Dopo oltre tre anni di negoziati intensi, gli Stati membri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno raggiunto un traguardo storico: una bozza di accordo globale per rafforzare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie. Il testo, finalizzato dall'organo intergovernativo di negoziazione (INB), sarà presentato alla 78a Assemblea Mondiale della Sanità a maggio, segnando un momento cruciale per la cooperazione internazionale in ambito sanitario.
L'impulso a questo accordo è nato nel dicembre 2021, al culmine della crisi COVID-19, quando i Paesi membri dell'OMS hanno istituito l'INB con il mandato di elaborare uno strumento internazionale per rendere il mondo più resiliente alle minacce pandemiche. Dopo 13 cicli formali di incontri, numerosi negoziati informali e lunghe discussioni tecniche, la proposta è oggi realtà. Un percorso complesso, come sottolineato dalla co-presidente dell'INB, Precious Matsoso: «I negoziati sono stati a volte difficili, ma sostenuti dalla consapevolezza che i virus non rispettano i confini».
Il documento prevede misure concrete per affrontare le disuguaglianze emerse durante il COVID-19. Tra queste spiccano:
- Condivisione di patogeni e benefici: un sistema per garantire l'accesso equo a vaccini, terapie e diagnostici, soprattutto ai Paesi a basso reddito.
- Approccio "One Health": integrare la salute umana, animale e ambientale per prevenire zoonosi e altre minacce.
- Trasferimento tecnologico: facilitare la diffusione di conoscenze e capacità produttive per ridurre la dipendenza da poche nazioni.
- Rafforzamento dei sistemi sanitari: misure per migliorare la preparazione, la resilienza e la formazione di personale specializzato.
- Catena di approvvigionamento globale: una rete logistica per garantire forniture tempestive durante le emergenze.
Un punto delicato dei negoziati è stato il bilanciamento tra cooperazione globale e autonomia degli Stati. Il testo chiarisce che l'OMS non avrà il potere di imporre politiche nazionali, come lockdown, obblighi vaccinali o restrizioni ai viaggi. Ogni Paese conserva la sovranità sulle decisioni di salute pubblica, mentre l'organizzazione funge da coordinatore tecnico.
Il Direttore Generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha definito l'accordo «una vittoria del multilateralismo», dimostrando che «nazioni divise possono ancora unirsi contro minacce comuni». L'ambasciatrice Anne-Claire Amprou, co-presidente dell'INB, ha aggiunto: «Proteggere tutti, ovunque, richiede solidarietà. Con questo accordo, la risposta alle prossime pandemie sarà più rapida ed equa».
ìSe approvato a maggio, l'accordo entrerà nella storia come il primo strumento internazionale dedicato esclusivamente alla sicurezza sanitaria globale. Non eliminerà il rischio di nuove pandemie, ma rappresenta un'opportunità unica per imparare dagli errori del passato e costruire un futuro in cui nessun Paese sia lasciato indietro. Come ricorda Matsoso: «Nessuno è al sicuro finché tutti non sono al sicuro». Un principio che, oggi più che mai, guida l'azione collettiva.