Dal 20 al 25 agosto si terrà presso la Fiera di Rimini il Meeting per l’amicizia fra i popoli dal titolo: “L’ Esistenza umana è un’amicizia inesauribile”. Per tale occasione Papa Francesco ha inviato una lettera, a firma del Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, per il 44^ Meeting e indirizzata a Mons. Nicolò Anselmi Vescovo di Rimini.

Il messaggio è rivolto agli organizzatori e ai partecipanti del Meeting per l’amicizia fra i popoli, mentre, purtroppo, la guerra e le divisioni seminano nei cuori rancori e paure, e il “diverso da me” è percepito spesso come un rivale. La comunicazione globale e pervasiva fa sì che tale atteggiamento diffuso diventi una mentalità, che le differenze appaiano sintomi di ostilità e si verifichi una sorta di epidemia di inimicizia.

Il Pontefice ha sottolineato che in tale scenario, il titolo del Meeting suona audace: “L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”. Audace perché va nettamente controtendenza, in un tempo segnato da individualismo e indifferenza, che generano solitudine e tante forme di scarto.

Per il Papa, Gesù stesso si presenta come amico: «Non vi chiamo più servi, ma vi ho chiamato amici» (Gv 15,15). Lo Spirito di Cristo risorto ha rotto la solitudine donando all’uomo la sua amicizia, come pura grazia. Lo ricordava Don Giussani con parole che hanno suggerito il titolo del Meeting di quest’anno: «Nell’avvenimento di questo dono, la solitudine umana è sciolta. L’esperienza umana non è più quella di una impotenza desolante, ma quella di una consapevolezza e di una energica capacità [... ]. La forza dell’uomo è un Altro, la certezza dell’uomo è un Altro: l’esistenza è un dialogo profondo, la solitudine è abolita alle radici stesse di ogni momento della vita. [... ] L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile» (Il cammino al vero è un’esperienza, Milano 2006, 108-109).

Rivolgendosi ai giovani, Papa Francesco esalta il valore della vera amicizia, che allarga il cuore: «Gli amici fedeli [... ] sono un riflesso dell’affetto del Signore, della sua consolazione e della sua presenza amorevole. Avere amici ci insegna ad aprirci, a capire, a prenderci cura degli altri, a uscire dalla nostra comodità e dall’isolamento, a condividere la vita» (Christus vivit, 151). E cita anche quest’altra riflessione di Don Giussani: «La vera natura dell’amicizia è vivere liberamente insieme per il destino. Non può esserci amicizia tra di noi, non possiamo dirci amici, se non amiamo il destino dell’altro sopra ogni cosa, al di là di qualsiasi tornaconto» (Attraverso la compagnia dei credenti, Milano 2021, 184).

L’atteggiamento di apertura all’altro come fratello è uno dei tratti distintivi del pontificato di Papa Francesco, della sua testimonianza e del suo magistero.

Il Meeting per l’amicizia fra i popoli ha cercato di dare nella sua storia ormai più che quarantennale l’immagine  di luogo di amicizia tra le persone e i popoli, aprendo strade di incontro e di dialogo. In questa ora travagliata della storia, il Papa incoraggia i partecipanti  affinché non venga mai meno la disponibilità a un’ “amicizia inesauribile” - perché fondata in Cristo e sulla roccia di Pietro - pronti a cogliere il bene che chiunque può portare alla vita di tutti, perché «le altre culture non sono nemici da cui bisogna difendersi, ma sono riflessi differenti della ricchezza inesauribile della vita umana» (Enc. Fratelli tutti, 147).

Papa Francesco auspica, inoltre, che il Meeting per l’amicizia tra i popoli continui a promuovere la cultura dell’incontro, aperto a tutti, nessuno escluso, perché in chiunque c’è un riflesso del Padre che «dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa» (At 17,25). Così che crescano l’amicizia sociale e l’amicizia tra i popoli.

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