Lavoratori dipendenti e pensionati, ovvero i 'soliti fessi', sono quelli che pagano le tasse fino all'ultimo centesimo, a fronte di una evasione di circa 100 miliardi all'anno, pari a circa quattro manovre finanziarie!
Una storia ormai vecchia come il cucco, ma sulla quale mai nessun governo ha voluto scrivere la parola fine.
Forse perchè il popolo degli evasori e degli elusori, nettamente maggioritario su quello dei 'soliti fessi', è un formidabile serbatoio di voti?
Comunque a certificare quanto i cittadini onesti e per bene vivono sulla propria pelle, ogni volta che si tratta di pagare un meccanico, un idraulico, un muratore, un dentista o un altro 'libero' professionista, è il recentissimo studio di Itinerari previdenziali, secondo il quale i contribuenti con redditi superiori a 35mila euro sono il 13,94% del totale e versano il 62,52% delle imposte dei redditi sulle persone fisiche.
Itinerari previdenziali sottolinea come il 47% degli italiani (compresi i bambini) non versi imposte sulle persone fisiche. Il totale dei redditi prodotti nel 2021 e dichiarati nel 2022 ai fini Irpef è ammontato a 894,162 miliardi, per un gettito generato di 175,17 miliardi (157 per l’Irpef ordinaria; 12,83 per l’addizionale regionale e 5,35 per l’addizionale comunale), in crescita rispetto ai 164,36 miliardi dell’anno precedente. (Sole 24 Ore)
Aumentano i dichiaranti (41.497.318) e i contribuenti/ versanti, vale a dire coloro che versano almeno 1 euro di Irpef, che salgono a quota 31.365.535, valore più alto registrato dal 2008.
Stefano Cuzzilla, Presidente Cida, confederazione dei dirigenti di azienda, commenta:
Non è accettabile che poco più del 13% della popolazione si faccia carico della quasi metà degli italiani che non dichiara redditi e trova benefici in un groviglio di agevolazioni e sostegni, spesso concessi senza verificarne l’effettivo bisogno. Un 13% che guadagna da 35mila euro lordi in su, e che per questo non può beneficiare del taglio al cuneo fiscale perché è considerato troppo ricco e non può difendersi dall’inflazione nemmeno quando arriva alla pensione, sempre perché è considerato troppo ricco.
Sono quasi 41,5 milioni gli italiani che fanno la dichiarazione fiscale Irpef, ma oltre il 40% di questi dichiara di percepire un reddito sulle persone fisiche inferiore a 15mila euro, sottolinea Itinerari previdenziali, spiegando che nel 2022 aumentano i dichiaranti (41.497.318) e i contribuenti/versanti, vale a dire coloro che versano almeno 1 euro di Irpef, che salgono a quota 31.365.535, valore più alto registrato dal 2008. A ciascun contribuente, corrispondono però di fatto 1,427 abitanti.
Da 0 fino a 7.500 euro lordi si collocano 8.832.792 soggetti, il 21,29% del totale, che pagano in media 26 euro di Irpef l’anno.
I contribuenti che dichiarano redditi tra i 7.500 e i 15mila euro lordi l’anno sono 7.819.493, cui corrispondono 11,16 milioni di cittadini (il 18,84%); al netto del TIR, l’Irpef media annua pagata è di 358 euro e si riduce a 251 euro nel calcolo per abitante.
Nel complesso, i contribuenti delle prime due fasce di reddito, compresi i negativi, sono il 42,59% del totale e pagano solo l’1,73% dell’Irpef complessiva, ampiamente insufficiente a ripagarsi anche il solo costo della spesa sanitaria.
Anche nel 2022 rimane forte il divario tra le Regioni italiane per quanto riguarda il versamento dell’Irpef (prodotta nel 2021 e dichiarata nel 2022).
Il Nord infatti contribuisce per 100,6 miliardi, pari al 57,43% del totale, il Centro con 38,2 miliardi pari al 21,83% del totale, mentre il Sud porta in dote 36,3 miliardi, pari al 20,74% del gettito complessivo. Una situazione di disequilibrio – segnala il rapporto – che trova conferma anche analizzando le singole Regioni: con poco meno di 10 milioni di abitanti, la Lombardia versa 40,3 miliardi di Irpef, vale a dire un importo maggiore dell’intero Mezzogiorno, che ne conta almeno il doppio, e persino superiore a quello dell’intero Centro (11,8 milioni di abitanti).