In una dichiarazione video di questo martedì, il portavoce delle brigate Qassam (l'ala militare di Hamas), Abu Obeida, ha affermato che "il nemico [Israele, ndr] non ha ottenuto altro che portare morte e distruzione" nei suoi 200 giorni di guerra a Gaza, aggiungendo che "sta ancora cercando di recuperare e ripristinare la propria immagine".

"Il nemico è in un pantano, bloccato nelle sabbie di Gaza. Non raccoglierà altro che vergogna e sconfitta. Duecento giorni dopo, la nostra resistenza a Gaza è solida come le montagne della Palestina", ha detto Abu Obeida."Continueremo i nostri attacchi e la nostra resistenza finché l'aggressione dell'occupazione continuerà sulla nostra terra. Le forze di occupazione stanno cercando di convincere il mondo di aver eliminato tutte le fazioni della resistenza, e questa è una grande bugia", ha aggiunto il portavoce delle brigate Qassam."Non rinunceremo ai diritti fondamentali del nostro popolo, in particolare al ritiro, alla revoca dell'assedio e al ritorno degli sfollati alle loro case. Il nemico nei negoziati sta cercando di rinunciare a tutte le sue promesse e vuole guadagnare più tempo. La palla è nelle mani di chi ha a che fare con la tifoseria avversaria, ma il tempo è poco e le occasioni sono poche.La cosiddetta pressione militare ci spingerà solo a mantenere le nostre posizioni e a preservare i diritti del nostro popolo e non a trascurarli. Apprezziamo ogni sforzo militare e popolare che si è unito all'alluvione di Al-Aqsa, in particolare i fronti di combattimento in Libano, Yemen e Iraq. La reazione isterica all'azione di resistenza su vari fronti indica l'importanza di quanto messo in atto dalla resistenza, il cui primo fronte è in Cisgiordania e noi salutiamo ogni centimetro della nostra Cisgiordania libera e orgogliosa.La risposta dell'Iran, per la sua portata e natura, ha stabilito nuove regole e confuso i calcoli del nemico. Chiediamo alle masse della nostra nazione di intensificare il loro movimento a sostegno della resistenza. La resistenza rimarrà fedele ai sacrifici del nostro popolo e noi sopporteremo il loro dolore e le loro speranze".

Perché riportare le dichiarazioni del portavoce dell'ala militare di Hamas? Per ricordare alla propaganda occidentale, o sionista, che per raccontare una guerra, è necessario ascoltare tutte le voci di coloro che vi sono coinvolti. Il confine tra verità e giustizia non è certo quello tracciato da certa stampa che si guarda bene dal dirci che Ravina Shamdasani, portavoce dell'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha detto che sta lavorando per verificare i rapporti dei funzionari palestinesi sui corpi trovati nelle fosse comuni degli ospedali Nasser e al-Shifa, a Khan Younis e Gaza City, seppelliti sotto cumuli di rifiuti.

In base a quanto ha dichiarato ad Al Jazeera Zainah Haroun, portavoce di Al-Haq (organizzazione indipendente per i diritti dei palestinesi con sede in Cisgiordania), "i rapporti iniziali sulle vittime recuperate dalla fossa comune dell'ospedale Nasser indicano che alcuni dei corpi delle persone uccise avevano le mani legate dietro la schiena e alcuni dei corpi erano quelli di donne e anziani", aggiungendo la necessità di un intervento di investigatori indipendenti a supporto di un caso da portare davanti alla giustizia internazionale, perché fa ritenere quei morti vittime di un crimine di guerra.

Alcune settimane addietro il governo Netanyahu aha accusato l'UNRWA che 12 delle sue migliaia di dipendenti avrebbero partecipato all'attacco del 7 ottobre nel sud di Israele. Solo tale dichiarazione provocò da parte di alcune nazioni l'immediato stop ai finanziamenti dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, immediatamente descritta come emanazione di Hamas. Peccato, però, che l'ONU non abbia finora ricevuto da Israele prove delle sue affermazioni.

E sulla base di questa insopportabile propaganda, supportata con il confondere l'opinione pubblica pretendendo di far credere che non vi sia differenza alcuna tra antisemitismo e antisionismo, Israele ha raso al suolo i due terzi di Gaza, ha fatto sfollare 1,5 milioni di persone, ha ucciso oltre 34mila palestinesi, ferendone quasi 80mila... mentre ha iniziato a bombardare Rafah.

E tutto questo dovrebbe essere giustificato dal solo pronunciare la "parola magica" Hamas?



Crediti immagine: Agenzia stampa Ma'an