"Al peggio non c’è mai fine. Oggi la Presidente del Consiglio ha fatto un comizio di 70 minuti - mandato integralmente in diretta da Rainews - in cui ha attaccato duramente l’opposizione definita anti-italiana, i media livorosi, i sindacati che fan la morale sui salari, gli influencer e pure gli intellettuali (vergognoso il passaggio su Saviano, reso bersaglio dalle destre come se non bastasse vivere sotto scorta per le minacce delle mafie).
Ha alzato la voce per aizzare la platea contro i migranti che salgono sui barconi e non ha trovato nemmeno una parola per le 61 persone morte annegate nel naufragio di ieri, che nessuno tra i quattro paesi avvertiti da Frontex (compresa l’Italia) è intervenuto per soccorrere, mentre la nave Ocean Viking stava facendo rotta su Livorno per le folli e inumane decisioni del governo Meloni, che mirano a rendere più arduo salvare vite in mare.Se pensate che tutto questo sia normale per chi è a capo del Governo, non lo è. Forse in Ungheria, non certo in una vera democrazia."

Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha commentato il comizio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, tenuto in occasione del discorso con cui ha chiuso l'edizione 2023 di Atreju, la "festa" di Fratelli d'Italia.

Persino durante il "regno" della DC, giustificato e/o supportato dal pericolo comunista, i democristiani ritenevano inopportuno che il presidente del Consiglio fosse anche, contemporaneamente, segretario del partito. È accaduto, ma raramente.

Il motivo è semplice. Perché il presidente del Consiglio, una volta in carica, rappresenta gli italiani, tutti, quelli che lo hanno votato e quelli che non lo hanno votato. Ma Giorgia Meloni, che ieri ha detto di ricoprire l'incarico da premier per aver studiato, una simile banalità le è sfuggita o non l'ha capita. 

Ed è per questo che ieri se l'è presa non solo con i rappresentanti delle opposizioni, ma anche con dei privati cittadini che rappresentano se stessi e non delle forze politiche. E questo non ha nulla a che fare con la democrazia.

È vero anche che altri, prima di lei, hanno ricoperto il ruolo di premier e di capo partito, finendo più o meno per commettere lo stesso errore. E questo che cosa ci dimostra? Che la riforma costituzionale che Meloni e (post) fascisti vogliono portare avanti per introdurre il cosiddetto "premierato", non farebbe altro che peggiorare lo schifo cui l'Italia ha assistito domenica.