Esperti delle Nazioni Unite in tema di diritti umani hanno condannato la criminalizzazione dei salvataggi dei migranti e le minacce all'indipendenza della magistratura.

Lo hanno dichiarato in una nota, pubblicata sul sito dell'OHCHR, Diego García-Sayán, relatore speciale sull'indipendenza di giudici e avvocati; Michel Forst, relatore speciale sulla situazione dei difensori dei diritti umani; Obiora C. Okafor, esperta indipendente su diritti umani e solidarietà internazionale; Felipe González Morales, relatore speciale sui diritti umani dei migranti e Dubravka Šimonovic, relatrice speciale sulla violenza contro la donna, le sue cause e conseguenze.

Gli esperti ONU per i diritti umani hanno espresso grave preoccupazione per la detenzione e l'inchiesta giudiziaria avviata in Italia contro la comandante tedesca della nave Sea-Watch 3, Carola Rackete, dicendosi anche preoccupati per le minacce al giudice che ne ha decretatola scarcerazione.

"Salvare i migranti in difficoltà in mare non è un crimine", esortando poi le autorità italiane a porre immediatamente fine alla criminalizzazione delle operazioni di ricerca e dei salvataggi.

"I continui tentativi di sopprimere le operazioni di ricerca e soccorso da parte delle Ong mettono a rischio la vita di migliaia di migranti che tentano di attraversare il mare", ha affermato Obiora C. Okafor.

"Il procedimento giudiziario [contro Carola Rackete, ndr] potrebbe avere un effetto devastante su chi difende i diritti dei migranti e sulla società civile nel suo complesso", ha poi aggiunto Michel Forst.

Le accuse ideologiche di natura politica rivolte a un giudice dalle autorità del Governo per il semplice adempimento di una norma consolidata di diritto pubblico internazionale che stabilisce il dovere di salvare persone in pericolo in mare, costituiscono una grave violazione dei principi di indipendenza della magistratura e della separazione dei poteri", secondo quanto ha precisato Diego García-Sayán che ha invitato i politici ad astenersi dal commentare le decisioni giudiziarie, soprattutto quando i procedimenti giudiziari sono ancora in corso.

Gli esperti dell'Onu avevano già espresso preoccupazione in merito a quanto accade in Italia in due lettere ufficiali inviate al nostro Governo sulla criminalizzazione e la sospensione degli aiuti umanitari a migranti e rifugiati nel Mar Mediterraneo, incluso il rifiuto di permettere alle navi delle ONG di sbarcare nei porti italiani. Nonostante ciò il governo ha varato il decreto sicurezza bis!

"Misure legislative affrettate", hanno concluso gli esperti, "hanno il potere di compromettere seriamente i diritti umani dei migranti, incluse le vittime di detenzioni arbitrarie, torture e altre gravi violazioni e contravvengono agli obblighi dell'Italia in materia di diritti umani derivanti dalle operazioni di ricerca e salvataggio, compreso l'obbligo inderogabile di rispettare e proteggere il diritto alla vita".