"Occhi in Palestina". Con questo slogan, una delegazione di parlamentari di Alleanza Verdi Sinistra composta da Peppe De Cristofaro, Marco Grimaldi, Franco Mari, Luisa Morgantini, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni si è recata in Palestina, per visitare villaggi e campi profughi e dar conto delle violenze dell'esercito israeliano e dei coloni ebrei

Ecco le prime testimonianze raccolte:


Domenica 27 aprile, primo giorno

Nel primo giorno della missione, la delegazione di AVS si è recata a Gerusalemme nei quartieri di Sheik Jarrah e Sinwal dove ci sono sempre meno case per i palestinesi, dove vengono abbattuti centri di aggregazione e chiusi parchi per bambini. 


IL SORRISO DI AMANI

"Amani ha 38 anni ed è dentista a Gerusalemme. Ha un nome molto bello, che vuol dire speranza; bello come il suo sorriso che parla di futuro, nonostante tutto.Ci hanno raccontato ieri a Gerusalemme che la speranza e il disastro hanno la stessa radice in lingua araba. Sono abituati a sorridere amaro.Amani vive a Sinwal, il quartiere antico di Gerusalemme, da quando è nata. La sua casa, dove vive con le sue due figlie e suo marito, è di fronte alla casa del papà e della mamma, dove lei è nata e cresciuta. Ma ieri mattina è arrivato l’esercito per dirle che devono andare via e che la loro casa, che ha il volo degli uccelli dipinto sui muri, verrà abbattuta. Senza altra ragione, se non sfollare i cittadini palestinesi da Gerusalemme.Questo abbiamo visto ieri, nel nostro primo giorno: a Sheik Jarra, a Sinwal, come nei villaggi intorno a Gerusalemme sta accadendo una progressiva e costante esclusione dei palestinesi. In due modi, i coloni arrivano e occupano case o anche solo pezzi di case di palestinesi, costringendoli a lasciare. Oppure radono al suolo le abitazioni e rendono inospitali i luoghi in cui vivono i palestinesi nei loro quartieri. Asili, scuole, centri di aggregazione abbattuti.Qual è il senso di tutto questo?Mentre c’è l’inferno a Gaza, nel frattempo a Gerusalemme e in Cisgiordania sta andando avanti il piano di espulsione dei palestinesi dalle loro terre.Nel silenzio della comunità internazionale e nonostante un diritto internazionale che dica ben altro. Amani ci ha chiesto di parlarne ed è anche per questo che abbiamo portato i nostri occhi qui.

Finalmente un atto concreto per dar conto delle nefandezze di cui da decenni si rende responsabile lo Stato canaglia di Israele, nefandezze che, per ragioni politiche e persino di bottega, l'occidente democratico fa finta di non vedere e si guarda bene dal far sapere.