E' un duro colpo alla libertà di stampa quello inferto dagli Stati Uniti, che hanno negato in maniera ingiustificata l'ingresso in terra americana al gruppo di giornalisti al seguito del ministro degli Esteri della Russia, Sergei Lavrov, in procinto di recarsi a New York per la riunione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, di cui la Russia è presidente di turno.
Durissimi i commenti dello stesso Lavrov, ma anche del presidente della commissione Affari internazionali della Duma, Leonid Slutsky, secondo cui la decisione di non rilasciare i visti è una "flagrante violazione della libertà di parola" e ha confermato "quello che penso da tempo", ovvero che la sede dell'Onu dovrebbe essere "trasferita in un
altro Paese".
Il mancato rilascio dei visti ai giornalisti - i diplomatici russi invece lo hanno ricevuto - rischia di complicare i possibili negoziati per il reporter del Wall Street Journal Evan Gershkovich, arrestato per spionaggio in Russia, oltre che alzare ancora di più la tensione sull'Ucraina.