La ministra dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, ha un gravissimo handicap che la contraddistingue e che non può non caratterizzarne il giudizio politico: è una renziana! Però, per la legge dei grandi numeri, anche una renziana può dire, proporre e fare cose intelligenti. Non è frequente, ma può accadere.

Questo è quanto ha dichiarato la Bellanova: 

«Nessun prodotto deve essere lasciato a terra. Per questo sono necessarie soluzioni strutturali, coraggiose e incisive. È urgente mappare i fabbisogni di lavoro agricolo, incrociare domanda e offerta di lavoro in modo trasparente, debellare pratiche sleali e caporalato. Garantiamo a tutti i lavoratori di vivere nella legalità, di non essere sottopagati o sfruttati, vittime della criminalità. Era un obiettivo prima del coronavirus, lo è a maggior ragione adesso.»

Come mettere in pratica tutto ciò? Regolarizzando, fin da subito, i migranti che non hanno un titolo di soggiorno, quelli che i fascisti, che ipocritamente vengono definiti sovranisti, definiscono "clandestini". 


Lo hanno proposto anche i sindacati, unitariamente, in una lettera inviata a Governo e Parlamento:

«Cgil, Cisl e Uil chiedono che venga subito emanato un provvedimento di regolarizzazione di tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici migranti soggiornanti in Italia ma attualmente sprovvisti di un regolare titolo di soggiorno, affinché il sistema dei diritti e delle tutele del mondo del lavoro sia pienamente riconosciuto. Mai come oggi un provvedimento di emersione dall’irregolarità si configurerebbe come un forte vantaggio economico e sociale per tutta la collettività, oltre che come un atto di giustizia ed equità, una misura di tutela della salute e dell’igiene pubblica in grado di ridurre il rischio di esposizione al contagio per questi lavoratori e per gli altri cittadini. Di fronte alla crisi sanitaria che sta sconvolgendo il mondo, le condizioni di vita e di lavoro degli stranieri soggiornanti nel nostro paese rischiano di subire un ulteriore peggioramento. In particolare i cittadini di Paesi Terzi presenti in Italia senza uno status regolare, già quasi sempre soggetti a grave sfruttamento e a condizioni di lavoro di per sé insicure e insalubri, in questa situazione di emergenza, vedono aumentare i rischi per la propria salute e gli episodi di emarginazione e discriminazione. ...Oltre agli importanti effetti per il contenimento del Covid-19, l’emersione di queste persone dall’economia sommersa garantirebbe il loro accesso al sistema delle tutele, agli ammortizzatori sociali e l’iscrizione al Sistema sanitario nazionale, e costituirebbe una misura concreta di contrasto all'illegalità perché prosciugherebbe il bacino di manodopera a cui si rivolge la malavita organizzata».


Incredibilmente, il Governo parrebbe aver aderito all'iniziativa, mettendo a punto, con il tramite dei ministri Bellanova (Agricoltura), Lamorgese (Interno), Provenzano (Sud) e Catalfo (Lavoro e Politiche sociali), un decreto legge  per "sopperire alla carenza di lavoratori nei settori agricoltura, allevamento, pesca e acquacoltura", che dovrebbe essere approvato entro il mese di aprile. 

A beneficiarne sarebbero circa 200mila degli oltre 600mila irregolari presenti in Italia, in particolare coloro che vivono in condizioni disagiate nelle vicinanze dei centri di raccolta, finora ostaggio del caporalato. A loro sarà concesso il permesso di soggiorno per un anno, rinnovabile, se oltre alla domanda di assunzione inoltrata dalle aziende agricole, non avranno precedenti penali.

Una regolarizzazione che, in seguito, potrebbe essere allargata anche ad altri settori come quello di badanti, colf e manovalanza edile, non solo per ragioni umanitarie, ma anche per ragioni logiche, in modo da migliorare il controllo del territorio e del contagio da Covid.


I "sovran-fascisti" di capitan Salvini, naturalmente, sono sul piede di guerra, ma evitano accuratamente di ricordare che questa regolarizzazione non sarebbe una novità per il nostro Paese. Infatti, la precedente risale al 2009 e riguardò badanti e colf. Chi la autorizzò? L'allora ministro dell'Interno del governo di centro-destra guidato da Silvio Berlusconi, il leghista Roberto Maroni!