«In questo momento l'Italia, ancor più della Brexit, ancor più della rivoluzione di Trump negli Stati Uniti, è all'avanguardia del "movimento di sovranità", di persone che dicono che abbiamo provato a giocare secondo le regole, abbiamo votato per governi di centro-sinistra e per governi di centro-destra, e nessuno di questi ha funzionato.

Così, adesso, la gente sta guardando ad un'altra alternativa. Quello che vuole è che il potere torni al popolo in una rivolta populista.»

Chi ha detto queste parole? Steve Bannon, ex braccio destro di Donald Trump, sia nella campagna elettorale alle presidenziali del 2016 che alla Casa Bianca, in una intervista rilasciata a Roma al corrispondente del Telegraph.

Steve Bannon, infatti, è in Italia per vedere da vicino il risultato delle elezioni politiche che lui ha definito come «la cosa più importante, dal punto di vista politico, che sta accadendo nel mondo in questo momento.»

E vivaddio! Finalmente contiamo qualcosa! Sì, va beh... Bannon non è sulla cresta dell'onda, ma è pur sempre un personaggio e, in fondo, è anche grazie a lui che Trump è stato eletto presidente. Quindi, se dice che quello che sta accadendo in Italia è importante... addirittura a livello mondiale, c'è da credergli.

Resta da capire a chi si riferisse Bannon. Per vicinanza di idee politiche, le sue parole potrebbero essere riferite alla Lega. Però, in base ai numeri, il partito di Salvini non potrebbe mai governare da solo, oltre al fatto che fa parte dell'alleanza di centrodestra, da lui definita come una roba del passato.

Quindi, secondo logica, non rimane che il Movimento 5 Stelle. È a lui che Bannon si riferiva. Considerando anche che si è scomodato per venire in Italia dagli Stati Uniti, è pertanto ipotizzabile che esistano pure delle reali possibilità che il sondaggio cui Di Maio faceva riferimento lo scorso venerdì dal palco di Piazza del Popolo non fosse solo propaganda elettorale, ma qualcosa di concreto.

Quel sondaggio dava il Movimento 5 Stelle al 40%. In base alle alchimie di questa stralunata legge elettorale, quella soglia potrebbe anche essere sufficiente ad assegnare ai pentastellati un numero di seggi minimo sufficiente per avere la maggioranza e formare, da soli, un governo... i cui ministri, comunque, già conosciamo.

Se così sarà, lo sapremo alle 23, al momento della chiusura delle urne ed i primi exit poll.