Negli ultimi anni le politiche di Regione Lombardia hanno comportato, nel settore del Diritto allo Studio Universitario, tagli rilevanti che si sono riflessi sulla diminuzione dei servizi erogati quali, ad esempio, le residenze, la ristorazione e le biblioteche per gli studenti e sulla mancata copertura delle borse universitarie. Riguardo a quest'ultime, è necessario precisare che Regione Lombardia non copre il 100% degli aventi diritto, ma il 96% circa, copertura resa possibile da aumenti di tasse e dai contributi degli atenei (in Lombardia c'è stato un incremento del 40% la tassa regionale per il DSU dal 2012); inoltre, sono state tagliate le risorse al CIDIS (Consorzio Interuniversitario per la gestione degli interventi per il diritto allo studio universitario), di cui è stata poi decretata la chiusura, avvenuta l'anno scorso, poiché Regione Lombardia non ha più contribuito con finanziamenti al Consorzio.
Data la situazione critica ed eccezionale per gli studenti universitari, nell'ultima seduta di Consiglio, abbiamo presentato un'interrogazione anche per capire come si intenda intervenire a fronte di fondi previsti dalla legge di Stabilità per il finanziamento ordinario delle Università statali, che abbiano un Ente unico regionale per la gestione dei servizi. Dalla risposta è emerso che è intenzione dell'Assessorato di richiedere al MIUR il mantenimento in capo agli atenei lombardi della gestione degli interventi per il diritto allo studio, rivendicando la possibilità di avvalersi di una stipula di un apposito accordo con il Ministero; a detta dell'Assessore, tale orientamento ha incontrato il favore ed il sostegno di tutte le Università lombarde e delle relative rappresentanze degli studenti. Al di là dell'intenzioni, ciò che più preoccupa è che, oltre alla penuria di risorse messe a disposizione per il diritto allo studio universitario, c'è stata mancanza di interesse da parte di Regione Lombardia per la gestione dei fondi dati alle università, che spesso si è tradotta in disservizi.