Stavolta il sogno si spezza prima del traguardo. La Fiorentina non riesce a raggiungere la terza finale consecutiva di UEFA Conference League: al “Franchi”, i Viola di Raffaele Palladino escono di scena contro un Real Betis più cinico e concreto, che strappa il biglietto per Wrocław grazie al 2-2 maturato dopo i tempi supplementari. Decisivo il gol di Abde Ezzalzouli, che gela il pubblico fiorentino e regala agli spagnoli la prima, storica finale europea della loro storia. Il 28 maggio, all’altro lato del tabellone, ci sarà il Chelsea.

E dire che la serata era iniziata con le solite speranze, alimentate da una Fiorentina combattiva, capace di reagire al vantaggio firmato da Antony – perfetta la sua punizione al 30’, che ha sorpreso De Gea – e di ribaltare il risultato già nel primo tempo grazie alla doppietta di Robin Gosens. L’esterno tedesco, ex Atalanta e Inter, prima pareggia con una “spizzata” da calcio d’angolo, poi firma il 2-1 svettando ancora di testa su un altro corner. Due gol fotocopia che rianimano i padroni di casa, proiettandoli verso un’impresa possibile.

Il Betis però non crolla, tiene botta nella ripresa, dove ha pure una clamorosa occasione con Natan da palla inattiva, e rimane in partita grazie alle parate di De Gea, costretto agli straordinari contro Antony ed Ezzalzouli. Proprio il marocchino, entrato nella ripresa, sarà l’uomo copertina. Al 97’, su un’azione nata da Ruibal e rifinita da Antony con un cross rasoterra perfetto, Ezzalzouli anticipa tutti e firma il 2-2 che vale doppio. È il gol che decide la semifinale, complice il successo del Betis all’andata.

Nel forcing finale, la Fiorentina ci prova con le residue energie, ma è il Betis ad andare più vicino al colpo del KO: Isco grazia i toscani calciando alto da ottima posizione, Ezzalzouli prende un palo al 120’. La doccia fredda arriva poco dopo, con il triplice fischio che chiude i giochi: è festa Betis, mentre per i Viola resta solo l’amarezza di un traguardo sfiorato.

Una sconfitta che brucia, soprattutto perché maturata in casa, ma che racconta anche dei limiti – di cinismo e continuità – di una squadra ancora in costruzione. A Wrocław sarà il Betis a cercare l’impresa contro il Chelsea.


Così Raffaele Palladino ai microfoni di Sky: "C'è dispiacere. C'è rammarico. La partita l'avevamo preparata bene e l'hanno sbloccata con un gol di un campione. Eravamo tornati in vantaggio e poi potevamo anche andare sul 3-1. Nei supplementari potevamo gestire meglio l'occasione del gol del pareggio però i ragazzi hanno dato tutto fino alla fine, non posso chiederegli di più. Ci abbiamo provato fino alla fine. C'è rammarico ma sono orgoglioso. Volevamo arrivare in finale ma adesso azzeriamo e pensiamo al campionato. Abbiamo 9 punti a disposizione e dobbiamo finire bene".

Che ripercussioni può avere sul campionato?
"Indubbiamente questa è una ferita. Devo essere bravo a gestire il gruppo che comunque ha sempre reagito bene alle difficoltà. Sono grandi uomini e reagiranno subito in campionato. Ci sono ancora molti scontri diretti. La nostra forza deve essere questa. Stanotte non dormiremo ma dobbiamo cancellare la delusione".

 Sull'errore sul gol di Ezzalzouli
"Abbiamo commesso un errore. Nel calcio ci sono i duelli individuali. I difensori devono ragionare in maniera negativa e Marin ha perso un secondo. Sapevamo che loro sono bravi in transizione, hanno giocato così loro questa sera. Noi gli avevamo tolto il posesso. Sono cose provate varie volte. Può succedere una disattenzione, ci serva da lezione per curare ogni dettaglio. Dobbiamo stare attenti a queste piccole cose".

Ci può raccontare il cambio di Fagioli?
"Nicolò ha giocato 87 minuti. L'ho cambiato per dare freschezza perché avevo ottimi giocatori in panchina. Io credo in tutti, mi dispiace vederlo deluso ma ci sono anche i suoi compagni che possono entrare. Poi era già ammonito, non volevo rischiare di restare in dieci. Ho preferito mettere Folorunsho in mezzo per avere fisicità".