Nel Consiglio dei ministri n.76, del 9 aprile, è stato presentato e approvato il Documento di Economia e Finanza 2024, ai sensi dell’articolo 10 della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

I numeri di Giorgetti e Meloni sono stati rivisti rispetto a quelli della Nadef dello scorso autunno, in cui il Pil programmatico per quest'anno era previsto al +1,2% e il  debito in progressivo calo: 140,1% nel 2024, 139,9% nel 2025 e 139,6% nel 2026. 

Nel DEF appena approvato, invece, il Pil del 2024 crescerà dell'1%, dell'1,2% nel 2025, dell'1,1% nel 2026 e dello 0,9% nel 2027. 

Per quanto riguarda il debito, quello del 2024 si attesterà al 137,8%, al 138,9% nel 2025 e al 139,8% nel 2026. Calcolato in rapporto al Pil, per quest'anno sarà pari al 4,3%, si ridurrà al 3,7% nel 2025, al 3% nel 2026 e al 2,2% nel 2027.

Naturalmente, come dichiarato dallo stesso Giorgetti nella successiva conferenza stampa dove era accompagnato dal solo viceministro Leo (Meloni era assente), sui conti pesa il superbonus: 

"Il termine per la presentazione del nuovo Def, il programma strutturale fiscale, è stabilito per il 20 settembre, ma è nostra volontà presentarlo anche prima, quando saranno disponibili tutti gli elementi, a partire dalla traiettoria tecnica [per] metà del mese giugno dalla Ue. ... Questo Def tiene conto delle decisioni, della rivoluzione delle regole bilancio fiscali in sede europea. Mancano le disposizioni attuative, le istruzioni per costruzione il percorso. ... Il debito in risalita indicato nel Def è pesantemente condizionato dai riflessi per cassa del superbonus nei prossimi anni, ma dal 2026 comincerà a scendere. ...  [SUl cuneo fiscale], la decontribuzione che scade nel 2024, intendiamo assolutamente replicarla nel 2025, questo è il vero obiettivo che ci poniamo quando andremo a definire il Programma strutturale"