La pandemia da coronavirus, ha messo in ginocchio in poche settimane il trasporto aereo in tutto il mondo e di conseguenza anche il settore del turismo e quelli ad esso collegati.
Risulta intuitivo che i vari Stati chiudendo i propri aeroporti per evitare il contagio abbiano dovuto gioco forza mantenere a terra migliaia di aerei.
Annullati viaggi di lavoro e di piacere, e probabilmente la ripresa non sarà da un giorno all’altro e neppure le abitudini precedenti saranno uguali a prima.
Teniamo anche presente che l’emergenza non è "sincrona", con Paesi in cui la diffusione del virus inizia adesso e non conosciamo, quindi, a livello mondiale quando potremo mettere la parola fine all'attuale emergenza.
Tra l’altro questa esperienza si ripercuoterà per forza sulle nostre abitudini, anche sulla predisposizione a muoversi, a lasciare il nostro paese e a vivere esperienze a contatto con altre persone.
In Cina la gente adesso mangia in tavoli separati o divisi da barriere di plastica. Immaginate i voli aerei ?
Credo che il settore trasporti aere , che oggi è già in crisi profonda dopo appena poche settimane di lockdown, dovrà essere ripensato.
Probabilmente già in precedenza si reggeva su basi molto fragili nonostante da tutti fosse ritenuto che il futuro sarebbe stato "dei viaggi aerei", con stime di crescita fantastiche e progetti ambiziosi andati adesso in fumo.
Le stime di tutti erano infatti per un aumento mondiale dei voli, con tanti che pensavano di investire e hanno investito in quel settore come in Italia dove molti chiedevano altri aeroporti o ampliamenti di quelli esistenti (vedi Fiumicino - Firenze - Salerno ).
Anche la Regione Campania ha convogliato fiumi di milioni verso Salerno e oggi, ad esempio, dice di non avere ospedali con posti letti, mascherine e respiratori.
Tutti sembravano voler volare da sotto casa per non utilizzare l'aeroporto vicino distante al massimo 50 o 60 km.
Tutti desiderosi di venire a volare dalla Basilicata... i cilentani, senza strade e con l'ospedale chiuso ad Agropoli desideravano far volare i turisti e portarli sulla costiera... una follia che ha coinvolto anche la collettività.
Oggi questo settore dei trasporti ha già chiesto la cassa integrazione e chiede aiuti di stato anche di grossa entità, come la Gesac per Capodichino e Salerno.
Quello che necessita fare oggi è innanzitutto razionalizzare i trasporti non inutili e per questo fallimentari, autentiche cattedrali aeroportuali nel deserto.
Tutti i piani e le previsioni rosee del trasporto aereo nazionale, europeo e mondiale al momento sono saltate, come si evince anche da una dichiarazione del direttore generale della IATA, Alexandre de Juniac, che risale a martedì scorso:
«Le restrizioni ai viaggi interni, insieme a una minore disponibilità a viaggiare a causa del coronavirus, hanno fatto precipitare le compagnie aeree globali nella peggiore crisi di sempre. Si prevede che il traffico passeggeri diminuirà del 38% in tutto il mondo e le entrate dei viaggiatori del settore diminuiranno del 44% quest'anno.Il settore aereo affronta la sua crisi più grave. Nel giro di poche settimane, il nostro precedente peggiore scenario sembra migliore delle nostre ultime stime».
Oggi la rinascita deve iniziare dalle piccole cose, dalle cose di tutti i giorni che interessano i cittadini: voliamo bassi e dimentichiamoci per un po' dei grandi progetti, anche in funzione di razionalizzare anche gli aiuti, perché in molti casi abbiamo sperperato denaro a danno, ad esempio, della stessa sanità.