"Cosa accadrebbe se I promessi sposi fossero catapultati nella Milano della moda e del design?".
La trasposizione di una grande opera letteraria come "I Promessi Sposi" nella Milano contemporanea del 2025 offre uno spunto affascinante per esplorare le dinamiche culturali e sociali della nostra epoca. Lo spettacolo "Stralusc", ideato da Gisella Zilembo, invita a riflettere su questa possibilità, amalgamando il classicismo manzoniano con la modernità di una metropoli vibrante e in continua evoluzione. Nell’ambito di un’analisi critica, è fondamentale considerare come i protagonisti dell’opera di Manzoni – Renzo e Lucia, la Monaca di Monza, Don Rodrigo e i Bravi – si integrerebbero in un contesto così radicalmente diverso, dove la moda e il design non sono semplicemente aspetti estetici, ma anche simboli di status e veicoli di comunicazione sociale. La Milano del 2025 non è solo una città geografica, ma un microcosmo che rappresenta le tensioni tra tradizione e innovazione, tra individualità e collettività, tra sogni e realtà.
Ma cosa accade a Renzo e Lucia, innamorati costretti a sfuggire alle convenzioni sociali e ai conflitti del loro tempo, quando vengono proiettati in un mondo in cui l'apparenza regna sovrana? In un periodo in cui le relazioni umane sono spesso mediate dai social network e dall’ossessione per l'immagine, gli amanti manzoniani potrebbero trovarsi a dover affrontare una nuova forma di oppressione, diversa ma non meno angosciante rispetto a quella del XVII secolo. La ricerca del bello, del trendy, e dell'approvazione altrui potrebbe diventare un aspetto centrale nelle loro vite, mettendo alla prova la loro autenticità e il loro amore. Il dialogo tra classico e contemporaneo si fa tangibile nella figura della Monaca di Monza, reinterpretata come paladina della vita laica e star della "Fashion Week". Qui, la sua ribellione non è più contro le convenzioni religiose, ma contro un sistema che le impone di essere sempre al centro dell'attenzione, di brillare nel caos di flash e like. In questo nuovo contesto, la sua lotta diventa simbolica di una generazione che cerca di riappropriarsi della propria narrazione, aleggiando fra i desideri e le aspettative che il mondo della moda crea.
Analogamente, Don Rodrigo e i Bravi emergono dalla cultura contemporanea, incarnando la violenza della sovraesposizione e del divertimento a tutti i costi, tipica dei social media. Questa trasposizione mette in luce come la mancanza di autentica connessione umana possa generare forme di prevaricazione, dove la visibilità diventa un’arma e il divertimento un imperativo morale. La figura del Bravaccio diventa così un riflesso della cultura di massa che alimenta il disagio attraverso la ricerca di approvazione e riconoscimento, relegando gli individui a mere marionette nel gioco della notorietà. La Milano del design e della moda diventa allora un palcoscenico perfetto per evidenziare queste dinamiche. La scenografia ideata dal scultore Ivan Nadin funge da sfondo a un racconto che mescola naturale e artificiale, suggerendo un’interazione tra gli elementi che stiamo vivendo nella nostra società. Il paesaggio post-moderno di Nadin diviene non solo un luogo fisico, ma anche un ambiente emotivo, capace di evocare domande cruciali sulla natura delle relazioni umane nella nostra epoca.
In "Stralusc", il pubblico assume un ruolo attivo, diventando parte integrante della performance. Questa interattività solleva interrogativi sulla responsabilità individuale nel contesto di una comunità più ampia. Gli spettatori, mimando Don Abbondio, si trovano a dover gestire le tensioni tra l’obbligo e il libero arbitrio, tra il conformismo e il desiderio di ribellione, in un’atmosfera carica di vibrazioni disco degli anni '70 e '90. Questo amalgama di epoche diverse invita a una riflessione profonda: qual è il ruolo dell’individuo in un mondo in cui le aspettative sociali sembrano dettare ogni gesto e decisione? L’arte di Zilembo riesce a catturare l’essenza di questo interrogativo, utilizzando leggerezza e irriverenza per esplorare il pesante fardello delle convenzioni. La danza, come linguaggio universale, permette un’espressione profonda e autentica, avvicinando i personaggi manzoniani a una realtà contemporanea fatta di sfide e aspirazioni.
"Stralusc" non è solo una rivisitazione di un classico, ma un atto di celebrazione delle radici culturali italiane. Riscoprire Manzoni attraverso una lente moderna significa anche valorizzare gli elementi di continuità tra passato e presente. Il folklore musicale lombardo, da Nanni Svampa a Mina, diventa il canale per narrare storie di speranza, lotta e amore. La musica, in quanto elemento unificante, si trasforma in uno strumento di dialogo generazionale, permettendo agli spettatori di vivere l’esperienza in modo interattivo e coinvolgente.
In definitiva, la domanda che guida "Stralusc" - cosa accadrebbe se I promessi sposi fossero catapultati nella Milano della moda e del design? - non ha una risposta univoca, ma ci invita a esplorare la ricchezza delle relazioni umane, il peso delle aspettative sociali e il potere liberatorio dell’amore. La transizione di questi personaggi iconici in un contesto così articolato e frenetico stimola il dibattito su cosa significhi realmente essere autentici in un mondo che sembra costantemente volerci omologare. La fusione della cultura popolare con una narrazione storica riuscita apre le porte a nuove modalità espressive, dimostrando che la bellezza della letteratura e dell'arte può risuonare anche nei contesti più inattesi. Così come Manzoni ha catturato le sfide della sua epoca, "Stralusc" ci esorta a riflettere sulle nostre relazioni e sul significato più profondo della nostra esistenza nell’era contemporanea. Una danza che celebra le radici, ma che guarda anche verso un futuro incerto e stimolante.
24 aprile 2025 ore 20,45
STRALUSC
Uno spettacolo di Gisella Zilembo per Associazione MAB Maria Antonietta Berlusconi
(creazione resa possibile col patrocinio ed il contributo di Regione Lombardia Il Consiglio)
Installazione artistica a cura di Ivan Nadin
con
Andrea Cheldi, Beatrice Risiglione, Ester Papini, Luca Guastadini
Mike All, Roberto Masiero, Sebastiano Leni
Maitre du Ballet Tiziana Fiandra
Cosa accadrebbe se I promessi Sposi fossero catapultati
nella Milano della moda e del design?
BIGLIETTI
Prestige € 28,00 - Poltronissima € 25,00 - Poltrona € 18,00 - Poltronissima under 26 anni € 17,50
Per acquisto:
biglietteria del Teatro
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circuito Ticketone
Teatro Manzoni
Via Manzoni 42 - 20121 Milano
Tel. 02 7636901
Fax 02 76005471
*_©Angelo Antonio Messina