Mentre prosegue a pieno regime la campagna di propaganda di Lega e 5 Stelle, con ognuna delle forze politiche che sventola le proprie promesse elettorali dandole come già acquisite anche se solo illustrate in un ddl o annunciate nella prossima manovra, il Governo continua a riunirsi per riuscire a capire come trovare delle coperture credibili per tradurre in qualcosa di concreto ciò che finora è stato solo annunciato.

E non bisogna dimenticare che sul piatto della bilancia vanno pure aggiunte le regole di bilancio a cui l'Europa non può rinunciare. Però, anche se tali regole potrebbero essere pure di facciata, perché diluite in due anni, con il peso distribuito nel bilancio 2020, c'è da considerare che flat tax, pensioni, pace fiscale, reddito di cittadinanza... non sono provvedimenti che possono essere messi piedi senza le adeguate risorse. Senza dimenticare che devono o dovrebbero anche essere incluse nel pacchetto quelle necessarie a disinnescare le clausole di salvaguardia che prevedono, tra l'altro, l'aumento dell'Iva.

In mezzo a tutto questo, il ministro dell'Economia Tria che, periodicamente, viene blandito dall'Europa o minacciato di licenziamento dal Governo del cambiamento, in base a quanto ciclicamente riportano i media.

Finora, nulla di nuovo rispetto a quanto già si sapeva. Dove sta invece la notizia? Nella dichiarazione del presidente della commissione Bilancio della Camera, il leghista Claudio Borghi, che nella trasmisione tv Agorà ha dichiarato che Tria sarebbe dell'idea di aumentare l'Iva e di abbassare altre tasse.

«Magari ha ragione... non lo so. Però noi nel contratto di governo - ha aggiunto Borghi - abbiamo scritto chiaramente che l'IVA non aumenta. Io penso che i cittadini non gradirebbero affatto vedere come prima misura alzare l'Iva, che impatta in maniera abbastanza pesante sulla vita di tutti i cittadini e anche sui consumi di base. Per cui l'Iva non si tocca.»

Una delle tante dichiarazioni di questi giorni, ma significativa del fatto che il Governo stia brancolando nel buio quando manca poco più di una settimana alla nota di aggiornamento del DEF prevista per il 27 settembre e meno di un mese alla scadenza di metà ottobre, data in cui la legge di bilancio dovrà essere a Bruxelles per la valutazione da parte della Commissione Ue.


Ormai ogni giorno che passa la questione risorse diventa sempre più un rebus, se non un vero e proprio thriller. E a conferma di tale valutazione sono arrivate, in serata, le "quasi isteriche" dichiarazioni del vicepremier Luigi Di Maio.

Così ha dichiarato all'ANSA prima di partire per la sua missione in Cina:«Nessuno ha chiesto le sue dimissioni [riferendosi al ministro dell'Economia, Tria], ma pretendo che il ministro dell'Economia di un Governo del cambiamento trovi i soldi per gli italiani che momentaneamente sono in grande difficoltà.Gli italiani in difficoltà non possono più aspettare, lo Stato non li può più lasciare soli e un ministro serio i soldi li deve trovare. Lo Stato è già in ritardo di 20 anni, ci sono famiglie italiane con figli in momentanea difficoltà, giovani senza lavoro, pensionati che con 500 euro non mangiano.Iniziamo a dare i soldi a loro. Poi semmai ci porremo il problema che non ci sono i soldi per dare stipendi a chi guadagna centinaia di migliaia di euro.»


Così aveva dichiarato a Dimartedì su La7, intervistato da Giovanni Floris:«Questa legge di bilancio manterrà le promesse, superare la Fornero, reddito cittadinanza, flat tax e una parte delle risorse arriverà dal taglio degli sprechi, ce ne sono tantissimi, il bilancio è pieno di sprechi.Le risorse per la manovra saranno reperite con tagli alla spesa ma anche facendo deficit: non serve superare il 3%. L'obiettivo è soddisfare le richieste degli italiani. Si fa tagliando gli sprechi e altre risorse arriveranno dalla crescita economica.Abbiamo bisogno di prendere un po' di soldi dal deficit poi li ridaremo con la crescita.»


Tanti auguri!