Al via del GP della Comunità Valenciana, Bagnaia (Ducati) prende la testa della corsa, quasi subito seguito a ruota dalla Pramac di Martin. Lo spagnolo pensa di sbarazzarsi del rivale in breve tempo, ma la "gara lunga" non è la gara Sprint e fatica. Dopo qualche giro, la frenesia gli gioca però un bruttissimo tiro. Martin in fondo al rettilineo frena tardissimo, viene risucchiato dalla scia della Ducati che lo precede e "tocca" la ruota posteriore di Pecco finendo fuori pista, pur senza cadere. Rientra in pista rischiando di fare un nuovo incidente, ma è in ottava posizione!

La frenesia diventa disperazione. Prima Martin ingaggia un duello con Vinales (Aprilia) che non ne vuol sapere di lasciargli la posizione, poi con Marc Marquez. Nel tentativo di superarlo lo tampona e lo fa letteralmente volare fuori pista... ma stavolta non riesce a rimanere in piedi e anche lui è fuori.

Così, a gara ancora in corso, Bagnaia è ancora una volta campione del mondo. Quando passa sul traguardo un cartello glielo comunica con un Martin Out a lettere cubitali, ma lui continua con il suo ritmo e si aggiudica anche il Gran Premio davanti ad un ottimo Digiannantonio (Gresini), che ha tentato il colpaccio nell'ultimo giro ma senza riuscirvi, seguito da Binder (KTM) che era stato secondo nell'ultima parte di gara.

Francesco Bagnaia diventa così il terzo pilota a vincere due Mondiali di fila in MotoGP, dopo Valentino Rossi e Marc Marquez, ed il quarto italiano a vincere più di un titolo dopo Giacomo Agostini (8), Valentino Rossi (7) e Umberto Masetti (2). Quello 2023 è il 22° mondiale nella classe regina vinto da un pilota italiano. Inoltre, Bagnaia è il primo pilota a regalare anche alla Ducati due mondiali consecutivi in MotoGP. In questa stagione il pilota piemontese è salito sul podio 15 volte, facendo meglio dei 14 podi conquistati da Stoner nel 2007.

"Ho voluto piangere tutto quello dovevo all'interno dei box", ha detto Martin a fine gara, "dopodiché sono uscito, e ho voluto farlo a testa alta, perché oggi penso che ci sia comunque da festeggiare. Cosa? 13 vittorie, tanti podi e l'aver lottato contro un grande rivale per il titolo fino all'ultimo momento come un guerriero.Non ho mollato mai. Nemmeno quando mi sono ritrovato a -60 da Pecco, oppure a -27 dopo l'Australia. Nemmeno in avvio di questo weekend quando dovevo rimontare 21 punti. Complimenti a Pecco per la sua vittoria. Ha iniziato la stagione alla grandissima poi, dopo la caduta di Barcellona, è stato bravissimo a procedere con grande regolarità.Penso che per me possa essere solo l'inizio. Ho capito che posso vincere contro tutti e voglio dimostrarlo anche in futuro. Oggi Bagnaia ha vinto contro un rivale che ha dato tutto e penso che possa dare maggiore valore al suo titolo. Come se avessi vinto io contro un grande campione come Pecco. Ci siamo sfidati giorno dopo giorno, senza mai esagerare. Solo nella FP2 di venerdì ho provato a stuzzicarlo un po', ma penso di non aver fatto niente di grave.Oggi volevo vincere e pensavo di potercela fare. Ero partito forte e dopo due giri quasi cadevamo entrambi quando l'ho colpito nella staccata di curva 1. Dopodiché stavo risalendo alla grande, pensavo ancora alla vittoria. Ho battagliato duramente con Vinales, poi ho centrato Marquez per una caduta che proprio non ci voleva".

Queste, invece, le parole del due volte campione del mondo:

"È davvero un sogno, purtroppo ultimamente il sabato ci fa penare sempre, ma la domenica poi siamo i più forti. È stata una grande stagione, purtroppo quanto successo a Barcellona ha influito sui risultati successivi. Ho sempre sognato di vincere il titolo vincendo contemporaneamente anche la gara: è fantastico.Ieri la media ci ha portato in una situazione difficile, ma ci ha aiutati perché oggi sapevamo già come comportarci. In realtà ho mentito: non ho dormito molto questa notte, ma va bene uguale. Anche se devo dire che questa volta ero più tranquillo. Lo scorso anno eravamo in una situazione migliore, ma avevo grande pressione e stavo male. In tutto questo weekend sono stato più pronto perché sapevo che la domenica siamo più forti. Anche oggi son partito bene, mi son messo davanti ed ho allungato un po', poi ho fatto passare gli altri perché sentivo troppa pressione nei pneumatici. Mi sono spaventato solo alla fine perché sentivo freddo alla moto e avevo paura per la dura davanti.Martin non l'avevo visto out, pensavo fosse quarto. Infatti durante la gara pensavo: se cado, lui vince. A lui è successo quello che è capitato anche me in Qatar, quando vieni risucchiato dalla scia e non puoi farci niente. Più che altro abbiamo rischiato grosso perché se mi prendeva più dentro mi lanciava. Lui doveva spingere forte, era dura.Barcellona mi ha rallentato, soprattutto all'inizio. A Misano sono tornato e ho fatto una gara in una condizione dura perché non riuscivo a muovere il ginocchio, alla fine ho perso solo 14 punti.  Ma ogni volta che dovevo fare il time attack non riuscivo a spingere. Essere stati molto competitivi la domenica ci ha aiutato anche quando è mancata l'esplosività nella Sprint. Non vincere per me sarebbe stato un fallimento, soprattutto dopo la stagione che abbiamo fatto. Sono arrivato anche sotto nella sprint di Mandalika dove Martin è andato in testa. Il sabato lo abbiamo lasciato, ma la domenica siamo stati sempre più forti. Lo meritavamo, sono felicissimo".



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