Intervista di “Strumenti Politici” a Sherif El Sebaie, giornalista per Panorama e altre testate nazionali, esperto di geopolitica e diplomazia culturale, vincitore della Marshall Memorial Fellowship.

La sua analisi della guerra ucraina, o meglio dell’atteggiamento dell’Europa e dell’America rispetto all’andamento del conflitto, va ben oltre la narrazione dei media mainstream.

Mentre tutti sono interessati a capire se la Russia fallirà presto, anzi ci spiegano che avrebbe già dovuto crollare ieri, El Sebaie suggerisce di studiare l’eventualità che non sia l’Europa a dover uscire da questa situazione al più presto, perché ormai le risorse scarseggiano.

Potrebbe l’Europa continuare a dare rifornimenti militari e finanziari all’Ucraina per altri due anni, quando gli stessi cittadini europei protestano ovunque per l’inflazione e la crisi energetica?

Gli Stati Uniti, invece, andranno avanti nonostante tutto, e indipendentemente dall’esito delle imminenti elezioni di midterm. La ricaduta della guerra sull’economia americana finora è stata molto positiva: ottimi contratti per i produttori di armi, rialzo delle vendite di combustibile, etc. Dunque perché fermarsi?

Questi sono i progetti dell’apparato militare-industriale, che opera senza poter essere fermato nemmeno dalla Casa Bianca. Solamente Trump era riuscito a contenerlo per un po’.