Matteo Renzi ha parlato alla platea della Scuola di Formazione per i giovani del PD. Naturalmente, ha iniziato il suo intervento elogiando Israele, partendo dai funerali di Peres ed arrivando agli  investimenti tecnologici del paese con le sue numerose startup. Renzi ha sorvolato sui finanziamenti di queste aziende, sulla provenienza dei loro fondi e sulle finalità o sui motivi originali di alcuni di quei prodotti innovativi, ma questi sono problemi secondari, irrilevanti, per l'incontinente eloquio dello "statista" del contado fiorentino.

Quello che è stato sottolineato dai media è soprattutto l'intervento contro il comune di Roma, l'ennesimo. Per tenere viva la polemica, dop che il sindaco Virginia Raggi ha nominato gli assessori, ritorna in ballo il tema Muraro, accusata di avere avuto rapporti con persone che sono poi finite al centro dell'inchiesta giudiziaria di Mafia Capitale. Questo, secondo il garantista Renzi, è la prova che la Muraro è implicata in Mafia Capitale e che la giunta Raggi rappresenta la continuità con il precedente "sistema".

Curioso che per Renzi tutto ciò sia da giudicare in termini negativi, visto che i personaggi di Mafia Capitale erano tutti, o quasi, collegati al Partito Democratico, il suo partito, e che Marino è stato dimesso proprio per aver mandato all'aria quel sistema che contribuiva ad ingigantire la voragine del bilancio romano.

Ma, allo stesso tempo, Renzi ha pure augurato buon lavoro al nuovo assessore al Bilancio della giunta capitolina, l'imprenditore Massimo Colomban, definendolo audace e coraggioso nell'aver assunto tale incarico. Ma ciò che dice Renzi, esempio perfetto del linguaggio della tradizione mafiosa siciliana, va interpretato nel giusto verso. Pertanto, tradotto, significa che il prossimo obiettivo del cannoneggaiamento mediatico su Roma sarà proprio Colomban ed il suo assessorato. Ed in fondo, sulle partecipate si giocano gran parte degli interessi del rottamatore Renzi e dei suoi sostenitori. Su quelle, finora, in molti hanno mangiato e vissuto. Quindi, su quelle sarà allestito il prossimo campo di battaglia.

Una volta conosciuto, questo fanfarone della campagna fiorentina risulta noioso nei suoi riti ripetitivi e farseschi, sostenuti solo dalla piaggeria di plaudenti giovinastri avidi ed impazienti quanto lui di sgomitare per il classico posto al sole e dalle fameliche necessità della finanza nostrana che ormai è ridotta a tal punto da non avere neppure più le pezze per ricoprire i propri deretani.

Naturalmente, il resto del discorso è stato caratterizzato, oltre che dalla necessità di votare Sì al referendum costituzionale, anche dalle fantastiche cose che LUI ed il SUO Governo hanno fatto e faranno per l'Italia.

Ma non essendo un contraddittorio, nessuno ha potuto chiedere al premier Renzi come possa accadere che in un paese che ha imboccato la strada giusta il consumo annuale di energia nei primi otto mesi dell'anno sia in calo di quasi il 4% rispetto al 2015. Forse Renzi, tra i numerosi miracoli da lui compiuti, ha scoperto pure la ricetta alchemica per far produrre di più e creare ricchezza senza consumare o consumando meno energia? Oppure, forse, si sarà convertito pure lui, come un attivista qualsiasi del Movimento 5 Stelle, alla decrescita felice?

 

Riporto in coda la risposta di Virginia Raggi inviata a Matteo Renzi via facebook:

«AFFARI CON MAFIA CAPITALE? MICA SIAMO IL PD.
I cittadini sanno che quel sistema lo hanno creato loro e noi lo stiamo combattendo.

Il premier quando è in difficoltà - ultimamente capita spesso - prova a distogliere l'attenzione e a cambiare argomento. Forse è nervoso perché si avvicina la data del referendum sulle finte riforme. E i confronti in tv lo vedono in grossa difficoltà. Piuttosto si concentri sul disastro economico del governo, sui dati della disoccupazione giovanile, sulla fallimentare politica estera, sull'emergenza migranti.
Buon lavoro.

ps Attendiamo ancora di sapere cosa ha fatto con i fondi delle cene elettorali con Buzzi. Il PD non crederà mica che l'abbiamo dimenticato?»