Michele Sciacca precario del Consiglio Nazionale delle Ricerche e membro del coordinamento dei PrecariUnitiCnr dal palco per la Festa dei Lavoratori di Bologna organizzata da CGIL chiede coraggio e lungimiranza per la Ricerca pubblica Italiana.
“La ricerca Pubblica può essere considerata un volano per uscire dalla crisi economica, per rendere il nostro Paese competitivo. Ma negli ultimi 20 anni abbiamo assistito al continuo definanziamento di tutti i settori della conoscenza ed in particolare della ricerca pubblica. La ricerca non è un settore che si accende o si spegne come una lampadina, le scelte politiche hanno prodotto l’oramai atavica problematica dei PRECARI DELLA CONOSCENZA. Basti pensare che al Consiglio Nazionale delle Ricerche, il più grande ente pubblico di ricerca, circa il 40% del personale in servizio al 2017, aveva un contratto di lavoro a tempo determinato o “flessibile”.
Noi precari non siamo e non vogliamo sentirci un “problema da risolvere”, bensì una risorsa da tutelare e difendere.
Al CNR grazie alla forte e costante mobilitazione messa in campo dalla FLC CGIL, dalla FIR CISL e dalla UIL SCUOLA RUA con il movimento dei Precari Uniti, dopo anni di lotta, nel dicembre del 2018, si è provveduto a stabilizzare purtroppo solo la metà dei precari. Ad oggi, nonostante
esistano gli strumenti di legge (decreto Madia), al CNR un migliaio di precari attendono ancora, così come centinaia di aventi diritto negli altri enti, la stabilizzazione.
Con determinazione Michele chiede alla classe politica “di avere il coraggio e la lungimiranza di attuare politiche di investimento efficaci in tutti i settori della conoscenza”.
Serve un impegno significativo, concreto, non di sole parole, in un settore, la Ricerca Pubblica, che dovrebbe essere considerato asset strategico per il rilancio del Paese.
I Precari degli Enti pubblici di Ricerca chiedono dignità non solo per il loro lavoro, ma per un settore fondamentale del Paese, ma serve Coraggio e lungimiranza.