Non si è fatta attendere la replica di Giuseppe Conte all’ultimo post pubblicato da Beppe Grillo, un post nel quale il fondatore del Movimento scrive che i tre pilastri dei 5 Stelle nome, simbolo e regola del secondo mandato non vanno toccati.  

Di tutt’altro avviso Giuseppe Conte, leader del M5s, che in un video pubblicato sui social ha così risposto al guru dei 5Stelle:

All’assemblea costituente potremo discutere di tutto, potremo rifondarci integralmente: anche il simbolo, la denominazione, le regole organizzative, quelle consolidate, potranno essere discusse.Non possiamo ammettere che quando a pronunciarsi sia la comunità degli iscritti, si debba decidere da parte di alcuni arbitrariamente e preventivamente di cosa si può discutere, su cosa si può deliberare. E’ la prima volta che un partito, una forza politica, in Italia e in Europa realizza questo esperimento di democrazia partecipativa e deliberativa. In questo processo non ci sono gerarchie, io stesso mi metto da parte, insieme ci mettiamo da parte con l’attuale gruppo dirigente: lasciamo che siate voi iscritti, simpatizzanti a indicarci soluzioni, e voi a votarl. Dopo questo confronto deliberativo avremo un documento che sintetizzerà le varie proposte risolutive, e sarà questo documento che sarà portato quindi nell’assemblea finale di fine ottobre, la vera e propria assemblea costituente. Verranno illustrate le singole soluzioni, verranno votate dagli iscritti. È un grande processo rifondativo che serve a riossigenarci. Serve a rilanciare la nostra proposta politica. Dobbiamo alimentare dal basso la nostra azione anche per contrastare la disaffezione dei cittadini nei confronti della politica, il disimpegno crescente e quell’astensionismo che ovviamente rischia di favorire i soliti apparati di potere. Noi dobbiamo realizzare questo processo.
Insomma, Giuseppe Conte risponde per le rime a Beppe Grillo. Si apre così ufficialmente lo scontro tra fondatore e leader dei pentastellati, laddove Conte stigmatizza che nell’assemblea si potrà “discutere di tutto“: non saranno “alcuni” a decidere “arbitrariamente e preventivamente” su cosa gli iscritti – tra i 160 e i 170 mila – potranno discutere e deliberare!

E il riferimento a quegli “alcuni” non è certo casuale!

Ma chi vincerà il duello tra Conte e Grillo? Una cosa è certa, tira davvero una brutta aria per Giuseppe Conte. Prima la sonora batosta elettorale rimediata alle Europee, con un misero 9.99%, poi le infuocate dispute interne immediatamente volte a minare la sua leadership e adesso gli ultimi sondaggi elettorali che certificano il pessimo stato di salute di un Movimento ormai in caduta libera e ridotto a fare da stampella al Pd di Sclhlein e compagni.