Qual è l'obietivo molto importante raggiunto da Meloni al Cairo domenica scorsa?

"La dichiarazione congiunta adottata oggi dall'Egitto e dall'Unione Europea - ha detto la premier - è un passo importante verso lo sviluppo di un vero e proprio partenariato in grado di affrontare, in modo integrato, tutte le complesse sfide del nostro tempo, da quelle regionali allo sviluppo e anche alla migrazione illegale. ... Dobbiamo continuare ad impegnarci per raggiungere un Memorandum d'Intesa in grado di gettare le basi per una nuova, direi storica, pagina delle nostre relazioni, approfondendo il nostro dialogo politico, lavorando insieme per le nostre rispettive economie. E, come hanno detto tutti i miei colleghi prima di me, è anche il modo migliore per affrontare il problema della migrazione illegale, per combattere i trafficanti di esseri umani. Il modo migliore è riaffermare il diritto dei cittadini del Continente africano a non emigrare verso l'Europa, e questo è qualcosa che possiamo fare solo con lo sviluppo, ed è esattamente ciò che stiamo facendo oggi".

Tradotto in concreto, che cosa intende la presidente del Consiglio?

Che gli affari sono affari e tutto il resto non conta. Così gli interessi economici legati all'energia e allo stop ai migranti hanno avuto la meglio sui diritti umani, volendo esser generosi nel ritenere che la delegazione europea li abbia anche solo per qualche istante presi in considerazione.

Il partenariato strategico tra Ue ed Egitto è in realtà un finanziamento da 7,4 miliardi di euro in 3 anni, con seicento milioni in sovvenzioni, di cui 200 milioni per la gestione delle migrazioni (sicurezza ai confini, formazione di manodopera qualificata, misure per favorire la migrazione legale e scoraggiare quella illegale), 5 miliardi di euro erogati in forma di prestiti agevolati per progetti bilaterali, 1,8 miliardi di euro per ulteriori investimenti.

Al-Sisi, un dittatore che non ha nulla da invidiare - ad esempio - a Putin, ha accolto la delegazione europea senza neppure riuscire a trattenere la sua immensa soddisfazione, tanto da ridere per tutto il tempo chiunque incontrasse... in parte per il denaro ricevuto, ma soprattutto per esser stato sdoganato a livello internazionale come partner credibile e affidabile.

In Egitto ci sono centinaia di prigionieri politici, anche condannati a morte, non vi sono sindacati indipendenti e gli scioperi in corso per le condizioni di lavoro e la mancanza di rappresentanza sindacale vengono repressi dal governo. Senza dimenticare l'affronto alla famiglia Regeni alla vigilia dell'udienza per l'uccisione di Giulio, che vede sul banco degli imputati agenti dei servizi segreti egiziani, anche se contumaci.

Nonostante tutto ciò, Meloni ha detto:

"Voglio esprimere una nota di soddisfazione per il ruolo che l'Italia ha svolto in questo nuovo modello di cooperazione tra l'Europa e la sponda sud del Mediterraneo, che è diventato un modello che abbiamo già avviato con il Memorandum d'Intesa in Tunisia, sta funzionando. In questo quadro europeo, come sapete, l'Italia ha agito in modo concreto anche attraverso il Piano Mattei per l'Africa. L'Egitto è uno dei Paesi identificati nel Piano, i Paesi prioritari, e non poteva essere altrimenti. Per questo motivo sono anche fiera del fatto che nel corso di questa visita abbiamo adottato più di 10 Memoranda, che spaziano dall'agricoltura sostenibile al sostegno finanziario per le piccole e medie imprese, allo sviluppo infrastrutturale e alla sanità. Sono quindi molto soddisfatta di questa importante giornata e desidero ringraziare calorosamente Ursula, i miei colleghi e il Presidente Sisi".

Quello che disturba, nell'atteggiamento di Meloni (e di molti politici del suo stampo) è come pretenda di unire pragmatismo e ipocrisia per far credere che una porcata (il cosiddetto partenariato strategico tra Unione europea ed Egitto) sia non solo un atto dovuto, ma anche una cosa buona e giusta.