Friedrich Nietzsche, nel suo Al di là del bene e del male, osserva che "tutti sono più artisti di quanto pensino" e, in questo senso, l'ipocrita è un maestro dell'arte del travestimento. Tuttavia, tale arte non è priva di conseguenze: l'ipocrisia finisce per svuotare di significato le parole, rendendole strumenti di manipolazione anziché ponti di comprensione. Le considerazioni di un ipocrita, costruite per celare piuttosto che rivelare, non solo tradiscono chi le pronuncia ma disorientano chi le riceve, portando a una crisi di autenticità nella comunicazione.
Anche Jean-Jacques Rousseau, nel suo Discorso sull'origine e i fondamenti dell'ineguaglianza tra gli uomini, riflette sul pericolo della dissimulazione, notando come la società moderna favorisca la maschera rispetto alla sincerità. L'ipocrisia, secondo Rousseau, non è un problema individuale ma sistemico: l'individuo ipocrita riflette le contraddizioni di una società che premia l'apparenza e punisce la trasparenza. Le conseguenze delle sue considerazioni si amplificano in questo contesto, contribuendo a perpetuare un sistema di relazioni superficiali e alienanti.
D'altro canto, Søren Kierkegaard, in Timore e tremore, ci invita a considerare l'ipocrisia come una forma di disperazione nascosta: l'ipocrita si allontana da se stesso per aderire a un'immagine costruita. Le sue parole, quindi, tradiscono non solo gli altri, ma anche il suo essere autentico. Le conseguenze di ciò sono devastanti: una società dominata dall'ipocrisia finisce per perdere il contatto con il senso del vero, accettando il simulacro al posto della realtà.
Queste brevi riflessioni per sottolineare ancora una volta l'ipocrisia del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, stavolta espressa nel messaggio di fine anno dove ha fatto il bilancio di quanto accaduto nel 2024.
Prendiamone alcuni passaggi.
"Nella notte di Natale si è diffusa la notizia che a Gaza una bambina di pochi giorni è morta assiderata.Nella stessa notte di Natale feroci bombardamenti russi hanno colpito le centrali di energia delle città dell'Ucraina per costringere quella popolazione civile al buio e al gelo.Gli innocenti rapiti da Hamas, e tuttora ostaggi, vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane.Queste forme di barbarie non risparmiano neppure il Natale e le festività più sentite".
Mattarella riconosce la responsabilità dei russi nei "feroci bombardamenti" contro l'Ucraina e quella di Hamas nel rapimento di "innocenti" che "vivono un secondo inizio di anno in condizioni disumane".
Lo stesso Mattarella, però, non ci indica chi sia responsabile dell'assideramento della bambina palestinese morta a Gaza... oltre a dimenticarsi che anche i gazawi da quasi 500 giorni vivono in condizioni disumane per volontà del genocidario Stato ebraico, un fatto, a quanto pare, di cui il nostro presidente della Repubblica fa finta di non essere informato.
E che dire poi di come Mattarella ha fotografato quanto accaduto in Italia negli ultimi 12 mesi, introducendo l'argomento con "luci e ombre"!
Anche in questo caso, Mattarella si è dimenticato di dirci chi siano coloro che hanno contribuito ad accendere la luce e chi siano coloro che invece hanno contribuito a spegnerla: in questo modo, se il garante della Costituzione, non indica le responsabilità che le istituzioni si devono assumere, chi ricopre incarichi istituzionali si guarderà bene dall'assumersi qualsiasi colpa.
Pertanto, nonostante l'elenco delle doglianze del presidente sia lungo e ben circostanziato, i rappresentanti dei partiti di maggioranza hanno applaudito il discorso di Mattarella, come se di tutte le criticità da lui citate fosse responsabile il destino cinico e baro.
Ma se Mattarella non dice che il governo Meloni non è riuscito a porre rimedio ai problemi cui lui ha fatto cenno, perché dovrebbero farlo i leader dei partiti di maggioranza? Sarebbe un autogol. Quindi, approfittando dell'ipocrisia del capo dello Stato, hanno commentato il messaggio di fine anno facendo credere, con ampio risalto sui media compiacenti, che Mattarella abbia approvato quanto fatto finora dall'esecutivo!
Ed ecco così che, grazie a tale livello di ipocrisia, la premier Meloni ha potuto dichiarare di aver avuto un cordiale colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica, nel corso del quale ha espresso al Capo dello Stato l'apprezzamento personale e del Governo per il messaggio di fine anno.
Non solo...
"Nel corso del colloquio, Meloni ha apprezzato il richiamo del Presidente al valore fondante del patriottismo, come motore dell'azione quotidiana e sentimento vivo che muove l'impegno di quanti sono al servizio della cosa pubblica e della comunità nazionale".
Ma il patriottismo cui fa riferimento la (post) fascista Meloni è quello sovranista del "dio, patria e famiglia" che fonda le sue radici nei nazionalismi alla base dei regimi nazifascisti, mentre quello descritto da Mattarella è proprio l'esatto contrario:
"Patriottismo è quello dei medici dei pronto soccorso, che svolgono il loro servizio in condizioni difficili e talvolta rischiose. Quello dei nostri insegnanti che si dedicano con passione alla formazione dei giovani. Di chi fa impresa con responsabilità sociale e attenzione alla sicurezza. Di chi lavora con professionalità e coscienza. Di chi studia e si prepara alle responsabilità che avrà presto. Di chi si impegna nel volontariato. Degli anziani che assicurano sostegno alle loro famiglie.È patriottismo quello di chi, con origini in altri Paesi, ama l'Italia, ne fa propri i valori costituzionali e le leggi, ne vive appieno la quotidianità, e con il suo lavoro e con la sua sensibilità ne diventa parte e contribuisce ad arricchire la nostra comunità. È fondamentale creare percorsi di integrazione e di reciproca comprensione perché anche da questo dipende il futuro delle nostre società".
A Mattarella è però mancato di aggiungere che il vero patriottismo cui fa riferimento la Costituzione è l'esatto contrario di quello che alimenta l'odio dei partiti di estrema destra (compresi quelli che si definiscono conservatori) presenti in Italia e all'estero. Se non fosse stato ipocrita, Mattarella lo avrebbe detto, ma essendo ipocrita ha permesso a Giorgia Meloni di diffondere l'ennesima menzogna che verrà ripetuta all'infinito dalla disinformatia di regime.
Mattarella, in tal modo, crede di aver rispettato al meglio il ruolo di garante della Costituzione?
A questo punto è necessario porci una domanda etica cruciale: come possiamo discernere e rispondere alle considerazioni di un ipocrita? Come suggerisce Hannah Arendt, la risposta risiede nella capacità di pensare criticamente. Arendt, in Vita activa, sottolinea che il giudizio è l'antidoto alla menzogna: solo un pensiero autonomo e rigoroso può smascherare l'inganno e ristabilire un dialogo autentico.
Le conseguenze delle considerazioni di un ipocrita non riguardano solo chi le subisce, ma anche chi le compie. L'ipocrisia è una prigione invisibile, un meccanismo di auto-sabotaggio che mina la possibilità di vivere in modo autentico. Inquinare le proprie riflessioni con l'inganno equivale a contaminare l'essenza stessa del proprio essere.
Se l'ipocrita è un cittadino qualunque, le conseguenze della sua ipocrisia riguardano solo la sua sfera privata... poco male. Ma se l'ipocrita è il capo dello Stato e se il capo dello Stato applica la sua ipocrisia anche nel modo in cui assolve il suo ruolo istituzionale, allora il problema riguarda tutti noi.
Anche se Mattarella è una persona cortese, civile e preparata, rimane comunque un ipocrita e con l'ipocrisia non si può tutelare una Costituzione, soprattutto quella italiana che si fonda sull'antifascismo e su coloro che l'hanno combattuto e sconfitto... persino facendosi ammazzare!