avrebbe fatto fatica a giocare nella sesta e settima squadra della Serie A. Guardate Lautaro. Lui sì che è un fuoriclasse. Lotta, fa gol, fa assist, fa sportellate, è un leader in tutti i sensi”.


Il mea culpa di Allegri: “Abbiamo sbagliato nel momento clou della stagione”

“L’importante in questo momento è il risultato, poi tenere novanta minuti senza fare mai tirare la Fiorentina la vedo dura. Lavoriamo ogni settimana per fare un gioco migliore e non far tirare mai in porta le avversarie, a volte ci riusciamo e a volte no”. Lo ha detto il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri al termine della partita vinta sulla Fiorentina. “Anche a livello psicologico dopo tanto tempo senza vincere, con la Fiorentina non era facile. Alla fine abbiamo rischiato di pareggiare ma nel primo tempo era andata male a noi con un gol annullato per fuorigioco di un centimetro. Stiamo facendo un buon campionato, dispiace per questo blackout che abbiamo avuto e stiamo facendo di tutto per fare più punti da qui alla fine. Oggi è un passaggio importante, siamo tornati alla vittoria, senza subire gol per la seconda partita di fila, e ora bisogna continuare”.
“Credo che nel calcio scendono in campo due squadre con due maglie diverse, c’eravamo noi e c’era la Fiorentina”, ha aggiunto Allegri commentando la metamorfosi tra il primo tempo dominato e il secondo sotto assedio: “Anche noi vorremmo tenere la palla novanta minuti, tirare trenta volte in porta e non subirne. Sarebbe molto bello e molto fantasioso, neanche nei sogni si potrebbe fare. Sappiamo quali sono i nostri limiti su e quelli lavoriamo”. E ancora: “Noi cerchiamo di giocare nell’area avversaria per 90 minuti, poi ci sono anche gli avversari e non ci riusciamo. I ragazzi sono stati molto bravi a interpretare la partita, abbiamo fatto un buon primo tempo poi nel secondo potevamo fare meglio. Noi lavoriamo per tenere una pressione molto alta e schiacciare gli avversari nella loro area”. Più tecnicamente: “Nel primo tempo abbiamo corso molto con grande pressione, era da chiudere sul 2-0, poi altrimenti è normale che esca la Fiorentina, quando perdi energia e ti abbassi: in un paio di situazioni abbiamo rischiato di prendere gol, ma potevamo fare meglio in tre-quattro ripartenze”.
“Abbiamo fatto al momento 62 punti e sono quelli che ci meritiamo – ha proseguito Allegri parlando al microfono di Dazn -. Abbiamo sbagliato nel momento importante della stagione, ma la Juve sta facendo un percorso in cui ci sono tanti giovani che stanno giocando: anche stasera alla fine si poteva gestire la palla meglio, ma un conto è se la gestisce uno di 30 anni e un conto uno di 18. Io alleno questi ragazzi che sono straordinari e cerco di arrivare all’obiettivo Champions. Sicuramente abbiamo avuto un brutto contraccolpo quando ci siamo allontanati dall’Inter, magari vedendo com’è andata la stagione abbiamo fatto troppi punti prima e pochi dopo. Adesso i ragazzi hanno fatto nelle ultime partite due belle vittorie, ora bisogna centrare l’obiettivo”. Chiusura su Chiesa: “Federico stasera è stato molto bravo. Si è messo a disposizione, non stava benissimo per un risentimento alla coscia ed è stato in campo 60 minuti. Le punte hanno lavorato benissimo, di Chiesa sono molto contento”.


Italiano, rimpianti Fiorentina: “Ci è mancata la stoccata vincente”

Intervenuto a Dazn nel post partita di Juventus-Fiorentina, il tecnico della Fiorentina Vincenzo Italiano ha analizzato con un pizzico di amarezza la sconfitta di Torino. “Nel primo tempo abbiamo avuto troppo rispetto della Juve, poi abbiamo cercato di rimediare con Maxime Lopez e Beltran e alzare il baricentro. Ci siamo riusciti, ma paghiamo un primo tempo poco propositivo e lontano dall’area di rigore – ha spiegato -. Per il terzo anno consecutivo usciamo ancora con un 1-0 e amaro in bocca, però personalmente mi porto via il secondo tempo per affrontare il finale di stagione con grande voglia. Cosa manca? Quello che fa la Juve, la loro aggressività e fisicità, nel secondo tempo è mancata la stoccata vincente per arrivare al pareggio e la qualità negli ultimi 20 metri. Ci abbiamo provato, siamo arrivati 4-5 volte vicini al pareggio, ma è qualcosa che ci manca nelle ultime partite”.


ADL: "Impossibile rifare il Maradona, l'ho già detto al sindaco! A Bagnoli si può costruire, ettari già pronti nel 2025: ho appuntamento col Min. Fitto..."

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio, è intervenuto il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis: “"Zero speranze a centro sportivo e stadio a Bagnoli secondo il sindaco Manfredi? Mi sembra molto strano che il sindaco, una persona estremamente preparata e intelligente, continui a parlare del Maradona e dice di aspettare una mia proposta. In realtà, l'ho avvisato che il Maradona non potrà essere oggetto del Calcio Napoli, per il futuro, perché con l'architetto Zavanella e alcuni ingegneri abbiamo fatto un approfondimento totale - con anche dei sopralluoghi - per poter realizzare le modifiche occorrenti,  bisognerebbe costruire uno stadio nello stadio. In ogni caso, qualsiasi tipo di operazione si dovesse portare avanti al Maradona, il Calcio Napoli dovrebbe giocare alcuni anni fuori dallo stadio Maradona. Con tutto il rispetto che ho per Avellino, Benevento, che hanno stadi molto belli, ma molto inferiori alle necessità numeriche del Calcio Napoli e del fatto che giocheremo, mi auguro anche la prossima stagione, e le ulteriori stagioni che verranno in Europa, quindi il problema non si pone. Non possiamo perdere 3 anni giocando in stadi che ci creerebbero una minusvalenza di oltre cento milioni, a livello di incassi.

Fare a pezzi il Maradona? Se lo dovessi fare, un cantiere aperto non darebbe segni di tranquillità sul piano della sicurezza, quindi non credo si possa lasciare un cantiere semi-aperto. Facendo così, poi, forse non ci siamo capiti. Quando con l'architetto Zavanella abbiamo verificato l'incapacità di visibilità degli spettatori nello stadio attuale , cosa che il buon sindaco non sa perché non viene allo stadio, non tanto perché juventino, ma perché impegnato su altri fronti e non si rende conto perché siede sempre in Tribuna Autorità. Se uno dovesse andare a verificare cosa succede nelle curve per la distanza che c'è, non riesce a vedere quasi nulla. Bisogna avvicinare le curve, verticalizzare i quattro settori, facendolo vorrebbe dire costruire uno stadio nuovo nello stadio vecchio, con tutte le problematiche architetturali che comporterebbe, anche sull'utilizzabilità di tutti gli spazi che resterebbero retrostanti allo stadio.

Non sono più interessato al Maradona? Non è che non sono più interessato, ma dobbiamo capirci una volta e per tutte. Vuole la città di Napoli partecipare come città protagonista ai campionati del 2032, oppure no? Questo il sindaco di Napoli deve immaginare. Oppure vogliamo penalizzare i cittadini napoletani portando a 30-40-50km da Napoli lo stadio? A me sembra una follia. Siccome Bagnoli ha avuto un trattamento ridicolo per 45 anni e finalmente lo Stato se n'è interessato attraverso un'istituzione chiamata Invitalia, dove il CEO è il nipote del Presidente della Repubblica, Bernardo Mattarella, e dove il Ministro Fitto ha preso su di sé, in prima persona, la responsabilità di portare avanti questo progetto, affidando al Sindaco di Napoli il ruolo di garante. Inoltre, ha preso come Vice Commissario Auricchio che ha cominciato la bonifica dei vari settori lo scorso ottobre. Quel posto è suddiviso 5 lotti per un totale di circa 250 ettari e dove mi vorrebbe mandare il Sindaco, ci vogliono 5 anni di bonifica, cioè il Parco Urbano. C'è invece il Parco dello Sport e un'altra parcella da 35 ettari che ha iniziato la bonifica insieme ad un'altra parcella da 30 ettari. La bonifica dei 35 ettari dovrebbe terminare entro maggio 2025. Gli altri 30 ettari, invece, entro giugno 2026. Su questi 2 lotti, uno ci può fare sia il tennis, sia lo Stadio del Napoli, sia il centro sportivo del Napoli - come quello del Mancheter City - e farla finita.

Quello che Manfredi non vuole capire è che io sono un imprenditore puro, vero e non ho bisogno di finanziamenti altrui. Quando faccio i film, i soldi chi li mette? Inizialmente chi li ha messi i soldi per il Napoli? Il Comune, in tutti questi anni, ha mai fatto lavori al Maradona? Li ha fatti la Regione sotto richiesta del signore Aurelio De Laurentiis, visti i miei rapporti con Vincenzo De Luca che saluto e ringrazio. Il problema è che, purtroppo, il Sindaco si è trovato con un bilancio sotto zero di parecchi miliardi. Quando ti trovi con un dissesto finanziario, non puoi pensare al Maradona, devi dare corso a delle priorità che sono tante. Il sindaco di una città come Napoli - o come Roma - ha tremila investiture e difficoltà create anche dai precedenti amministratori, oltre a delle leggi sbagliate dello Stato, oppure per mancanza di capacità di risanare i bilanci precedenti e ricominciare da capo per saggiare la funzionalità e la capacità di quell'amministratore eletto in quel momento. Con 65 ettari, signori miei, ci vogliono tanti parcheggi, tante possibilità di ristoro, un bellissimo stadio da 50/60.000 posti modernissimo e che possa fare concorrenza agli stadi più importanti del mondo.

Piano traposrti? Un falso problema. Che differenza c'è tra Piazzale Tecchio e Bagnoli? Me lo dovete spiegare. Anche sul piano del bradisismo. Siamo nelle mani del Signore, altrimenti a Napoli non si farebbe nulla. Prossimi passi? Non ho abdicato. Ho un appuntamento col Ministro Fitto che convocherà il dottore Bernardo Mattarella e il Sindaco di Napoli per approfondire questo discorso. Se ad un certo punto, tutti si sono messi in testa di penalizzare il calcio a Napoli e di volerlo spedire a 30-40-50km da Napoli stesso, me ne dovrò fare una ragione. Afragola? La legge, per poter ottemperare alle mancanze bilancistiche di un club, ha fatto una cosa molto intelligente. Al di là della proibizione di poter costruire a uso abitativo dei metri quadri, lascia liberi di poter costruire del commerciale al fine di poter ammortizzare i costi di costruzione e di gestione di un impianto sportivo. Una mossa estremamente intelligente. Se uno stadio - e relativo centro commerciale - deve lavorare 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, spostandolo fuori dall'area più importante, urbanisticamente parlando, non credo che potrà contare su un'utilizzabilità 7 su 7. Se uno non si rende conto di questo e serve per fare casino, allora uno si tira indietro e sapete che c'è di nuovo? Se volete che oltre ai 20 anni seminati, credo bene, che Napoli è diventata un simbolo di realizzabilità nel mondo, se volete continuare a piangervi addosso, non essere positivi nella città più bella del mondo, se gli ostacoli diventano punitivi, allora ne prendi atto. Se sono fiducioso? Molto. Castel Volturno? Anche su questo, le vie del Signore sono infinite".


Il Mantova torna in Serie B dopo un’attesa di 14 anni!

Dopo quattordici lunghissimi anni, e varie peripezie societarie, il Mantova – con quattro giornate dal termine della regular season – ha centrato il ritorno in Serie B, quella categoria conquistata con la vetta del Girone A di Serie C, sostanzialmente sempre appannaggio della formazione virgiliana, la più continua tra tutte le “pretendenti al trono”. Tra i protagonisti di questo meritato successo sportivo, c’è sicuramente il Direttore Sportivo Christian Botturi, tornato in biancorosso in estate, dieci anni dopo l’esperienza nel vivaio di Viale Te, con un contratto biennale. Perché, come evidenziò in occasione della sua presentazione, ” che sia D o Lega Pro, siamo qui per costruire un ciclo”.

Iniziato con la riammissione in Serie C dopo la retrocessione dell’anno passato, che ha portato a una sorta di epurazione visto che, come aveva sottolineato sempre Botturi, “non vogliamo chi ha portato il Mantova alla retrocessione”; rosa quindi rifatta, e nuovo tecnico, con l’allievo di De Zerbi Davide Possanzini chiamato a guidare la squadra. D’altronde, il direttore ha dimostrato di vederci lungo anche in quanto ai mister, il lancio di Matteo Andreoletti, il più giovane allenatore professionista, è stato suo.