SWAN-iCare, nano sensori tra le novità più rivoluzionarie per la cura delle ulcere cutanee

, progetto europeo che vede in prima linea la ricerca italiana con l’Università di Pisa, tra le tematiche più importanti discusse a WUWHS 2016, il convegno mondiale della World Union of Wound Healing Societies, la Federazione che raggruppa le più importanti associazioni per la cura e la guarigione delle Ferite Difficili.

Dal 25 al 29 settembre a Firenze, prima volta in Italia, presso il Centro Congressi Fortezza da Basso, WUWHS 2016 convegno mondiale sulle lesioni cutanee croniche

; oltre 3.000.000 di euro l’impatto economico sulla città di Firenze, 5.500 camere di albergo prenotate a notte.

 Le lesioni cutanee croniche (o ulcere cutanee) rappresentano una delle prestazioni sanitarie più costose in assoluto: nel mondo circa il 3% del budget sanitario viene speso per la cura di questa patologia che è sempre più diffusa e ha un elevato impatto sociale.

In Italia le lesioni cutanee croniche affliggono oltre 2 milioni di persone, di cui 30.000 bambini. In Europa più di 10 milioni. Si stima che circa 80 milioni della popolazione mondiale ne sia colpita. 

Con l’obiettivo di trovare nuove strategie, nuove soluzioni e nuove “armi”, WUWHS – World Union of Wound Healing Societies organizza il proprio convegno mondiale a Firenze dal 25 al 29 settembre 2016, presso il Centro Congressi Fortezza da Basso. Il convegno è giunto alla quinta edizione, è la prima volta che si tiene in Italia e vede riuniti sotto lo stesso tetto più di 3.500 medici, infermieri e studenti, in rappresentanza di 70 Paesi, oltre a 350 relatori e più di 1100 abstract presentati.

Non la sola, ma sicuramenteun’arma rivoluzionaria” dal punto di vista della possibilità di cura delle ferite difficili, che verrà discussa dagli esperti presenti a WUWHS 2016, è SWAN iCare, un’importante progetto di ricerca europeo, finanziato con oltre 6 milioni di euro e che vede la ricerca italiana con l’università di Pisa in prima linea insieme a 10 partner in rappresentanza di sei Paesi europei: SWAN ICare, la cui realizzazione è prevista per la fine del 2016, mira a sviluppare un sistema integrato di nano sensori, inseriti nei dispositivi a pressione negativa per il monitoraggio e la gestione a distanza, in tempo reale, e con dati clinici sempre aggiornati sulle ferite cutanee croniche.

L’osservazione continua dei parametri clinici, commenta Il Prof. Marco Romanelli, Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università di Pisa, oltre che Presidente del Convegno e Presidente eletto della WUWHS, grazie a SWAN-iCare, offre l’opportunità di ridurre il rischio di complicanze e fornire, se necessario, una terapia integrativa. Questo, a sua volta, porta al miglioramento della qualità di vita, riducendo al contempo il costo per il sistema sanitario. WUWHS 2016 è il più importante summit tra esperti di livello mondiale che si incontreranno a Firenze per discutere e affrontare un grave problema medico e sociale come quello delle Ulcere Cutanee, conseguenza di patologie importanti quali il diabete – conclude Romanelli. Spesso le ferite sono sottovalutate e sono una delle maggiori spese dei Sistemi sanitari dei vari paesi. Le ulcere cutanee sono un problema mondiale, l’1% della popolazione ne è colpita”.

L’ulcera cutanea è altamente invalidante, causa di forti dolori e di isolamento sociale. Considerevoli le  conseguenze, tra cui le amputazioni e nei casi più gravi può portare alla morte. Studi clinici, nazionali e internazionali, hanno evidenziato che di ulcere si può morire; l’ulcera da decubito, ad esempio, aumenta il rischio di morte del 400%.

Il costo umano ed economico delle ferite, definite “l’epidemia silenziosa”, è enorme.  In Italia, con 2 milioni di pazienti di cui 30.000 bambini, l’incidenza delle piaghe è in crescita, +8% l’anno e in 2 casi su 10 avviene un ricovero ospedaliero.  Nel nostro Paese la cura delle ferite difficili rappresenta per il SSN una delle prestazioni sanitarie più costose in assoluto: 1 miliardo di Euro ogni anno per il solo costo ospedaliero al quale vanno sommati i costi indiretti, pari a 460 mila giornate lavorative perse dai malati e dai loro famigliari. Questi costi sono generati per il 15/20% dall’acquisto dei materiali di medicazione, il 30/35% è imputato all’impiego del personale infermieristico. Oltre il 50% dei costi sono invece da additare all’ospedalizzazione.

In Europa con 10 milioni di pazienti, tra il 25% e il 50% dei posti letto ospedalieri sono occupati da pazienti con ulcere cutane. Nell’assistenza domiciliare la gestione delle lesioni cutanee croniche consuma oltre la metà di tutte le risorse. L’incidenza della patologia è superiore a quella dei tumori, del diabete e delle malattie cerebrovascolari.

Risulta che nel Regno Unito le lesioni croniche interessino circa 1 milione di persone/anno gravando sul bilancio nazionale per 700 milioni di Sterline/anno; negli Stati Uniti il solo dato pubblico parla di un costo superiore al miliardo di dollari/anno e la voce di spesa si colloca fra le prime 5 di tutto il sistema.

Le ulcere cutanee sono ferite senza una spontanea tendenza alla cicatrizzazione, conseguenza di patologie quali quelle vascolari, il diabete e le malattie che causano l’allettamento di un paziente.   

Le forme più comuni sono l’ulcera venosa che interessa il 75% di quelle dell’arto inferiore; da piede diabetico che porta all’amputazione in una percentuale del 15% dei casi; da decubito, che colpisce per lo più gli anziani, causata da immobilità e malnutrizione; da vascolare arteriosa provocata principalmente dall’arteriosclerosi e dal fumo, può degenerare nella perdita degli arti.