Arbitri, il presidente Aia Pacifici: “Errori Fabbri e Nasca? Nessuno da ammazzare”

Arbitri e Var. Sul tema che sta incendiando il dibattito calcistico dopo uno dei weekend a più alta fibrillazione degli ultimi anni è intervenuto ai microfoni de ‘La Politica nel Pallone’ di Gr Parlamento il presidente dell’Associazione italiana arbitri Carlo Pacifici: “Provvedimenti su Fabbri e Nasca dopo Inter-Verona? Ho letto le valutazioni più disparate, ma qui non c’è da ammazzare e mettere dietro la lavagna nessuno. C’è da analizzare in maniera razionale e lo faremo. Con il designatore Rocchi quest’anno si è iniziato un lavoro per aumentare la professionalità dei varisti. E’ un percorso lungo, arbitro e varista sono due attività con strade diverse. Anche se con il Var decide sempre un uomo e ogni decisione che viene presa da un uomo può essere opinabile. E’ soggettiva, e come avviene anche l’uomo a volte sbaglia. Quanto tempo ci vorrà per arrivare alla perfezione? Alla perfezione non ci arriveremo mai. Il calcio è fatto anche da questi aspetti contraddittori e di questa dialettica. Fa parte del fenomeno calcistico analizzare sotto angoli diversi una partita. Cerchiamo di sbagliare sempre meno e la tecnologia ci aiuta”.

Detto questo, c’è chi da tempo sostiene che anche gli arbitri dovrebbero parlare nel post-gara. Una posizione non condivisa però da Pacifici:

“Far parlare l’arbitro in questo momento scatenerebbe ulteriori polemiche. Bisogna essere pronti, non vorrei che alla fine della partita anziché risolvere i problemi le polemiche vengano accentuate. Tuttavia mi piacerebbe aumentare sempre di più la comunicazione, farci riconoscere per quello che siamo. Ragazzi e ragazze che ogni domenica danno la possibilità di giocare circa 550 gare”.

Per Pacifici, al momento, la priorità dell’Aia è un’altra: “Diminuire gli episodi della violenza che stanno aumentando. Diminuiscono quelli di violenza grave ma gli episodi continuano. Se facciamo un’analisi degli episodi di violenza, il 90% sono stati messi in atto da tesserati, e questo deve far riflettere, dobbiamo lavorare sulla cultura calcistica all’interno delle società. Un altro aspetto è legato al reclutamento, dobbiamo ancora recuperare il gap post pandemia, lo stiamo facendo in maniera forte recuperando il terreno perduto”.


Kevin Bonifazi al Frosinone

Il Bologna Fc 1909 comunica di avere ceduto i diritti alle prestazioni sportive del difensore Kevin Bonifazi al Frosinone Calcio a titolo temporaneo fino al 30 giugno 2024.


Sarri recupera Luis Alberto per il derby

Buone notizie per Maurizio Sarri in vista del derby di Coppa Italia in programma mercoledì alle ore 18. Dopo aver saltato le partite contro Frosinone e Udinese per un problema all’adduttore, Luis Alberto è infatti tornato ad allenarsi per la prima volta insieme al resto del gruppo e molto probabilmente sarà a disposizione per il prossimo match.


Calcio in lutto, è morto Franz Beckenbauer
È morto Franz Beckenbauer. La leggenda del calcio tedesco è morta ieri all’età di 78 anni, ha riferito la sua famiglia all’agenzia di stampa dpa.


Inter, Marotta: “Rispediamo al mittente le accuse di favoritismo”

Dopo le infuocate polemiche arbitrali che hanno seguito la vittoria contro il Verona, l’ad dell’Inter Beppe Marotta ha parlato a margine dell’assemblea di Lega: “Io sono più di 40 anni che sono nel calcio e ogni anno vengono analizzati episodi a favore e sfavore di questa e quella società. Prima c’era l’occhio dell’arbitro e non c’era il Var, oggi c’è e si continua a fare polemica. Fa parte del gioco. Metaforicamente oggi siamo una lepre e una lepre deve saper schivare anche le fucilate dei cacciatori, fa parte del ruolo e dell’esperienza, nell’ambito di una trasparenza e di una competenza che deve essere sempre riconosciuta.Le polemiche, o meglio le critiche, devono investire l’intero molto del calcio italiano – ha contnuato Marotta – Fanno parte della vita, bisogna saperle gestire e accettarle. Credo che l’introduzione del Var sia stata invocata da tutti, dobbiamo sottolineare come il Var non sia stato preso come strumento per debellare definitivamente gli errori degli arbitri, ma semplicemente per ridurli e da questo punto di vista credo che l’obiettivo sia stato colto. Poi al termine della stagione ogni società deve mettere sul piatto della bilancia pro e contro e valutare, ma chiaramente se la soggettività esiste esiste anche l’errore, esiste l’errore di un essere umano che è l’arbitro ma non mi addentro in questo. Io credo e sono certo che alla fine della stagione la squadra migliore vincerà il campionato”.

Marotta rispedisce al mittente le accuse di favoritismo e ribadisce a più riprese che l’Inter è in testa meritatamente: “Sono qui per fare un consuntivo, perché dopo sei mesi sia giusto fare un punto. Penso sia giusto riconoscere i meriti dell’Inter, di essere primi meritatamente in Serie A. Frutto di una cultura del lavoro applicata in modo intenso, di un grande senso di appartenenza da parte dell’allenatore, dei giocatori, di solidità da parte della società, di un patrimonio indiscutibile rappresentato dai nostri tifosi. Le statistiche certe volte aiutano a valutare oggettivamente i fatti, le statistiche dicono che siamo primi con 48 punti, 15 vittorie, una sola sconfitta, miglior differenza reti, miglior attacco, miglior difesa. Vuol dire che siamo autorevolmente in testa alla classifica.Non voglio entrare in polemica e in queste considerazioni capziose – ha detto ancora Marotta parlando di Inter-Verona – Dico solo che dalla mia c’è esperienza nel saper gestire situazione, lungi dal pensare che una società, in questo caso l’Inter, possa essere condizionata, questo lo rimandiamo al mittente. Non ho colto da parte della critica un sentimento del genere, ma rimarco ancora una volta come i meriti siano frutto di una squadra che ha alle spalle una società forte”.La mia non è una necessità di difendere l’argomento arbitri – ha aggiunto – era quella di puntualizzare i meriti dell’Inter ottenuti sul campo. Poi mi sembra che la polemica anche ieri si debba estendere ad altre partite, non solo la nostra. Capita, non sto qui a elencare eventuali torti o errori a nostro svantaggio, non è il modo di fare dell’Inter. Ripeto, alla fine vincerà la squadra migliore sotto tutti i punti di vista, non si può e non si deve parlare di favoritismi. E il mio ruolo di oggi non è quello, ma semplicemente fare un consuntivo, coincidenza vuole che proprio al termine del girone d’andata capiti in questo lunedì. Ma ci tengo anche a sottolineare come essere campioni d’inverno sia una vittoria di Pirro, solo platonica. Conta tagliare il nastro d’arrivo al termine del girone di ritorno”.


Thiago Motta: “Fiorentina grande squadra”

Thiago Motta, tecnico del Bologna, alla vigilia dei quarti di Coppa Italia:

“Vedendo anche la Fiorentina favorita nel tabellone di Coppa italia, la Fiorentina è favorita. Sull’organico è da un po’ di tempo che la Fiorentina sta sopra al Bologna, è un dato. Noi nel quotidiano lavoriamo per colmare il gap con queste grandi squadre. Italiano è un grande allenatore con grandi giocatori a disposizione. Noi qui abbiamo tanti ragazzi che danno il massimo, lavoriamo per aspirare e raggiungere un livello superiore”.


Ufficiale, Frosinone: perso Huijsen, ecco Bonifazi

Il Frosinone Calcio comunica di aver raggiunto l’accordo con la società sportiva Bologna Football Club 1909 per l’acquisizione delle prestazioni sportive del calciatore Kevin Bonifazi. Il difensore classe 1996 arriva a titolo temporaneo e vestirà la maglia giallazzurra fino al 30 giugno 2024.


Napoli, Mazzarri resta in sella: “Mai pensato di dimettermi”

Mazzarri, che era squalificato e ha seguito la gara dalla tribuna, è stato il protagonista del post partita di Torino perché intorno al suo nome nella serata di ieri sono circolate molte ipotesi tra cui anche quella che fosse pronto a rassegnare le proprie dimissioni o che comunque avesse pensato di farlo. Notizie tutte smentite in diretta televisiva a Pressing da Massimo Callegari, che ha riportato il pensiero del tecnico azzurro: “Mai pensato di dimettermi”. Mazzarri quindi resta in sella nonostante le difficoltà, come confermato dopo Torino-Napoli anche dal direttore sportivo Meluso:  “Mazzarri non è a rischio”. A lui il compito di invertire la rotta di una stagione fin qui davvero molto sotto le aspettative.


Cds - Samardzic, il papà deciderà il suo futuro: si deve ancora parlare di commissioni e diritti d'immagine

Oggi è il giorno in cui arriva in Italia il papà di Samardzic (22), sarà lui a decidere il destino di suo figlio: De Laurentiis si è portato avanti con il lavoro, parlando con Gino Pozzo e dunque con l’Udinese: venti milioni più cinque di bonus, prima di stringersi la mano.

Ma ora, come scrive l'edizione odierna del Corriere dello Sport, c’è bisogno del consenso del genitore del trequartista, con il quale si dovrà parlare di commissioni e anche di diritti d’immagine. Le priorità sono altre, è vero, ma poi lo diventerà anche Samardzic, a giugno, quando Zielinski saluterà. 


Crisi Napoli, squadra in ritiro fino a sabato

Il Napoli va in ritiro per tentare di dare una scossa alla squadra. La decisione, che era già nell'aria dopo la disfatta di ieri pomeriggio a Torino, è stata ufficializzata oggi.

Dopo il raduno del gruppo nel Centro Tecnico di Castel Volturno, in serata i calciatori e l'allenatore con il suo staff si sono trasferiti in un albergo di Pozzuoli dove rimarranno fino a sabato quando, alle ore 15, il Napoli affronterà la Salernitana nella sfida della prima giornata del girone di ritorno. La crisi si è fatta profonda e l'ambiente è sempre più depresso. La distanza dalla capolista Inter, 20 punti, alla fine del girone d'andata è abissale, quella dalla zona Champions meno inquietante (5 lunghezze di distacco dalla Fiorentina). L'Europa League dista quattro punti e due soltanto la Conference League. S

i tratta di distacchi (tranne ovviamente quello dalla capolista) teoricamente recuperabili. Ma al Napoli serve cambiare passo, cambiare pelle, cambiare la natura del suo gioco e per fare questo al momento non sembra bastare la spinta del nuovo tecnico, né tantomeno lo spirito di squadra, che sembra essere svanito del tutto, e la voglia di lottare. De Laurentiis sembra essere intenzionato a intervenire sul mercato per dare una svolta alla stagione. La fiducia a Mazzarri non è in discussione nonostante che il suo bottino alla guida del Napoli sia misero (7 punti in 7 partite), probabilmente anche per il costo esorbitante che un nuovo licenziamento comporterebbe, con il peso di dover pagare, oltre a Garcia e al suo staff, anche il tecnico di San Vincenzo e i suoi collaboratori.

Fare acquisti a gennaio, però, è sempre un affare complicato e non è un caso che, nonostante l'urgenza di intervenire per rinforzare la rosa, fino ad ora sia andato in porto soltanto l'ingaggio di Mazzocchi, destinato a un ruolo di riserva, oltre alla inattesa e frettolosa cessione di Elmas al Lipsia. I tifosi attendono con ansia i tweet presidenziali che mettano la firma sotto gli acquisti di cui tanto di parla: Samardzic, Dragusin e Soumaré, elementi che dovrebbero dare una svolta, cambiando il volto di una squadra che in pochi mesi ha perduto tutta la bravura, la forza e la compattezza che aveva mostrato nel campionato della passata stagione, dominato da cima a fondo.

Samardzic sembra avvicinarsi sempre di più e un colloquio tra De Laurentiis e il padre-agente del calciatore dovrebbe porre termine alla trattativa visto che, a quanto pare, l'accordo con l'Udinese sarebbe stato già raggiunto. Le complicazioni riguardano invece il giovane difensore rumeno del Genoa sul quale avrebbe messo gli occhi il Bayern. Florian Manea, l'agente del calciatore, è da qualche giorno in Italia e per lui il Napoli non sembrerebbe essere la prima scelta.

Quanto a Soumarè la situazione non è meno complicata. Il cartellino del centrocampista è di proprietà del Leicester, con cui ha un contratto fino al 2026. Al momento è in prestito al Siviglia, relegato al ruolo di riserva, con gli spagnoli che hanno in mano un'opzione per riscattarlo a 15 milioni.

Il Napoli ne richiede il prestito ma per venire accontentato devono essere d'accordo il Siviglia e il Leicester, cosa non proprio facile da realizzarsi. Mentre la società cerca di farsi valere sul mercato, Mazzarri è impegnato a preparare la partita con la Salernitana. Sabato gli mancheranno, oltre agli infortunati Meret, Olivera e Natan, anche Osimhen e Anguissa, impegnati in Coppa d'Africa e Mazzocchi, squalificato. Se si aggiunge che il mercato di gennaio gli ha già portato via Elmas, si capisce come il tecnico sia costretto ad affrontare un derby delicatissimo con gli uomini contati.