Tra le neo-promosse del campionato di serie A '83/'84 figura anche il Catania del presidente Massimino. La squadra siciliana si presenta ai blocchi di partenza forte dell'acquisto di due brasiliani: il terzino Pedrinho ed il giovane centrocampista Luvanor.

Su quest'ultimo, complice forse l'arsura estiva, l'allenatore Gianni Di Marzio, riconfermato alla guida degli etnei, si sbilancerà con dichiarazioni a dir poco entusiaste: "Prevedere il suo futuro è persino troppo facile. È un talento naturale, salirà ai massimi livelli senza alcun dubbio. Certo non è possibile, adesso, accostarlo a Dieguito Maradona: potrebbe risultare una controfigura sbiadita, ma potrebbe anche oscurarne la grandezza".

Peccato che i pronostici del mister non si riveleranno neanche lontanamente azzeccati: il brasiliano sarà infatti un vero flop tanto da essere annoverato come uno dei peggiori acquisti tra gli stranieri degli anni '80. La squadra rossoazzurra dal canto suo non riuscirà mai a farlo integrare pienamente, complice un'annata disastrosa di tutta la rosa che neanche il cambio allenatore alle 13esima riuscirà a raddrizzare.

A fine campionato infatti il Catania chiuderà all'ultimo posto con una sola vittoria all'attivo e con la miseria di 12 punti conquistati, record negativo assoluto nella storia del campionato a 16 squadre.