Da quando è scoppiata la guerra civile in Libia, è l'Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia) fondata da Foad Aodi ad informarci delle tragiche conseguenze sulla popolazione, elencando danni e vittime, di cui sono testimoni i medici libici.

Negli ultimi 4 giorni negli scontri a Tripoli, a Ben Kascir e Ain Zara e a Ben Kosci sono morte 4 persone della stessa famiglia, una mamma e i suoi 3 figli, di cui un neonato, un bambino di 4 anni e una ragazza. Fatte oggetto di attacchi anche 8 ambulanze, mentre sono 200 le ragazze scomparse dall'inizio del conflitto.

Gli scontri si sono intensificati a sud Tripoli e il bilancio delle vittime è salito a 600 morti - nel cui numero sono compresi 140 bambini, 150 donne, 25 sanitari - e 3500 feriti, di cui 450 gravi. 75mila il numero complessivo degli sfollati, in maggioranza donne e bambini: solo lo scorso martedì 100 famiglie hanno lasciato Tripoli verso Sirte.

A Bengasi vi è il pericolo di un'epidemia a causa di una malattia che ha colpito gli ovini.

Alcuni piloti libici si stanno rifiutando di attaccare i civili e obiettivi militari dove è possibile o evidente la presenza di civili ed hanno richiesto consulti psichiatrici per il timore di rappresaglie dovute al loro rifiuto. A questo scopo vengono utilizzati piloti mercenari pagati 1000 dollari per ogni attacco. Le missioni portate a termine dai mercenari di origine straniera provocano numerosi morti, soprattutto donne e bambini. 5000 dinari libici è la somma offerta a giovani e minorenni per combattere.

Si sta registrando un aumento di giovani che arrivano in Libia da Algeria, Mali e Nigeria. Sarebbero combattenti del Daesh, reduci dalla Siria. Molti di questi di origine tunisina, fra cui 200 donne e 100 bambini (nati in Siria), che stanno tentando di ritornare nel loro Paese.

A Bengasi sono state reclutate numerose donne poliziotte per assistere le famiglie, le donne e i bambini, principalmente dalle violenze sessuali. Il traffico d'organi clandestino, secondo le stime, sta aumentando, visto l'alto numero di orfani e minorenni scomparsi, ragazze comprese.

Secondo Foad Aodi, visto il caos che ormai regna nel Paese che sta causando un massacro tra la popolazione civile, diventa sempre più urgente l'apertura di un corridoio umanitario per soccorrere feriti, bambini, donne e migranti.