Nelle elezioni di midterm degli Stati Uniti vengono rieletti i rappresentanti della Camera ed un terzo dei senatori. Poi ci sono anche le elezioni dei governatori che interessano alcuni Stati.
Per quanto riguarda il Congresso, come chiunque può capire, l'appuntamento è decisivo per la composizione della maggioranza che dovrà decidere se supportare o meno le scelte del presidente in carica.
Come è andata in questo 2022? Ancora non sono disponibili i risultati finali.
Al Senato i democratici hanno guadagnato un seggio e sono attualmente a 48, mentre i repubblicani hanno 47 senatori. I 5 seggi da assegnare decideranno chi avrà la maggioranza in quella Camera, dove i seggi sono complessivamente 100.
Meno incerto, invece il risultato alla Camera dei Rappresentanti dove i repubblicani conducono 198 a 173. La maggioranza, in questo caso si raggiunge a 218 seggi.
Nel corso di questa elezione, alla Camera i democratici hanno guadagnato 3 deputati, mentre sono 9 quelli finora guadagnati dai repubblicani che, a meno di sorprese dell'ultim'ora, dovrebbero ottenere la maggioranza, anche se non nelle dimensioni in cui i sondaggi pre-voto avevano ipotizzato.
Sono 21 i governatori dem finora eletti contro i 24 di quelli repubblicani che però hanno perso due Stati. Dei 7 dove le operazioni di scrutinio non danno indicazioni certe, i governatori dem conducono 6 a 1.
È possibile dare un giudizio sull'esito del voto di midterm? È ancora presto. Però, si può dire che l'ondata rossa (il colore che in Usa rappresenta i conservatori) non c'è stata e per Trump, che il 15 novembre dovrebbe annunciare la volontà di ripresentarsi alle prossime presidenziali, questa non è comunque una buona notizia.
I numeri al Congresso, va ricordato, non riguarderanno solo gli Stati Uniti, ma anche le decisioni di politica estera e pertanto, in primo luogo, come l'amministrazione Usa affronterà la guerra in Ucraina. Finora l'invio di armi a Kiev non è mai stato messo in discussione. Ma dopo queste elezioni continuerà ad essere così?
In passato, negli Stati Uniti, sia le elezioni presidenziali che quelle di medio termine erano un appuntamento poco interessante, perché era difficile capire quali potessero essere le differenze politiche tra democratici e repubblicani.
Ma dopo che il trumpismo ha sdoganato la realtà parallela promossa da fake news che vengono alimentate anche dalle chiese evangeliche, ogni elezione è come un lancio di dadi, il cui risultato finirà per interessare anche il resto del mondo che non può certo non preoccuparsi se "l'impero" verrà governato da dei pazzi.