"Elly Schlein firma i referendum contro il JobsAct. La segretaria del PD firma per abolire una legge voluta e votata dal PD. Finalmente si fa chiarezza. Loro stanno dalla parte dei sussidi, noi dalla parte del lavoro. Amici riformisti: ma come fate a restare ancora nel PD?"

Questo il surreale commento di Matteo Renzi alla dichiarazione della segretaria dem, Elly Schlein, che a titolo personale (purtroppo) ha detto che firmerà il referendum promosso dalla Cgil per l'abolizione del Jobs Act.

"Guardiamo sempre con interesse alle iniziative del sindacato", ha detto Schlein. "Non è una sorpresa, ho detto dall'inizio che tanti del Pd avrebbero firmato e anche io, che già nel 2015 ero in piazza con la Cgil contro l'abolizione dell'articolo 18. Credo che ancora oggi il tema di come interveniamo sui licenziamenti ingiusti sia attuale. ...  L'abolizione del Jobs Act era un punto fondamentale della campagna elettorale che abbiamo fatto per le primarie l'anno scorso ed è un punto di ricucitura rispetto ad alcune scelte sbagliate del passato che evidentemente anche i nostri elettori, che ci hanno premiato alle primari, non ritenevano giuste".

E per quelli che nel Pd sono contrari all'abolizione del Jobs Act?

"Il Pd - ha ricordato Schlein - fa i congressi come nessun altro partito, discute e poi definisce una linea, che è una. Questo non vuol dire smettere di essere un partito plurale, come ho detto che tanti avrebbero firmato ho detto che altri legittimamente non lo faranno. La questione di fondo è che il partito è unito per le europee, abbiamo votato liste molto forti all'unanimità".

Questi i quattro quesiti referendari con cui la Cgil vuole cambiare le attuali regole del lavoro: "Referendum Popolari 2025, per il Lavoro ci metto la Firma..."

Adesso un piccolo promemoria riguardo le regole del lavoro per le quali il senatore Renzi va fiero. La sua riforma, in sostanza, ha precarizzato il lavoro, facendo diventare lavoratori a tempo determinato i nuovi assunti che, nei tre anni successivi all'assunzione, avranno il 50% di possibilità di avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Nel frattempo, potranno essere licenziati, senza spiegazione alcuna, in qualsiasi momento. 

A differenza di quanto detto loro dal senatore Renzi, i lavoratori permanenti - questa l'etichetta assegnata loro dall'Istat - assunti con il Jobs Act non potranno andare in banca e chiedere un mutuo (a meno che qualcuno non garantisca per loro), proprio perché la banca li considera "precari". Passati 3 anni, se non saranno licenziati prima, diventati dipendenti a tempo indeterminato potranno chiedere un mutuo.

Solo questo fa capire l'indisponente arroganza di cui si nutrono il senatore Renzi e coloro che ne esaltano le infinite menzogne. Gli esponenti del Pd che ritengono che il Jobs Act sia cosa buona e giusta, dovrebbero fare un esame di coscienza, a seguito del quale dovrebbero scusarsi con i loro sostenitori nel caso lo avessero approvato in Parlamento oppure prendere le proprie carabattole e passare ad altri partiti, liberando della loro presenza il Pd che, sicuramente, ne guadagnerebbe in termini di credibilità e consensi.