Mi soffermo, Presidente, sul tema delle spese militari e del REarm EU. È stato citato il dato di incremento delle spese militari nel governo Conte I. Ricordo che nel 2018 e nel 2019 rispetto al PIL spendevamo l'1,3 per cento per le spese militari. L'accordo sul 2 per cento è stato sottoscritto dal primo ministro Renzi e non da Conte che non ha messo in discussione un trattato firmato da precedenti Governi perché la continuità amministrativa è normale. Non abbiamo soprattutto mai sostenuto che non bisogna spendere per le spese militari. Anche oggi, quando critichiamo REarm EU, non diciamo che non bisogna spendere in armi, ma che bisogna razionalizzare la spesa. Già oggi l'Europa spende più della Russia e della Cina. Il problema è che il progetto di difesa comune europea con il piano REarm EU muore. Non è infatti il progetto di difesa comune europea, ma semplicemente dare la possibilità agli Stati membri di spendere di più in spese militari. È una follia. È il contrario di quello che serve oggi all'Europa, che ha bisogno di una difesa comune europea.Il suo Governo si è battuto, tramite il ministro Crosetto e il ministro Giorgetti, per lo scorporo delle spese militari già da molto prima che il tema del REarm EU fosse sul tavolo. Non ho capito bene perché oggi questa posizione viene criticata. Soprattutto lei ha detto che si deve spendere per le armi, ma non si devono spendere risorse nazionali ed europee, non si deve fare più debito pubblico, non ci deve essere il debito pubblico europeo, che sui 150 miliardi dovrete valutare e sulla questione dei 650 miliardi e dello scorporo di un punto e mezzo di PIL bisogna capire. Mi scusi, Presidente, perché ha votato sì al piano REarm EU? Ha detto anche che bisogna cambiarlo. Mi spiega perché ha espresso un voto favorevole su tale piano se poi l'ha smontato clamorosamente e totalmente in quest'Aula?Presidente, anche sulla risoluzione di maggioranza, che contiene alcune posizioni, continuerete a dire che mostrerete la vostra compattezza con il voto. Quella risoluzione però è totalmente vuota. Per la prima volta, quando si parla di sostegno all'Ucraina, non c'è la parola militare. Per la prima volta. Non si parla dell'invio delle truppe e non si parla di REarm EU. Voi voterete compattamente il nulla, una risoluzione totalmente vuota.Signor Presidente, lei ha citato Pericle e ha parlato del coraggio e io concludo con una frase che è attribuita ad Aristotele - probabilmente erroneamente, perché è più probabile sia di un filosofo degli Stati Uniti, Elbert Hubbard - che diceva che c'è un solo modo per evitare di essere criticati: non dire niente, non fare niente e non essere niente. Evidentemente, non dite niente e non fate niente perché forse non siete niente.
BOCCIA (PD-IDP).
Signor Presidente, ringrazio le colleghe e i colleghi per gli auguri con l'applauso. Converrà con me che l'Europa impone verità e quindi mi scuserete se non sarò all'altezza degli auguri che il Presidente mi ha fatto, perché abbiamo bisogno di dirci alcune cose con chiarezza, sperando che la Presidente del Consiglio torni in Aula presto.Vede, presidente La Russa, la distanza siderale che c'è stata tra la relazione del presidente Romeo e la relazione del presidente Gasparri dà il senso sul perché abbiamo cercato in questa risoluzione della maggioranza alcune parole che ci potessero consentire di criticarla e abbiamo scoperto il vuoto. Avete deciso di andare d'accordo, ignorando i problemi. Qui non c'è nulla, colleghe e colleghi della maggioranza, non riusciamo a capire qual è la posizione del Governo sul piano di difesa, sul piano di riarmo. L'abbiamo capita dalla relazione della Presidente, ma non c'è nessun impegno, e lo capiamo perché evidentemente per la Presidente del Consiglio scrivere alcune delle cose che ha detto avrebbe aperto un serio imbarazzo con il Gruppo della Lega, che ovviamente ha assunto posizioni completamente diverse rispetto a quelle di Forza Italia.Presidente Gasparri, non le consentiamo di irridere le bandiere della pace che erano in Piazza del Popolo sabato scorso Presidente del Consiglio Meloni, non abbiamo pensato, abbiamo sperato che qualche bandiera della pace fosse riconducibile a voi. Lei ne ha preso subito le distanze, intervenendo (non è mai troppo tardi), ma vorrei ricordare a lei, come a tutta l'Assemblea, che quelle bandiere, Presidente, sono belle, sono l'anima dell'articolo 11 della nostra Costituzione, fortemente volute, lo dico a tutte le colleghe e colleghi seduti in quest'Aula, da un suo predecessore, presidente La Russa, Meuccio Ruini, presidente della Commissione dei 75 dell'Assemblea costituente, presidente del Senato. Le bandiere della pace servono semplicemente a ricordarci che l'Italia la ripudia la guerra per un suo significato forte e definitivo, perché implicava loro una rottura netta ed irrinunciabile ed una distanza dal passato bellicoso, che era avvenuto semplicemente perché avevano vinto i nazionalismi. E ci torneremo sui nazionalismi.Presidente La Russa, peggio del silenzio imbarazzato di questi due mesi, abbiamo chiesto alla Presidente del Consiglio non solo sulla politica estera, ma anche sulla politica interna (poi l'aspetteremo il 23 aprile), di farci sapere il suo punto di vista su una serie di questioni aperte. Non abbiamo avuto questa possibilità. In parte sulla politica estera ne approfittiamo oggi, purtroppo prendendo atto che alcune risposte non ci sono state.Non sappiamo se questo silenzio sia il frutto dell'impotenza o delle contraddizioni del suo Governo e di una strategia internazionale che, presidente Meloni, non abbiamo capito.Lei cerca disperatamente di tenere tutto insieme e lo fa anche con una certa arte oratoria. Però, presidente Meloni, la politica estera e di difesa non la fa l'opposizione, ma la maggioranza. Non continui a vedere cosa fa l'opposizione. La politica estera e di difesa la fa il Governo e la fa la maggioranza. Potete anche giudicare l'opposizione, ma siamo noi che abbiamo il dovere di vigilare e controllare voi e sperare che non facciate pasticci come quelli che state facendo.La nuova amministrazione statunitense, presidente Meloni, ha destabilizzato gli equilibri internazionali, a partire dalla scelta di abbandonare il multilateralismo per ricorrere a relazioni bilaterali basate su rapporti di forza e affinità elettive. Ci preoccupa questa vostra condizione supina verso l'amministrazione americana e verso rapporti di forza che oggi fanno sentire legittimati molti altri Governi nel mondo a sovvertire le regole dell'ordine e del diritto internazionale.Il bombardamento delle scorse ore a Gaza è un tradimento di un patto di civiltà e di onore che ci riguarda tutti. Non si fanno tornare le persone a casa per poi bombardarli! Netanyahu sta infrangendo ogni regola, convinto di una sua impunità; impunità, presidente Meloni, che evidentemente gli viene data dal Presidente degli Stati Uniti.Serve una parola chiara, che non abbiamo sentito dal suo Governo, su ciò che sta accadendo, sul riconoscimento dello stato di Palestina, nel rispetto della sicurezza dello Stato di Israele. Presidente Meloni, non abbiamo sentito nessuna parola e dubitiamo che ne parlerà nel Consiglio europeo.Nello stravolgimento dell'ordine mondiale cui stiamo assistendo, lei, presidente Meloni, deve dirci da che parte sta. Lei deve decidere se sta con Trump o con l'Europa, perché il ruolo di pontiere che ha provato a costruire non c'è, non gliel'hanno dato e purtroppo, in questo momento, è evidente che non serve all'Europa. Questo perché gli interessi sono chiaramente contrapposti. Crediamo, infatti, che sia chiaro a tutti che, per il neo Presidente americano, non solo l'Unione europea non è un interlocutore autorevole, ma è un ostacolo, un impaccio.Colleghi e colleghe della maggioranza, quando Donald Trump ha detto che l'Europa è nata per truffare gli stati Uniti, vi siete sentiti umiliati o no? Ministro Foti, lei poteva reagire o no? Qualcuno ha avvertito la maggioranza, da parte del Governo, che abbiamo un Commissario europeo, che è anche Vice Presidente? Reagite alle valutazioni che fa il presidente Trump?Coerentemente con questa affermazione, lui ha annunciato che dal primo aprile ci saranno dazi del 10 e del 25 per cento sulle importazioni: addirittura del 200 per cento sui vini. Dazi che avranno un impatto devastante sulle nostre economiePresidente Meloni, sui migranti ci ha detto che parlano i numeri. Ad un certo punto, non si è accorta che, mentre parlava di dazi, è passata ai migranti. Non possiamo mettere in collegamento i dazi con i migranti. Sui dazi lei ci deve dire se risponde e come risponde. Ci ha detto oggi, formalmente, una cosa che ci preoccupa. La notizia è della giornata di oggi, anche se poi ha cercato di correggerla in sede di replica. La notizia è che, in realtà, lei non condivide la risposta a dazi con altri dazi. È un errore grave che rischia di far pagare alla nostra economia.La cosa che più ci ha colpito, nella sua replica, è quando ci ha detto che sui migranti parlano i numeri.No, signor Presidente, non sono numeri: sono vite; vite spezzate, umiliate, torturate, come quelle finite nelle mani di Almasri, poi vergognosamente scarcerato e riportato a casa. Era una delle domande che le avremmo fatto, ma gliela faremo il 23 aprile, se dobbiamo aspettare sino ad allora, vista la fuga da quest'Aula del ministro Nordio.Sull'Albania non si affanni nel difendere un investimento sbagliato. Abbiamo denunciato quella scelta sbagliata e continueremo a farlo.Siamo convinti, presidente Meloni, che l'Unione europea debba intervenire con contromisure - per tornare ai dazi - applicando i dazi a partire soprattutto - glielo ribadiamo qui - dai servizi e dai diritti di proprietà intellettuale delle Big Tech. Immaginiamo che lei sarà pronta a porre dazi su questi servizi e non accetterà passivamente scelte scellerate dell'amministrazione americana. Lei sicuramente sarà pronta a far pagare a Elon Musk i dazi che dovrà pagare, come tutti gli altri produttori americani.Sulla vicenda Ucraina il suo silenzio si è trasformato in ritirata. Solo una domanda: presidente Meloni, la necessità della pace deve ancora rispettare l'indipendenza, la sovranità, l'integrità territoriale dell'Ucraina, oppure da oggi si può agire in linea con quanto votato dagli Stati Uniti insieme alla Russia all'ONU, negando la verità storica della Russia come Paese aggressore e disconoscendo il principio di integrità territoriale? Perché non gliel'abbiamo sentito dire, presidente Meloni.Signor Presidente, è proprio vero, siamo convinti della necessità di una risposta straordinaria e inedita. Pur essendo consapevoli delle conseguenze del disimpegno americano, consideriamo il piano Rearm EU una risposta insufficiente all'Unione europea. Noi vogliamo e ci battiamo per la difesa comune, non per il riarmo nazionale. Il piano von der Leyen indica una serie di strumenti che agevolerebbero la spesa nazionale, ma senza porre condizioni sui progetti comuni. Per noi occorre tenere fermi due principi.Gli incrementi di spesa non devono in alcun modo intaccare la spesa sociale. I fondi di coesione, ministro Foti, oltre a non essere toccati, dovrebbero essere spesi. Siamo al 4 per cento di spesa e il Governo. È sempre colpa di chi c'era prima. Ministro Foti, siete al Governo da due anni e mezzo e siamo a metà legislatura. Avete fatto tre manovre su cinque e tra qualche mese farete la quarta su cinque. È finito il tempo degli alibi di chi c'era prima.Concludo, signor Presidente. È evidente che la Presidente del Consiglio è a un bivio: o si sta con l'Europa o si sta con Trump. Non baratti il futuro per una presunta amicizia privilegiata e faccia la sua parte per rafforzare il progetto europeo. Cambi idea, presidente Meloni. Tra Trump e l'Europa, scelga l'Europa.