E tre! Dopo la missione degli Emirati Arabi Uniti e quella della Cina, come previsto, oggi è partita la missione americana che porterà su Marte il rover Perseverance in cerca di tracce di vita sul pianeta rosso.
Il lancio è avvenuto dalla stazione spaziale di Cape Canaveral alle 07:50 ora locale. Dopo un viaggio di circa sette mesi il Perseverance atterrerà nel cratere Jezero, largo 40 km, che si trova nei pressi dell'equatore marziano.
Perché è stata scelta quella zona per le ricerche? Perché, come dice il nome stesso - in alcune lingue slave la parola "jezero" significa anche "lago" - quell'area, profonda fino a 500 metri, un tempo dovrebbe aver ospitato una vasta quantità d'acqua. Per questo, scavando tra i sedimenti, gli esperti ritengono di poter trovare indizi su forme di vita che in passato avrebbero abitato il pianeta.
🚀 We have LIFTOFF to Mars! The @ulalaunch Atlas V takes flight with our @NASAPersevere rover. The #CountdownToMars continues as Perseverance begins her 7-month journey to the Red Planet! pic.twitter.com/3RTL1CR4WS
— NASA (@NASA) July 30, 2020
Perché sono enormi le attese per questa missione? A prima vista, in fondo, il Perseverance non è altro che un ulteriore rover inviato su Marte dagli americani... praticamente una copia del Curiosity del 2012. Ma le cose, in realtà, non stanno proprio così.
A fare la differenza sono gli strumenti di bordo, tecnologicamente più avanzati rispetto a quelli di otto anni fa, a partire dalle 23 telecamere e dai microfoni che cattureranno i suoni di Marte. Poi, c'è la raccolta dei campioni tramite operazioni di scavo. Campioni che oltre ad essere analizzati dagli strumenti del rover, saranno "inscatolati" in piccoli contenitori metallici che saranno poi recuperati nel 2026 con le prossime missioni che Nasa ed Esa stanno già programmando per quella data.
E in tempo di droni, sul Perseverance non poteva mancare anche un piccolo elicottero, l'Ingenuity, che dovrà dimostrare che nell'aria rarefatta di Marte è comunque possibile volare. Per il piccolo elicottero, il peso è inferiore ai 2 Kg, i tecnici hanno previsto cinque uscite in un periodo di 30 giorni, con l'intento di raggiungere ogni volta una quota sempre più alta rispetto alla precedente. Se la teoria sarà dimostrata, i droni, nelle prossime missioni su Marte, verranno utilizzati per compiti sempre più importanti, soprattutto con funzioni di scouting, in modo da definire anticipatamente i percorsi da seguire.
Le prossime missioni in direzione di Marte partiranno nel 2022, anno in cui sarà disponibile la prossima finestra temporale in cui il pianeta rosso si troverà più vicino alla Terra.
We will always persevere. #CountdownToMars pic.twitter.com/RK0iJBAktZ
— NASA (@NASA) July 30, 2020