"Gli uffici del Mit hanno preparato la direttiva sui limiti di velocità nei centri urbani su cui verrà avviato un confronto istituzionale.Tale lavoro si inquadra all'interno di quello più ampio che il ministero sta portando avanti già da alcuni mesi per un rinnovamento del codice della strada che è attualmente al vaglio del ParlamentoIl vicepresidente del Consiglio e ministro Matteo Salvini, che anche oggi è stato in contatto diretto con molti amministratori locali, ribadisce l’impegno di collaborare per ottenere città più sicure pur ricercando un equilibrio affinché non ci siano provvedimenti poco efficaci o addirittura dannosi."

La nota è del Ministero dei Trasporti a supporto della nuova campagna di propaganda del titolare del dicastero, il leghista Matteo Salvini, che ha scelto Bologna, amministrata dal sindaco dem Matteo Lepore, per la sua nuova crociata che riguarda la velocità delle auto. Nelle vie del centro del capoluogo emiliano adesso è obbligatorio circolare ad una velocità non superiore ai 30 Km/h.

I (post) fascisti locali hanno deciso di farsi promotori di una rivolta dei residenti perché tale decisione sarebbe ingiustificata, inutile e dannosa... in particolar modo per chi superi i limiti di velocità!

Salvini, in cerca di pubblicità per raccattar consensi in vista delle prossine elezioni europee, ha subito colto la palla al balzo e si è inventato la crociata anti-30 Km/h.

E come al solito, anche in questo caso Salvini ha finito per contraddire se stesso, come ci ricorda il verde Angelo Bonelli

"L'attuale ministro dei Trasporti, il 22 dicembre 2022 ha firmato un decreto per potenziare e finanziare le zone 30km/h nelle città, sulla base del piano nazionale sicurezza stradale elaborato dal suo ministero".

Non ci credete? E allora vi sarà sufficiente consultare la Gazzetta ufficiale del 9 febbraio 2023, dove è riportato il decreto del 22 dicembre 2022 del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture relativo - tra l'altro - ad un "piano di riparto delle risorse destinate alla progettazione ed alla realizzazione di interventi per il miglioramento della sicurezza stradale dei pedoni". 

A pagina 23, l'articolo 4 descrive le tipologie di intervento:Le risorse di cui all’art. 1 costituiscono contributi statali per la realizzazione di interventi, comprensivi degli eventuali costi per la progettazione, che sulla base di analisi dell’incidentalità specifica, sull’individuazione dei fattori di rischio presenti in loco e delle tipologie di interventi più efficaci, nonché in applicazione dei criteri specificati nel successivo art. 7 del presente decreto, debbono essere dedicati al miglioramento della sicurezza stradale dei pedoni. In particolare, possono essere effettuati in tal senso interventi che prevedano, a titolo esemplificativo:a) azioni di moderazione del traffico con l’implementazione di «zone 30» e «isole ambientali» con l’introduzione di elementi di traffic calming per mitigare le differenze di velocità esistenti tra pedoni e traffico motorizzato...

Nell'articolo 5, poi, Salvini ci informa chi possano essere i soggetti attuatori di tale provvedimento:

1. Le risorse di cui all’art. 1 sono destinate ai comuni che hanno selezionato le proposte progettuali ai sensi del presente decreto e le hanno incluse nel programma degli interventi ammesso a finanziamento, come indicato all’art. 6. I comuni, in qualità di soggetti attuatori, hanno la titolarità dei poteri, funzioni e compiti sulle attività amministrative inerenti alla progettazione, all’esecuzione ed al collaudo/certificazione dei lavori e delle relative procedure di affidamento.

Nell'articolo 6 fa sapere che tali limiti devono essere applicati a seguito della presentazione di un programma che il suo ministero approverà entro 150 giorni. In caso di mancata approvazione, nel comma 5 è scritto che

"il finanziamento statale assegnato è revocato e si procede al disimpegno delle somme assegnate ancora presenti in bilancio. Le eventuali somme residue a valle di tali operazioni possono essere riassegnate dal Ministero ad uno o più comuni a copertura di ulteriori interventi". 

In pratica, Salvini non ha scritto che le zone 30 non debbano poi essere create, ma semplicemente che il suo ministero non le finanzierà! 

Adesso, visto che ha deciso di inventarsi questa nuova campagna di propaganda, probabilmente anche informato da qualcuno che gli ha ricordato cosa avesse approvato un anno fa, adesso Salvini ha deciso di cambiare le regole, per far credere che il sindaco di Bologna abbia agito senza sapere che cosa stesse facendo.

Non solo.

Il leghista Salvini, parto del secessionismo bossiano, promotore dell'autonomismo regionale... ora da Roma (un tempo ladrona) pretende di dire ad un sindaco (pure del nord) come amministrare la sua città... un sindaco che per farlo è stato eletto direttamente dai suoi concittadini. 

Salvini, è ormai risaputo, è tutt'altro che un genio, ma arrivare a rivelare la sua inadeguatezza - facendo tutto da solo - fino a questi livelli è addirittura incredibile, persino sconcertante. Pertanto, come può una persona simile ricoprire un incarico pubblico importante come quello di un ministero?