Il ministro dell'Interno Piantedosi, giovedì mattina, è intervenuto alla Camera per dare l sua versione sui "fatti avvenuti in occasione di manifestazioni pubbliche recentemente svoltesi a Pisa e Firenze", cioè le manganellate offerte gratuitamente dalla polizia:

Nella ricostruzione del suo intervento, il ministro, tra le tante stupidaggini, ha avuto pure il coraggio di dire anche questa:

"Personale della DIGOS, una volta partito il corteo, invitava più volte i manifestanti - e, nello specifico, gli aderenti al Collettivo universitario autonomo - a dare indicazioni sul percorso e a non procedere verso piazza dei Cavalieri, dove non sarebbe stato consentito il transito, per evitare il possibile prosieguo verso obiettivi ritenuti sensibili, tra cui piazza dei Miracoli, per la quale, in sede di comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, era stata valutata l'interdizione alle manifestazioni". 

Quali fossero gli altri obiettivi sensibili non è dato sapere. Comunque, da Piazza dei Cavalieri a Piazza dei Miracoli c'è, IN LINEA D'ARIA, mezzo chilometro di distanza. Nonostante ciò, l'ingresso in Piazza dei Cavalieri degli studenti avrebbe costituito un rischio per l'obiettivo sensibile, tra l'altro, rappresentato da cosa? Dalla torre di Pisa? Dal battistero? Dal duomo? Dal camposanto? O forse dal prato della piazza, che adesso non può più esser calpestato.

Se un ministro ha il coraggio di dire baggianate simili, è evidentemente inutile riportare il resto delle sue dichiarazioni. Quindi, è più utile riassumerne le "carenze" di quanto da lui detto in alcune delle repliche delle opposizioni:

Riccardo Magi, Più Europa:

"Oggi avremmo voluto sentire solo due affermazioni dal ministro #Piantedosi: no ai processi sommari nei confronti delle forze dell’ordine e no alle manganellate sommarie nella gestione dell’ordine pubblico. La seconda parte peró è mancata.Purtroppo il ministro è confuso, come del resto lo è sempre di più questo governo. E allora lo chiariamo noi al ministro: manifestare non è una concessione del governo, è un diritto garantito dalla nostra Costituzione.Anche in quest’ottica come +Europa abbiamo avanzato una proposta di legge che prevede l’uso di codici identificativi per gli agenti delle forze dell’ordine: aspettiamo di sapere dal governo cosa ne pensa. Nell’Unione europea sono molti i Paesi che utilizzano questa misura e in nessuno di questi Paesi viene vista come una lesione della dignità e del rispetto del lavoro delle forze dell’ordine.Si tratta invece di una garanzia e di una tutela per le stesse forze dell’ordine e per tutelare tutti i manifestanti".

Vittoria Baldino, 5 Stelle: