Nel Consiglio dei Ministri del 19 marzo, il tema principale all'ordine del giorno erano le "misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da Covid-19.

Alla fine della riunione, il Consiglio dei ministri ha approvato il testo del decreto legge, con uno stanziamento di circa 32 miliardi di euro, pari all’entità massima dello scostamento di bilancio già autorizzato dal Parlamento, in modo da potenziare gli strumenti di contrasto alla diffusione del contagio da COVID-19 e di contenere l’impatto sociale ed economico delle misure di prevenzione adottate.

L’obiettivo, come spiegato in una nota riassuntiva, è quello di assicurare un sistema "rinnovato e potenziato" di sostegni, calibrato secondo la tempestività e l’intensità di protezione che ciascun soggetto richiede.

Questi i 5 ambiti principali su cui il Governo è intervenuto:

  1. sostegno alle imprese e agli operatori del terzo settore;
  2. lavoro e contrasto alla povertà;
  3. salute e sicurezza;
  4. sostegno agli enti territoriali;
  5. ulteriori interventi settoriali.

Un riassunto delle misure decise è consultabile alla pagina seguente:
www.governo.it/sites/governo.it/files/Slide_DecretoSostegni.pdf .


Nella conferenza stampa tenuta al termine della riunione insieme ai ministri Daniele Franco (Economia e finanze) e Andrea Orlando (Lavoro e politiche sociali), il premier Mario Draghi ha così commentato i provvedimenti presi: 

"Questo decreto è una risposta significativa molto consistente alle povertà, al bisogno che hanno le imprese e ai lavoratori, è una risposta parziale ma il massimo che abbiamo potuto fare all'interno di questo stanziamento. I pagamenti inizieranno l'8 aprile, per chi avrà fatto domanda. Se tutto va come previsto oggi, 11 miliardi entreranno nell'economia nel mese di aprile. Saranno cancellate le vecchie cartelle esattoriali fino a 5mila euro tra il 2000 e il 2010 (anziché 2015) e solo per chi rientra in un tetto di reddito di 30mila euro.È necessario accompagnare le imprese e i lavoratori nel percorso di uscita dalla pandemia, questo è un anno in cui non si chiedono soldi, si danno soldi, verrà il momento di guardare al debito ma non è questo il momento, di pensare al Patto di stabilità.È chiaro che sulle cartelle lo Stato non ha più funzionato, uno Stato che ha permesso l'accumulo di milioni e milioni di cartelle che non si possono esigere: bisogna cambiare qualcosa".

Con un  certo ottimismo il premier ha parlato anche di scuola:"Per quel che mi riguarda la scuola sarà la prima a riaprire quando la situazione dei contagi lo permetterà. Sarà la prima attività a essere riaperta, riprendendo perlomeno la frequenza scolastica fino alla prima media".

Probabilmente, anche questa manovra non sarà di aiuto a molta parte dell'Italia che produce e che è in reale difficoltà, e se questo significherà accelerare  le future riscossioni, in un Italia che non ha funzionato tra mille balzelli e vessazioni, allora il Governo decida se il Paese debba fallire o risollevarsi... il resto sono chiacchiere. 

Inoltre, ma davvero vogliamo ancora pensare alle "piccole evasioni", alle multe non pagate, spesso eccessive, da cittadini che spesso non sanno come portare il pane a tavola? Perché non si parla di grandi evasori e di recuperare da loro i soldi? Spero di avere frainteso, ma è possibile che lo Stato abbia accumulato debiti da mancate riscossioni di multe e balzelli vari, oppure non perseguendo, a dovere, i grandi evasori, a partire anche dai patteggiamenti loro concessi?

Uno Stato equo non interviene con la mano pesante al primo mancato pagamento con interessi, mora, sanzioni, ecc., anche perché l'Italia oggi per risollevarsi credo abbia necessità di anni e non di mesi.