Si apprestano i cartelloni per la marcia per la pace.
Ci saranno cartelli "Putin piantala!!!" oppure" Zelensky arrenditi!"?
Magari sarà sventolato il primo sotto le finestre dell'ambasciata russa ed il secondo sotto quelle dell'ambasciata ucraina?
Quasi sicuramente (e magari pure senza quasi) nessuno dei due, per cui la marcia sarà la solita passerella di politici inutili quanto la marcia stessa, dove i soliti arruffapopoli coglieranno l'occasione per dare addosso a questo o a quel partito politico in una campagna elettorale perenne e costante prima e dopo le elezioni, nel tentativo spasmodico di "intestarsi" la manifestazione per acquisire il solito patentino di facciata.
I due protagonisti della guerra in atto non se lo faranno passare manco p'a capa e continueranno secondo le loro intenzioni e secondo le loro convenienze.
Nel resto del mondo lo stesso faranno gli altri capi di stato e di governo, in qualche modo coinvolti o interessati al conflitto.
In poche parole, tutto resterà invariabilmente come prima, con le anime belle pronte ad indignarsi per un ponte distrutto, battezzando la cosa come inaccettabile provocazione destinata ad innescare l'ennesima escalation, e silenti come tombe di fronte agli edifici civili distrutti, al massacro indiscriminato di donne vecchi e bambini spesso finiti in fosse comuni.
Insomma il solito deprimente spettacolo di assoluta nullità pari solo agli altrettanto inutili appelli papali, i quali, pochi se ne sono accorti (e chi lo ha rilevato è stato zitto) che non sono più rivolti a Dio (che pare assai poco interessato alla faccenda), ma ad entità indefinite, appena velate con accenni ad "imprudenti "iniziative russe, non meglio identificate, iniziative "russe" solo da poco, finalmente individuate come tali dal Pontefice, che ha impiegato mesi a capire esattamente come stavano le cose.
Spettacolo di sconsolante desolazione!