Luigi Di Maio intervistato da Bloomberg ha ribadito che nel caso in cui al referendum per la conferma del nuovo testo della Costituzione dovesse vincere il No, Matteo Renzi non potrà  sottrarsi alla promessa di dimettersi.

E dopo le dimissioni di Renzi gli italiani dovranno essere chiamati al voto il più presto possibile. Nel caso in cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nominasse un nuovo premier - forse anche riconfermando Renzi - a capo di un governo di transizione anche solo per varare una nuova legge elettorale, Di Maio ha anticipato che i 5 Stelle non ne faranno parte.

«Abbiamo avuto così tanti governi costruiti in provetta! I risultati economici prodotti dai tre governi che si sono succeduti in quattro anni parlano da soli.»

E riferendosi alla situazione economica dell'Italia, Di Maio è ritornato sull'idea di un referendum per l'adesione dell'Italia alla zona euro. Un referendum che, nelle intenzioni di Di Maio dovrebbe essere non solo italiano, ma anche europeo: «So che è molto complicato, ma non credo che l'Europa che conosciamo oggi sarà la stessa che vedremo quando noi - 5 Stelle - governeremo tra un paio d'anni.»

Di Maio vuole un referendum consultivo sull'adesione dell'Italia all'euro perché l'unione monetaria ha limitato gli strumenti del paese nella gestione della propria economia. Non potendo svalutare la moneta, l'Italia è stata costretto a svalutare i salari per opporsi alla crisi. E questo ha minato la ricchezza del paese.

Qual è la ricetta di Di Maio? Non ne ha una preferita, ma ipotizza la possibilità di un ritorno alla lira oppure quanto proposto dal premio Nobel Joseph Stiglitz di dividere l'area dell'euro in diverse aree valutarie. Lo stesso Stiglitz ha ribadito, proprio in queste ore, che l'Italia non può permettersi di rimanere nella zona euro.

Il governo dei 5 Stelle sarà quello che si è visto con l'esperienza di Roma? Per Di Maio a Roma il Movimento 5 Stelle può aver fatto molti errori, ma adesso un governo esiste e lavora, anche se le opposizioni vogliono continuare a far credere il contrario. Inoltre, non è possibile risolvere i problemi di quella città in soli 100 giorni.

Infine, non poteva mancare un giudizio sulla riforma costituzionale. I cambiamenti costituzionali proposti non potranno che imbrigliare l'attività del Senato, oltre che a spogliare quella camera del potere di far cadere i governi con il voto di fiducia... per non parlare poi di sostituire i senatori con consiglieri regionali e sindaci!

Per Di Maio, «gli itliani non vedono la riforma della costituzione e della legge elettorale come una priorità.» Inoltre, la riforma produrrebbe solo caos, paralizzando il paese con conflitti tra le due Camere, oltre ad assegnare più potere al primo ministro.